COVID19, “l’altra storia” su virus e vaccini

COVID19, “l’altra storia” su virus e vaccini

Covid19: su virus e vaccini, nonostante siano passati cinque anni dallo scoppio della pandemia, informazioni parziali, bugie e dati contraddittori impediscono tuttora di tracciare un quadro d’insieme chiaro.

Con Marco Cosentino, medico specialista in farmacologia e tossicologia, facciamo il punto sullo stato dell’arte: dagli eventi avversi nascosti ai danni dei farmaci a mRNA, dalla mortalità in crescita ai pericoli della ricerca sul guadagno di funzione, ecco come stanno le cose. E perché non basta la Commissione parlamentare di inchiesta per accertare le conseguenze della malattia e del vaccino.

Martina Pastorelli
da quotidianoweb.it

BUON 2025

BUON 2025

Esiste “un ottimismo vile”: è l’ottimismo a buon mercato di coloro che si rifiutano di prendere in considerazione i problemi fingendo che non esistono, ed è l’ottimismo interessato della macchina economica che ha bisogno di alimentare incessantemente la voglia di consumare. Esiste però un ottimismo veritiero e intelligente…

Bonhoeffer lo descrive così: “L’essenza dell’ottimismo non è guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, ma lo rivendica per sé “…
L’ottimismo non riguarda primariamente la realtà esteriore ma il possesso di sé…che si potrebbe chiamare DIGNITÀ.

L’ottimismo non è la futile ingenuità di chi dichiara a priori che “tutto andrà bene”, ma la determinazione vitale di chi dice:”io resisterò”…
“Nessuno deve disprezzare l’ottimismo inteso come volontà di futuro anche quando dovesse condurre cento volte all’errore; perché esso è la salute della vita. Ovvero, la forza per uscire dalla trappola e vivere nella gioia”.

Buon Anno a tutti noi.

Dott. Mauro Piccini

 

 

OMEOPATIA E CURE NATURALI NEL TRATTAMENTO DELLA PSICOSI

OMEOPATIA E CURE NATURALI NEL TRATTAMENTO DELLA PSICOSI

A volte affiancare l’Omeopatia ai trattamenti tradizionali può massimizzare i risultati.

La psicosi è un disturbo mentale complesso che si manifesta con sintomi come allucinazioni, deliri e pensieri confusi. Sebbene le terapie tradizionali come la farmacoterapia e la psicoterapia siano largamente utilizzate, l’uso di trattamenti naturali, inclusa l’Omeopatia, stanno acquisendo ogni giorno più spazio nel gestire e alleviare i sintomi psicotici. La psicosi è in realtà un termine generico che descrive un insieme di disturbi mentali anche molto diversi tra loro. I sintomi possono variare in intensità e durata, con episodi che possono essere brevi o prolungati e associati a condizioni come schizofrenia, disturbo bipolare, depressione maggiore e altre patologie mentali.

𝘼𝙥𝙥𝙧𝙤𝙘𝙘𝙞 𝙩𝙚𝙧𝙖𝙥𝙚𝙪𝙩𝙞𝙘𝙞 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙞

Tradizionalmente, il trattamento della psicosi prevede farmaci antipsicotici anche molto invasivi e vari tipi di psicoterapia. Questi trattamenti possono avere effetti collaterali significativi e non sempre portano a una completa remissione dei sintomi. Per questo motivo, molti pazienti e professionisti della salute mentale sono alla ricerca di trattamenti naturali meno invasivi, in molti casi per affiancarli ai farmaci tradizionali.

𝙇’𝙊𝙢𝙚𝙤𝙥𝙖𝙩𝙞𝙖 𝙣𝙚𝙡 𝙏𝙧𝙖𝙩𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙋𝙨𝙞𝙘𝙤𝙨𝙞

L’Omeopatia offre una varietà di rimedi specifici per il trattamento della psicosi, ciascuno mirato a sintomi particolari e caratteristiche individuali del paziente. Questi rimedi possono avere un impatto significativo sul benessere mentale ed emotivo del paziente. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: quelli che scriviamo qui sono solo esempi, nessuna terapia può essere somministrata senza un’attenta analisi di un omeopata esperto, che conosca il caso specifico del paziente e che quindi sia in grado di predisporre un trattamento cucito sulla persona e non sulla malattia.

𝘼𝙣𝙖𝙘𝙖𝙧𝙙𝙞𝙪𝙢 𝙤𝙧𝙞𝙚𝙣𝙩𝙖𝙡𝙞𝙨
Indicazioni: Questo rimedio è particolarmente efficace per le allucinazioni uditive, dove il paziente sente voci che non esistono. Le voci possono essere minacciose o critiche, causando grande disagio e paura.
Sintomi associati: Oltre alle allucinazioni uditive, il paziente può sperimentare estrema tristezza, smemoratezza e sospettosità. Altri sintomi includono:
Avversione al lavoro
Desiderio di imprecare o maledire
Sensazione di essere diviso tra due volontà contrastanti

𝙃𝙮𝙤𝙨𝙘𝙞𝙖𝙢𝙪𝙨 𝙣𝙞𝙜𝙚𝙧
Indicazioni: Hyoscyamus Niger è indicato per pazienti che soffrono di deliri di avvelenamento. Questi pazienti credono fermamente che qualcuno voglia avvelenarli, portandoli spesso a evitare cibo e bevande.
Sintomi associati: I sintomi possono includere:
Gelosia estrema
Comportamenti osceni o inappropriati
Paura di essere perseguitati

𝘽𝙖𝙧𝙮𝙩𝙖 𝘾𝙖𝙧𝙗𝙤𝙣𝙞𝙘𝙖
Indicazioni: Questo rimedio è utile nei casi in cui il paziente sospetta fortemente che gli altri parlino di lui o lo deridano. Questa sensazione di essere costantemente osservato e giudicato può portare a isolamento sociale e ansia.
Sintomi associati: Altri sintomi includono:
Difficoltà a prendere decisioni
Ritardo nello sviluppo mentale o emotivo
Paura del rifiuto e della critica
Altri trattamenti naturali per la psicosi
Oltre all’Omeopatia, esistono altre terapie naturali che hanno dimostrato una certa efficacia nel trattamento della psicosi.

𝘼𝙜𝙤𝙥𝙪𝙣𝙩𝙪𝙧𝙖

L’agopuntura, una pratica della medicina tradizionale cinese, coinvolge l’inserimento di aghi sottili in punti specifici del corpo per riequilibrare l’energia vitale (Qi). Studi condotti sia in Cina che in Occidente suggeriscono che l’agopuntura può aiutare a ridurre i sintomi psicotici, migliorando l’equilibrio emotivo e riducendo lo stress.

𝙄𝙥𝙣𝙤𝙨𝙞

L’ipnosi è una tecnica che induce uno stato di trance attraverso la guida di un terapeuta. Durante questo stato, il paziente è altamente concentrato e può esplorare pensieri, sentimenti e memorie che potrebbero essere nascosti alla mente cosciente. L’ipnosi è particolarmente utile per esplorare e trattare traumi psicologici che potrebbero contribuire ai sintomi psicotici.
Questo articolo vuole essere un contributo per una maggiore consapevolezza e comprensione delle potenzialità dell’Omeopatia e delle cure naturali nel trattamento della psicosi, promuovendo una visione più ampia e integrata della salute mentale.

Da Generiamo Salute
Dott. Mauro Piccini

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ANTIBIOTICO RESISTENZA: E SE LA CAUSA FOSSE EPIGENETICA?

ANTIBIOTICO RESISTENZA: E SE LA CAUSA FOSSE EPIGENETICA?

Ormai la parola “microbioma” è sulla bocca di tutti.  Esso rappresenta l’insieme dei microrganismi creato sia dal patrimonio genetico sia dai fattori ambientali.

Un team di ricercatori dell’Università della British Columbia ha fatto una scoperta che lega il microbioma intestinale con l’antibiotico resistenza, mostrandoci la rilevanza dell’epigenetica –ovvero dei fattori ambientali.
In particolare, i ricercatori della British Columbia, il cui studio è stato pubblicato da Nature Microbiology,  hanno rilevato una connessione importante tra la carenza di alcuni micronutrienti nei primi anni di vita e la composizione del microbioma intestinale.
Questa associazione potrebbero aiutare a spiegare perché la resistenza agli antibiotici è in aumento in tutto il mondo.

Vitamine e minerali influenzano i batteri!

Il gruppo di ricercatori ha osservato, nel modello animale, come la carenza di micronutrienti essenziali quali la vitamina A, la vitamina B12, l’acido folico, il ferro e lo zinco influenzino la comunità di batteri, virus, funghi e altri microbi che vivono nel sistema digestivo, il cosiddetto microbioma.

In particolare, queste carenze fanno prosperare batteri e funghi noti per essere patogeni opportunisti. L’autrice Paula Littlejohn osserva che

Fino a oggi la carenza di micronutrienti è stata un fattore sottovalutato nel dibattito scientifico sulla resistenza globale agli antibiotici- Il nostro studio ha messo in luce come le carenze nutrizionali possano rendere l’ambiente intestinale più favorevole allo sviluppo della resistenza agli antibiotici, che è una delle principali preoccupazioni per la salute globale

L’epigenetica  – ovvero l’ambiente – come potenziale causa di antibiotico resistenza e di patologia

Molto spesso, le patologie arrivano da un disordine in ambito intestinale. O, ancora peggio, da disbiosi, ergo l’alterazione della flora batterica fisiologica.

L’intestino è una importante fonte di esposizione tossica per molti individui: nessun supporto epatico può essere di aiuto se il sistema è costantemente schiacciato da materiale tossico proveniente dall’ambiente o dal sistema digestivo.

Una cattiva alimentazione ad alto contenuto di zuccheri/grassi/conservanti/additivi e/o un malfunzionamento del sistema digestivo possono determinare disbiosi intestinale, permeabilità intestinale e conseguente ingresso di una varietà di tossine nel flusso sanguigno e nel sistema linfatico.

Ma anche fattori esterni come sostanze chimiche, inquinanti, squilibri ormonali, inalanti biologici, campi elettromagnetici, rappresentano la variabile epigenetica che scompensa l’organismo.

Conoscere, prevenire, riequilibrare

La tecnologia, oggi, ci offre la possibilità di conoscere tutti i fattori che stanno squilibrando l’organismo perché carenti o scompensati: vitamine, aminoacidi, antiossidanti, minerali, sostanze chimiche, CEM, virus, batteri, muffe, spore, assetto ormonale nonché tutti i sistemi del corpo, sintesi proteica e metabolismo degli zuccheri.

Dal bulbo di 3 o 4 capelli o peli (il bio marcatore più potente che abbiamo), la scienza può oggi darci uno screening completo dell’organismo il soli 15 minuti, grazie alla biofisica e all’AI, restituendoci un report di 36 pagine che nelle mani del medico fa la differenza.

Il test si chiama SDrive ed è un supporto eccellente alla anamnesi: esso individua inoltre gli alimenti ottimali e quelli che invece disturbano energeticamente il sistema corpo, in un lasso di tempo di 90 giorni. Questo è infatti il periodo necessario al corpo per portare avanti un riassetto dei parametri.

Dott. Mauro Piccini
da https://sdriveitalia.it/antibiotico-resistenza-e-se-la-causa-fosse-epigenetica/

TEST EPIGENETICO DEL CAPELLO 2

Qual è lo stato di benessere delle tue cellule? Hai un eccesso di metalli pesanti nel tuo corpo?  Ci sono alimenti che ti stanno facendo male? Hai mancanze di vitamine, aminoacidi, antiossidanti, minerali? Le tue emozioni stanno influendo in modo deteriore sul tuo organismo?


Puoi sapere tutto questo e molto di più.
Esiste un solo test al mondo, in questo momento, in grado di dirti  cosa sta accadendo in TUTTO il tuo corpo: cellule, organi, psiche.
Si chiama test dei marcatori epigenetici S-Drive ed è frutto dell’unione fra fisica e medicina. S-Drive è in grado di creare un report su oltre 800 marcatori epigenetici, scattando un’istantanea precisa al tuo organismo in tempo reale attraverso uno dei bio-marcatori più importanti del nostro corpo: il bulbo del capello

Tradizionalmente, l’analisi del fusto del capello è stata utilizzata in medicina legale e tossicologia ambientale, come strumento per rilevare la tossicità dei metalli pesanti e per tracciare alcuni contaminanti che si accumulano nel tempo e che potrebbero non essere più presenti nei fluidi corporei come sangue e urina.

In ambito forense  l’analisi dei capelli è stata spesso fatta in modo comparativo, valutando una griglia di diverse caratteristiche  e raffrontando un campione noto e uno sconosciuto al fine di stabilire un collegamento.

Ad esempio, confrontando i capelli trovati sulla scena di un crimine con i campioni prelevati dal sospettato.

Ma i capelli sono anche bio-marcatori imbattibili. I follicoli piliferi e bulbari hanno dimostrato di essere veri propri archivi, poiché accumulano informazioni nel corso del tempo. Ciò riflette una varietà di processi metabolici sottostanti, spesso attivi prima dell’espressione di un  qualsiasi sintomo.

I bulbi dei capelli  contengono un’ampia gamma d’ informazioni storiche riguardanti i parametri metabolici quali: fabbisogno di aminoacidi, stress di vitamine e minerali, fabbisogno di acidi grassi omega, sensibilità dovute a determinati alimenti o esposizione a frequenze elettromagnetiche (EMF ) e frequenze elettromagnetiche estremamente basse (ELF) o carichi tossici dall’ambiente. Questi marcatori epigenetici possono essere utilizzati per individuare  disarmonie all’interno del sistema corpo. Insomma, attraverso il bulbo di 3 o 4 capelli possiamo tracciare la storia metabolica individuale.  Tra l’altro le cellule del bulbo si dividono ogni 23-72 ore, più velocemente di qualsiasi altra cellula del corpo!

Inoltre i capelli hanno un’origine uguale a quella della pelle, del tessuto connettivo e del tessuto nervoso.

Il capello è considerato una struttura che fornisce protezione, ma  agisce  altresì come un bidone dei rifiuti, immagazzina sostanze come i sottoprodotti del metabolismo cellulare che potrebbero potenzialmente danneggiare il corpo, oltre a proteggerci dall’effetto dannoso delle sostanze chimiche veicolate all’organismo per mezzo di cosmetici.
Infine, il follicolo pilifero contiene enzimi noti come aromatasi e 19-idrossilasi, che trasformano gli ormoni maschili in ormoni femminili: cioè gli androgeni come il testosterone in estrogeni come l’estradiolo. Quindi, i capelli svolgono anche un ruolo nella regolazione neuroendocrina.

Il bulbo del capello è in contatto con il derma e contiene cellule come cheratinociti, melanociti e fibroblasti. Tutte queste cellule contengono il DNA nel loro nucleo.
Le caratteristiche  del capello, che racchiude sia il DNA sia i fattori epigenetici, lo rendono uno strumento unico per rilevare lo stato dell’intero organismo.

Dott. Mauro Piccini

Per informazioni o appuntamenti 340/2870987
0321/829687

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