A volte affiancare l’Omeopatia ai trattamenti tradizionali può massimizzare i risultati.
La psicosi è un disturbo mentale complesso che si manifesta con sintomi come allucinazioni, deliri e pensieri confusi. Sebbene le terapie tradizionali come la farmacoterapia e la psicoterapia siano largamente utilizzate, l’uso di trattamenti naturali, inclusa l’Omeopatia, stanno acquisendo ogni giorno più spazio nel gestire e alleviare i sintomi psicotici. La psicosi è in realtà un termine generico che descrive un insieme di disturbi mentali anche molto diversi tra loro. I sintomi possono variare in intensità e durata, con episodi che possono essere brevi o prolungati e associati a condizioni come schizofrenia, disturbo bipolare, depressione maggiore e altre patologie mentali.
𝘼𝙥𝙥𝙧𝙤𝙘𝙘𝙞 𝙩𝙚𝙧𝙖𝙥𝙚𝙪𝙩𝙞𝙘𝙞 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙞
Tradizionalmente, il trattamento della psicosi prevede farmaci antipsicotici anche molto invasivi e vari tipi di psicoterapia. Questi trattamenti possono avere effetti collaterali significativi e non sempre portano a una completa remissione dei sintomi. Per questo motivo, molti pazienti e professionisti della salute mentale sono alla ricerca di trattamenti naturali meno invasivi, in molti casi per affiancarli ai farmaci tradizionali.
𝙇’𝙊𝙢𝙚𝙤𝙥𝙖𝙩𝙞𝙖 𝙣𝙚𝙡 𝙏𝙧𝙖𝙩𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙋𝙨𝙞𝙘𝙤𝙨𝙞
L’Omeopatia offre una varietà di rimedi specifici per il trattamento della psicosi, ciascuno mirato a sintomi particolari e caratteristiche individuali del paziente. Questi rimedi possono avere un impatto significativo sul benessere mentale ed emotivo del paziente. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: quelli che scriviamo qui sono solo esempi, nessuna terapia può essere somministrata senza un’attenta analisi di un omeopata esperto, che conosca il caso specifico del paziente e che quindi sia in grado di predisporre un trattamento cucito sulla persona e non sulla malattia.
𝘼𝙣𝙖𝙘𝙖𝙧𝙙𝙞𝙪𝙢 𝙤𝙧𝙞𝙚𝙣𝙩𝙖𝙡𝙞𝙨
Indicazioni: Questo rimedio è particolarmente efficace per le allucinazioni uditive, dove il paziente sente voci che non esistono. Le voci possono essere minacciose o critiche, causando grande disagio e paura.
Sintomi associati: Oltre alle allucinazioni uditive, il paziente può sperimentare estrema tristezza, smemoratezza e sospettosità. Altri sintomi includono:
Avversione al lavoro
Desiderio di imprecare o maledire
Sensazione di essere diviso tra due volontà contrastanti
𝙃𝙮𝙤𝙨𝙘𝙞𝙖𝙢𝙪𝙨 𝙣𝙞𝙜𝙚𝙧
Indicazioni: Hyoscyamus Niger è indicato per pazienti che soffrono di deliri di avvelenamento. Questi pazienti credono fermamente che qualcuno voglia avvelenarli, portandoli spesso a evitare cibo e bevande.
Sintomi associati: I sintomi possono includere:
Gelosia estrema
Comportamenti osceni o inappropriati
Paura di essere perseguitati
𝘽𝙖𝙧𝙮𝙩𝙖 𝘾𝙖𝙧𝙗𝙤𝙣𝙞𝙘𝙖
Indicazioni: Questo rimedio è utile nei casi in cui il paziente sospetta fortemente che gli altri parlino di lui o lo deridano. Questa sensazione di essere costantemente osservato e giudicato può portare a isolamento sociale e ansia.
Sintomi associati: Altri sintomi includono:
Difficoltà a prendere decisioni
Ritardo nello sviluppo mentale o emotivo
Paura del rifiuto e della critica
Altri trattamenti naturali per la psicosi
Oltre all’Omeopatia, esistono altre terapie naturali che hanno dimostrato una certa efficacia nel trattamento della psicosi.
𝘼𝙜𝙤𝙥𝙪𝙣𝙩𝙪𝙧𝙖
L’agopuntura, una pratica della medicina tradizionale cinese, coinvolge l’inserimento di aghi sottili in punti specifici del corpo per riequilibrare l’energia vitale (Qi). Studi condotti sia in Cina che in Occidente suggeriscono che l’agopuntura può aiutare a ridurre i sintomi psicotici, migliorando l’equilibrio emotivo e riducendo lo stress.
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L’ipnosi è una tecnica che induce uno stato di trance attraverso la guida di un terapeuta. Durante questo stato, il paziente è altamente concentrato e può esplorare pensieri, sentimenti e memorie che potrebbero essere nascosti alla mente cosciente. L’ipnosi è particolarmente utile per esplorare e trattare traumi psicologici che potrebbero contribuire ai sintomi psicotici.
Questo articolo vuole essere un contributo per una maggiore consapevolezza e comprensione delle potenzialità dell’Omeopatia e delle cure naturali nel trattamento della psicosi, promuovendo una visione più ampia e integrata della salute mentale.
Qual è lo stato di benessere delle tue cellule? Hai un eccesso di metalli pesanti nel tuo corpo? Ci sono alimenti che ti stanno facendo male? Hai mancanze di vitamine, aminoacidi, antiossidanti, minerali? Le tue emozioni stanno influendo in modo deteriore sul tuo organismo?
Puoi sapere tutto questo e molto di più.
Esisteun solo test al mondo, in questo momento, in grado di dirti cosa sta accadendo in TUTTO il tuo corpo: cellule, organi, psiche. Si chiama test dei marcatori epigenetici S-Driveed è frutto dell’unione fra fisica e medicina. S-Drive è in grado di creare un report su oltre 800 marcatori epigenetici, scattando un’istantanea precisa al tuo organismo in tempo reale attraverso uno dei bio-marcatori più importanti del nostro corpo: il bulbo del capello
Tradizionalmente, l’analisi del fusto del capello è stata utilizzata in medicina legale e tossicologia ambientale, come strumento per rilevare la tossicità dei metalli pesanti e per tracciare alcuni contaminanti che si accumulano nel tempo e che potrebbero non essere più presenti nei fluidi corporei come sangue e urina.
In ambito forense l’analisi dei capelli è stata spesso fatta in modo comparativo, valutando una griglia di diverse caratteristiche e raffrontando un campione noto e uno sconosciuto al fine di stabilire un collegamento.
Ad esempio, confrontando i capelli trovati sulla scena di un crimine con i campioni prelevati dal sospettato.
Ma i capelli sono anche bio-marcatori imbattibili. I follicoli piliferi e bulbari hanno dimostrato di essere veri propri archivi, poiché accumulano informazioni nel corso del tempo. Ciò riflette una varietà di processi metabolici sottostanti, spesso attivi prima dell’espressione di un qualsiasi sintomo.
I bulbi dei capelli contengono un’ampia gamma d’ informazioni storiche riguardanti i parametri metabolici quali: fabbisogno di aminoacidi, stress di vitamine e minerali, fabbisogno di acidi grassi omega, sensibilità dovute a determinati alimenti o esposizione a frequenze elettromagnetiche (EMF ) e frequenze elettromagnetiche estremamente basse (ELF) o carichi tossici dall’ambiente. Questi marcatori epigenetici possono essere utilizzati per individuare disarmonie all’interno del sistema corpo. Insomma, attraverso il bulbo di 3 o 4 capelli possiamo tracciare la storia metabolica individuale. Tra l’altro le cellule del bulbo si dividono ogni 23-72 ore, più velocemente di qualsiasi altra cellula del corpo!
Inoltre i capelli hanno un’origine uguale a quella della pelle, del tessuto connettivo e del tessuto nervoso.
Il capello è considerato una struttura che fornisce protezione, ma agisce altresì come un bidone dei rifiuti, immagazzina sostanze come i sottoprodotti del metabolismo cellulare che potrebbero potenzialmente danneggiare il corpo, oltre a proteggerci dall’effetto dannoso delle sostanze chimiche veicolate all’organismo per mezzo di cosmetici.
Infine, il follicolo pilifero contiene enzimi noti come aromatasi e 19-idrossilasi, che trasformano gli ormoni maschili in ormoni femminili: cioè gli androgeni come il testosterone in estrogeni come l’estradiolo. Quindi, i capelli svolgono anche un ruolo nella regolazione neuroendocrina.
Il bulbo del capello è in contatto con il derma e contiene cellule come cheratinociti, melanociti e fibroblasti. Tutte queste cellule contengono il DNA nel loro nucleo. Le caratteristiche del capello, che racchiude sia il DNA sia i fattori epigenetici, lo rendono uno strumento unico per rilevare lo stato dell’intero organismo.
La tua EPIGENETICA per il benessere Il DNA non è il tuo destino
La salute dipende dall’ambiente e dal tuo stile di vita. L’ambiente influenza in modo diretto e indiretto una serie di fattori che possono avere un impatto sulla salute e sul benessere.
La qualità della nostra vita dipende dai cibi che consumiamo, dall’aria che respiriamo, dall’acqua che beviamo, dai nutrienti che assimiliamo, dai nostri pensieri, dal movimento e dalla corretta ossigenazione nonché dalle influenze dell’inquinamento degli ambienti dove si vive e dove si lavora.
Nel loro insieme, tutti questi elementi sono conosciuti come influenze epigenetiche.
Conoscere questi fattori di stress può essere una guida per la prevenzione e per raggiungere un benessere ottimale.
Il test S-DRIVE
Vengono mappati oltre 800 indicatori chiave per creare un report personalizzato contenente le seguenti informazioni:
Le 16 vitamine
I 16 minerali
3 gruppi di acidi grassi essenziali
13 gruppi di antiossidanti
23 tipi di amminoacidi
Tossine – sostanze chimiche, radiazioni, metalli tossici
14 principali categorie di EMF & ELF (campi elettromagnetici)
Cibi e addititivi alimentari – quali cibi e additivi evitare
Presso lo studio può essere richiesto il Test Epigenetico del Capello con la possibilità di integrare una personale terapia di riequilibrio.
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Non sempre le radici psichiche si manifestano a livello dello shen, producendo una sofferenza psicoemotiva obiettivabile e percepibile dal paziente. Esiste infatti la possibilità che si tratti di un disturbo di somatizzazione dovuto ad un conflitto inconscio, totalmente inaccessibile alla coscienza, che si esprime unicamente attraverso uno o più sintomi fisici.
Dobbiamo pensare ad una possibilità del genere ogni qualvolta la tendinopatia presenti queste caratteristiche:
– sia particolarmente severa ed invalidante
– mostri tendenza alla cronicizzazione ed alla bilateralità, in assenza di evidenti meccanismi di overuse
– il paziente neghi una sofferenza emotiva e sintomi di ansia e depressione.
Talora si evidenzia qualche segno che orienta verso la cosiddetta “depressione mascherata “, come le alterazione del ritmo sonno-veglia, le disfunzioni sessuali ed il ritiro da ogni attività ludica e ricreativa; altre volte il paziente può ammettere di essere “disperato” e abbattuto, ma esclusivamente a causa del dolore e delle limitazioni funzionali, negando con fermezza di vivere conflitti psicoemotivi, che invece un attento osservatore coglie.
Vediamo questi aspetti.
Le mani possiedono un profondo significato relazionale, mediando il contatto con l’altro in tutte le sue forme: stretta di mano, carezze, gesti di affetto o viceversa il rifiuto, prendere per mano per condurre, donare e ricevere.
Il dolore, ad esempio, può impedire l’apertura della mano, che resta chiusa mimando il gesto di colpire con un pugno, denotando quindi un atteggiamento di ostilità. Il soggetto può anche essere incapace di stringere la mano, rivelando il rifiuto dell’altro.
Un problema ad uno o più tendini delle dita, con impossibilità di aprirle o chiuderle, può provocare posture della mano a volte molto bizzarre, ma cariche di un profondo significato simbolico, veicolando un preciso messaggio per le altre persone. Un conflitto psichico inconscio inerente alla relazione con l’altro può così tradursi con una tendinopatia della mano e delle dita.
Lo stesso può accadere quando è conflittuale la relazione tra la parte più profonda del sé ed il mondo esterno.
Attraverso i movimenti fini, le mani danno forma e vita al mondo interiore, trasformandolo in materia reale. Pensiamo ai gesti di accompagnamento alla comunicazione non verbale, altrimenti definiti “illustratori” , come quelli che disegnano nell’aria determinate forme per esprimere meglio le nostre idee ed i nostri concetti: con le mani dipingiamo la realtà, in modo che somigli al nostro mondo interiore.
Pensiamo ancora quando con i movimenti delle dita accompagniamo le note di un motivo musicale. Alcuni individui sono incapaci di dare risalto al loro mondo interiore, cosicché il microcosmo non risuona nel macrocosmo; la realtà che costruiscono, giorno dopo giorno, appare sbiadita, scolorita e senza forme oppure priva di musicalità e vibrazioni.
Le mani hanno anche una connessione con la nostra sfera spirituale e “magica”: da sempre i rituali religiosi, ma anche quelli magici e divinatori, si avvalgono di gesti specifici eseguiti con le mani (pregare, benedire, assolvere, purificare, ecc.).
In particolari contesti sociali e familiari l’individuo può essere portato a vivere questi aspetti in modo molto problematico, ad esempio temendo o subendo punizioni del tutto inappropriate. Lo stesso può accadere quando, la sfera sessuale, anch’essa basata sul contatto intimo delle mani, diventa carica di paure o viene censurata.
Dal punto di vista psicosimbolico, inoltre, i polsi sono correlati al senso di sicurezza dell’individuo: pensiamo alle espressioni “avere il polso della situazione” oppure “avere il polso di ferro”. Coerentemente a tale funzione, i vissuti profondi di inadeguatezza possono quindi tradursi in una tendinopatia del polso, con una tipica rigidità dei movimenti che possiede una finalità disadattiva di “compensazione”.
In questi contesti l’agopuntura aiuta la persona a riconnettersi in modo graduale e progressivo al nucleo profondo del proprio sé, migliorando la mentalizzazione, l’elaborazione e integrazione dei vissuti emotivi conflittuali.
La simbologia della spalla in Medicina Tradizionale Cinese è già insita nella raffigurazione del creatore del mondo, il mitico Pangu, mentre sorregge il cielo per tenerlo separato dalla terra: le spalle consentono di sostenere il peso delle forze cosmiche e di mantenere un perfetto equilibrio tra il cielo, di natura yang, e la terra, di natura yin.
In tutte le culture, possedere spalle larghe e poi simbolo di forza e resistenza, mentre l’incurvamento delle medesime e del collo denota sottomissione e rassegnazione.
Il sollevamento delle braccia possiede anche un altro significato simbolico: la resa, cioè l’accettazione di un volere più grande di noi.
Attraverso le spalle, infine, è possibile muovere gli arti superiori nelle varie direzioni e consentire un movimento “finalizzato” delle mani; in altre parole è possibile incontrare il nostro destino.
Proprio il concetto di “destino” era alla base di un’ antica pratica divinatoria cinese che utilizzava ossa oracolari, come ad esempio, la scapola dei bovini, per predire il futuro.
In sintesi, la spalla rappresenta la capacità di assumersi le responsabilità delle proprie decisioni, senza tornare indietro sui propri passi e senza lasciarsi avvincere dalla rabbia, dal senso di colpa e da vissuti di impotenza se le cose non vanno nella direzione auspicata.
Nelle patologie più severe della spalla esiste, quindi, sempre una componente psico-simbolica più o meno manifesta, che va indagata a fondo se si vuole ottenere una guarigione completa e definitiva.
Soprattutto quando si è sviluppata una significativa compromissione funzionale della spalla, dobbiamo sempre ricercare la presenza di pregressi traumi psichici o una depressione mascherata, trattando la radice sottostante oltre all’aspetto manifesto del disturbo; in questi casi bisogna armonizzare le “entità psichiche” e lo shen nel suo complesso, attraverso punti idonei di agopuntura.
Sempre più persone giungono all’attenzione del medico descrivendo un corteo di sintomi che fanno sospettare l’innesco di un fenomeno di allergia. Ma con sorpresa, l’iter diagnostico, molto spesso non determina nessuna causa scatenante il quadro allergico. Unica soluzione quasi sempre messa in campo come approccio terapeutico è quello di prescrivere la somministrazione di un antistaminico.
Ma cos’è l’istamina?
L’istamina è un neuromediatore implicato nei fenomeni pseudo-allergici ed infiammatori.
Oltre ad essere prodotta dal nostro organismo l’istamina viene assunta anche attraverso i cibi.
L’istamina presente negli alimenti, di solito in un organismo sano, viene degradata velocemente da un particolare enzima denominato diaminossidasi (DAO), presente nell’intestino tenue, con lo scopo di inibirne l’assorbimento, poiché l’istamina presente nel corpo e quella assunta con gli alimenti agiscono nello stesso modo.
Quando però l’enzima DAO non è presente in quantità bastanti per degradare l’istamina presente nei cibi, questa in eccesso si riversa nel sangue causando lo scatenamento di sintomi che facilmente possono essere scambiati per reazioni allergiche. Codesta situazione viene denominata con il nome di Intolleranza all’istamina.
I sintomi che si presentano dopo aver assunto alimenti ricchi di istamina possono essere di diversa natura: – orticaria, prurito, arrossamento – cefalea, nausea, vomito, vertigini, alterazione della temperatura corporea – palpitazioni, aritmia, ipo-/ipertensione – dolori addominali, gastrite, diarrea e flatulenza – broncocostrizione, aumento di muco, congestione nasale e starnuti.
Anche se la sintomatologia è molto simile alle reazioni allergiche, le reazioni scatenate dall’eccesso di istamina non prevedono il coinvolgimento del sistema immunitario, per cui si preferisce chiamarle reazioni o sindromipseudoallergiche.
Come abbiamo detto sopra, l’intolleranza all’istamina deriva da una squilibrio tra istamina accumulata e la capacità di degradazione della stessa da parte dell’enzima DAO e le ragioni per le quali alcuni individui presentano un’alterata funzionalità dell’ enzima possono essere date da: – predisposizioni genetiche – deficit di rame, Vit C e Vit B6 – problematiche intestinali, come la permeabilità che crea un aumento dell’infiammazione a livello intestinale – alcuni farmaci come i FANS, antidepressivi, antiaritmici, immunomodulatori ed altri.
Attraverso l’approccio della Medicina Funzionale è possibile: – valutare eventuali carichi all’istamina
– determinare gli alimenti coinvolti nel problema
– valutare infiammazione e organi in sovraccarico – impostare terapia fito-omeopatica per il ripristino funzionale degli organi e per abbassare l’infiammazione di base.