STRESS E MALATTIE

Per la Medicina Tradizionale cinese le cause di malattia rientrano in numerose categorie, ma che condividono la caratteristica di provocare la malattia soltanto in due modi.
Nel primo, la malattia si può sviluppare quando la resistenza dell’organismo sia debole.
Nel secondo, se la forza dell’agente patogeno supera la capacità dell’individuo di fare fronte ad esso, questo prende il sopravvento sui meccanismi di difesa del corpo.
In generale i cinesi credono che la causa principale di malattia risieda nella prima ipotesi formulata.
In medicina cinese, le cause di malattia risiedono in 5 categorie principali:
1) la debolezza dell’energia antipatogena
2) le cause varie di malattia ( dieta, sport, traumi, radiazioni ecc )
3) fattori patogeni esterni ( clima, batteri e virus )
4) fattori patogeni interni ( squilibrio degli organi, emozioni )
5) le evoluzioni patologiche secondarie ( sangue stagnante e flegma umido).
Senza prendere in considerazione in modo preciso il modo in cui ogni agente patogeno invade il corpo, riassumendo si può dire che essi ne disturbano il funzionamento, indebolendolo o creando tensione nei tessuti.
La tensione viene percepita come rigidità o contrazione dei tessuti corporei e in medicina cinese  viene considerata come una mancanza del libero scorrere dell’energia e del sangue. I classici ci dicono che la normale condizione umana non è la tensione : ” quando le persone nascono sono flessibili e quando muoiono sono rigide. La rigidità è quindi una componente della morte, la flessibilità lo è della vita. Un corpo sano è flessibile”.
Fisiologicamente, quando si sviluppano tensione o difficoltà di flusso, le strutture vicine e quelle sottostanti possono essere colpite contemporaneamente e può seguire la malattia.
Come ricordano i Cinesi nessuna parte del corpo può essere viva e sana senza Energia e senza Sangue. I muscoli diventano contratti, irregolari e nodosi e l’energia e il sangue non fluiscono armonicamante. La percezione della tensione secondo la medicina occidentale è la stessa, ma espressa in termini diversi :
* la mancanza di ossigenazione può portare alla morte della cellula, del tessuto e anche dell’organismo e può essere il risultato di stress e tensione.
* la tensione indebolisce il sistema arterioso, portando ad una diminuzione dell’ossigenazione e della nutrizione cellulare ( problemi dell’energia e del sangue).
* viene colpito il sistema venoso, creando un accumulo di biossido di carbonio e acido lattico e aumentando il ristagno di sangue ( sangue stagnante).
* vengono compressi i vasi linfatici, indebolendo l’intero sistema linfatico e di conseguenza anche il sistema immunitario.
* si eccita il sistema nervoso, creando irritazione, dolore e infiammazione dei nervi ( stasi di calore, stasi e sindrome da fuoco ).
La teoria scientifica dello stress fornisce un eccellente schema sullo sviluppo dei sintomi specifici e sul perchè la tensione costituisca uno dei suoi punti di riferimento.
Fino al diciannovesimo secolo, lo stress si riferiva a forze esterne agenti su oggetti fisici, piuttosto che a stati psicologici interni. Il moderno uso del termine può essere attribuito allo psicologo del ventesimo secolo, Walter Cannon e al medico canadese Hans Selye.
Cannon definì la classica reazione ” combatti o fuggi “che si manifesta quando il sistema nervoso simpatico si attiva ad affrontare l’emergenza. Selye definì evento stressante quello che procura eccessive richieste  al corpo e alle difese naturali di adattamento che gli fanno fronte. Questo processo è chiamato sindrome di adattamento e comprende tre fasi: la reazione d’allarme, la resistenza e l’esaurimento.
Durante la fase di allarme, i livelli ormonali aumentano e si ha una forte attivazione fisica ed emotiva. Se questa reazione non è sufficiente, inizia la fase di resistenza che può avere o meno successo: l’evento stressante, cioè può essere dominato o avere il sopravvento. Se il confronto è perdente, le riserve ormonali si esauriscono e possono sopravvenire stanchezza, esaurimento, depressione, ansia o persino la morte. Lo stress , inoltre, crea tensione nell’individuo: si tratta di una stato di squilibrio, di un complesso di meccanismi di difesa dannosi causati da uno stimolo nocivo.
Lo stress è uno squilibrio del sistema nervoso autonomo che è composto da due parti: il simpatico e il parasimpatico. Il primo è responsabile delle reazioni di fuga e di paura. Il sistema nervoso parasimpatico, invece, è responsabile delle quotidiane e normali funzioni fisiologiche, come la digestione, la circolazione e l’escrezione. E’ importante fare notare che entrambi i due sistemi possono essere colpiti dallo stress .
Nella vita moderna, la tensione o stress è un problema sanitario importante. Vi sono collegati circa i due terzi di tutte le visite mediche.

ELENCO DEGLI EFFETTI FISIOLOGICI DELLO STRESS

1) il ritmo cardiaco aumenta e il polso accelera
2) c’è tensione muscolare
3) aumenta la pressione sanguigna
4) si acutizzano i sensi
5) gli ormoni dello stress rendono il sangue più denso e più tendente alla coagulazione, inoltre aumentano i rischi di attacchi di cuore e ictus.
6) il cortisolo, un ormone dello stress, favorisce il deposito di grasso nella sezione centrale del corpo
7) la dilatazione delle pupille aumenta la visione periferica che può dare una visione confusa
8)   a causa della contrazione stabile dei muscoli uditivi si possono udire tinniti o schiocchi nelle orecchie
9) la respirazione superficiale priva il corpo di ossigeno
10) si comprimono i vasi sanguigni delle braccia e delle gambe
11) un aumento della traspirazione comporta una riduzione dei minerali che trasportano i segnali elettrici ai muscoli, provacando crampi muscolari e una diminuzione della temperatura del corpo
12) dimunisce la produzione di saliva, rendendo la bocca secca
13) si ingoia una maggiore quantità di aria, dando rutti e flatulenza
14) si ha minor resistenza allo sviluppo di funghi
15) si riduce la risposta immunitaria ai virus
16) diminuisce il numero dei globuli bianchi che combattono le infezioni e si indebolisce l’attività delle altre cellule del sistema immunitario
17) possono comparire verruche e reazioni cutanee come orticaria e psoriasi
18) si possono avere disattenzione, indecisione e difficoltà di concentrazione
19 diminuzione della memoria
20) l’abituale iper- reazione di una parte del sistema nervoso ne provoca il logorio che è parte del processo di invecchiamento

MALATTIE COMUNI PROVOCATE DALLO STRESS

1)  ansia, depressione, sbalzi di umore
2) invecchiamento, perdita di memoria, indecisione
3) asma, respiro corto, allergie
4) mal di schiena, dolori al collo, alle spalle ecc
5) afta, raffreddore comune
6) stipsi, mal di stomaco, flatulenza, colite, sindrome dell’intestino irritabile, diarrea, ulcera, diabete, fame nervosa, gastrite
7) affaticamento
8) mal di testa, emicranie
9) disturbi cardiaci, arresti cardiaci, ictus, aritmie, dolori al torace, ipertensione
10) alterazioni del ciclo mestruale
11) parto prematuro, scarso peso alla nascita, infertilità
12) psoriasi, esantemi, orticaria, acne
13) problemi psicologici, ansia, depressione, ira e risentimento, insonnia
14) perdita o aumento di peso
15) cancro

L’ILLUSIONE DI STARE BENE – PSICOLOGIA ED AGOPUNTURA ultima parte

Mentre il conscio ha una sfaccettatura, l’inconscio ne ha due: una positiva, l’altra negativa. La negativa è facilmente percepibile perchè veicola la sofferenza a qualsiasi livello. La sfaccettatura positiva dell’inconscio è più difficile da concettualizzare perchè può confondersi al primo impatto con il conscio.
Significa che quando l’individuo si trova nella sfaccettatura positiva rispetto ai meridiani Cuore/intestino tenue per esempio, sente l’affetto di coloro che lo circondano e ha l’impressione di amare ed essere amato. Questo amore non è che affetto ed è subordinato al benvolere dell’altro.
L’individuo che ha perso lo stato di coscienza rispetto a sè stesso chiudendo i meridiani, non è per forza in uno stato di sofferenza visibile. Nulla sente perchè l’esterno nutre il suo sistema e lo aiuta ad anestetizzare questa sofferenza. La sofferenza gli diverrà visibile solo quando l’esterno cesserà di nutrire il suo sistema. Non significa che non fosse presente, ma solo che l’individuo non lo sentiva.
Il meridiano Cuore/intestino tenue in inconscio positivo permette all’individuo di percepire un pieno affettivo, un’amore possessivo, fintanto che è alimentato da una fonte esterna. Se l’esterno non colma il vuoto del sistema, si disinteressa di questo affetto, non risponde più agli stimoli iniziali allora la sofferenza si manifesta apertamente e mette in evidenza il vuoto affettivo, il senso di colpa, la gelosia, l’odio, la non scelta al punto che l’individuo non ha che una soluzione per “uscire” da questa sofferenza: proiettare un desiderio rispetto ad un altro partner, a questo punto il desiderio diventa il motore delle azioni. Bisogna che egli trovi qualcuno che nutra di nuovo il vuoto interiore che ha accumulato, per non sentire più la sofferenza. Lo stress generato dal passaggio da uno stato all’altro è tanto più grande quanto più fortemente il sistema è stato alimentato nel tempo.
Durante la fase positiva, alimentiamo la sofferenza a nostra insaputa. Il meridiano Stomaco/pancreas in inconscio positivo esprime l’orgoglio, il potere sugli altri, l’utilizzo, lo sfruttamento, la manipolazione, il calcolo, il disprezzo degli altri, lo sdegno, ma anche l’onore e la fierezza. Fintanto che l’individuo esprime questo stato, non ha la percezione della sua sofferenza. Tuttavia, non appena l’esterno non risponde più al suo orgoglio, non appena perde il potere o l’utilizzo dell’altro, o non gli dà più quello che cerca, quando lo sfruttamento delle situazioni esterne per qualsiasi ragione non gli è più possibile, l’individuo si ritrova faccia a faccia con la sua sofferenza che non è più mascherata, il suo stato cambia improvvisamente e si trova in un sistema di autodistruzione, di “vittimismo”, di disprezzo di sè. La sua sete di potere cresce ma egli non può più dissetarsi, allora si ribella, e in preda al disonore, tutto per lui non è che umiliazione e anninentamento. Quante persone purtroppo mettono fine alla loro vita dopo aver perso l’onore o il potere (economico o altro).
Anche i sistemi elitari, di qualunque tipo siano, chiudono gli individui in questa sofferenza. Essi devono essere i primi, i migliori e restarlo; per tutta la loro vita passeranno da un inconscio positivo ad uno negativo. Il motore delle loro azioni, basate su un ragionamento senza falle, permette loro di rinnovare senza fine questo desiderio di dominio, di competizione rispetto all’esterno. I giovani quadri dinamici conoscono bene questi sistemi.
I meridiani Polmone/colon in inconscio positivo spingono la persona verso uno stato d’ entusiasmo, di realizzazione dell’ideale, di perfezione, di appartenza ad un gruppo nel quale essa si riconosce ed è riconosciuta. Essa si sente perfettamente corrispondente all’immagine che ha di sè. Ciò che vivi è conforme all’ideale proiettato di famiglia, di livello sociale o altro….
Fintanto che l’esterno le rimanda queste immagini, la persona si trova in uno stato di piena soddisfazione. Non appena l’ideale si dissolve si installa la delusione, la disillusione, il senso di imperfezione dell’azione, la persona si sente esclusa dal gruppo, è ossessionata dala sua immagine che non è conforme. Diventa sempre più intollerante perchè la differenza le ricorda  la fragilità della propria immagine.
Per uscire da questa sofferenza farà ricorso per esempio alla chirurgia estetica, proiettando dei desideri di cambiamento della realtà. Non esce dalla delusione che proiettando nuovi desideri ed è la corsa all’ideale di vita, di compagno, di situazione sociale, di famiglia ecc.
Al fine di mantenere un’inconscio positivo esprimerà, nel tempo, un giudizio sempre più forte sulgi altri. E’ spinta dalla propria sofferenza latente a giudicare per prevenire il giudizio degli altri: “l’attacco sembra essere la migliore difesa”.
I meridiani Rene/vescica in inconscio positivo, danno all’individuo la sensazione di essere rassicurato, spesso a livello della comunicazione le percezioni sono anestetizzate.
Questo fatto può tradursi in un flusso di parole, un’euforia permanente, un’eccesso di ottimismo. Come per i tre sistemi precedenti, questo stato si verifica fintanto che l’esterno non mette in evidenza la sofferenza. Allora l’individuo ritrova le sue paure, l’ansia e le angosce aumentano, può arroccarsi in un mutismo, la tristezza lo invade e nutre il suo pessimismo. Per uscire da questo inconscio negativo, di sofferenza, bisognerà che l’esterno lo rassicuri nuovamente.
Fintanto che l’individuo deve proiettare desideri all’esterno, significa che cerca di colmare una sofferenza. In questo modo, attraverso la soddisfazione dei desideri, pensa di bloccare la sofferenza mentre questa continua la propria opera a sua insaputa.
Quando siamo nell’inconscio positivo, senza rendercene conto alimentiamo la sofferenza. E’ la proiezione dell’ideale che alimenta la prossima delusione. La delusione  di oggi sarà tanto più grande quanto più grande è stata la ricerca d’ideale. Il fatto di alimentare la sofferenza senza rendercene conto, assecondando i nostri desideri, ci permette di comprendere quanto è essenziale accedere rapidamente alla coscienza di sè.
Questa sofferenza generata a nostra insaputa non fa che amplificare l’allontanamento da noi stessi mantenendo questa spirale infernale di desideri/frustrazioni, frustrazioni/desideri.
Per un individuo cosciente il desiderio è il segnale che un sistema s’esprime attraverso di lui. “Desidero, per compensare un vuoto interiore, che l’esterno mi risponda, mi dia quella o un’altra cosa, allora soltanto sarò felice”. E’ così che, via via, la felicità dipende sempre più da quello che uno possiede o può possedere e non più da quello che è e che esprime.
Il motore dell’azione sarà il desiderio di uscire da una frustrazione o quello di non entrarci. In questo gioco trasciniamo chi ci circonda ed i legami che pensiamo essere d’amicizia o altro per noi non sono che un mezzo per non vedere, sentire la sofferenza interiore.
La coscienza dell’individuo gli permetterà di nutrirsi al di là dei suoi desideri. E’ così che l’azione diventa generatrice di pienezza, indipendentemente dalla risposta esterna.
Le frustrazioni, misura dello stato di sofferenza interiore, sono infatti il motore dell’azione quando l’individuo è nell’inconscio. Questo è vero fino ad un punto di rottura nel quale l’individuo non riesce più a trovare risposta ai desideri o, a volte, non riesce più a proiettare altri desideri: la depressione interna è troppo grande.
In quel preciso momento l’individuo si chiude nell’inconscio negativo da cui non uscirà che quando sarà di nuovo in grado di riproiettare dei desideri.
L’individuo cosciente di se stesso ha sempre meno frustrazioni. Queste non sono appagate da un’elemento esterno, ma riconosciute dalla coscienza e si dissolvono. I desideri a questo punto non servono a colmare un vuoto, ma in realtà a generare all’interno ed all’esterno un’espressione di pienezza di amore, di umiltà, di fede, di allegria. L’azione è mossa da un desiderio di creazione, è il frutto di un’ispirazione cosciente. Se l’azione è conseguenza di una necessità, l’individuo può sempre esprimere, all’interno di essa, la sua realtà cosciente.
Il vero progetto di vita non è appagare una successione di desideri per colmare delle frustrazioni, ma in un cammino cosciente è una successione di azioni realizzate in totale coscienza rispetto alla creazione, il tutto guidato dalla propria ispirazione. La pienezza interiore è il frutto delle nostre azioni coscienti.

Tratto dal libro: La dimensione della coscienza – Guy Michel Franca

PSICOLOGIA ED AGOPUNTURA quarta parte

I MERIDIANI DEL FEGATO E DELLA VESCICA BILIARE

Il Fegato e la Vescica Biliare, in  base alla funzione metabolica, non hanno un interferenza diretta sull’inconscio dell’individuo, ma agiscono in sinergia come filtri ed amplificatori delle informazioni sia coscienti che inconsce.
L’organizzazione metabolica dà al Fegato e alla Vescica Biliare (VB) una posizione centrale nell’organismo. Essi ricevono ad ogni istante le informazioni del vissuto di ogni organo e, grazie al sangue, ritrasmettono queste informazioni. Se prendiamo il caso di un individuo cosciente, così come l’abbiamo definito sopra, il suo cervello invia un messaggio di coscienza ad ogni organo e ad ogni tessuto: il Fegato e la VB ricevono dunque un “messaggio” d’amore, di umiltà, di fede e di allegria da tutti gli organi corrispondenti e lo ripercuotono su un piano metabolico all’insieme dell’organismo amplificando questo messaggio.
L’amore, l’umiltà, la fede e l’allegria sono così diffusi con una potenza maggiore nell’organismo.
Se l’individuo ha perso la coscienza di sè e della sua vita, l’organizzazione  è la stessa, ma è  il suo inconscio che sarà diffuso  e amplificato dal Fegato e VB; vuole dire l’espressione della chiusura dei meridiani cuore/intestino tenue, stomaco/pancreas, polmone/colon, rene/vescica.
A questo punto possiamo incontrare due possibilità.
La prima si traduce nella mancanza di coscienza dell’individuo davanti a se stesso. Oscilla da un sistema all’altro come abbiamo visto in precedenza, poichè gli organi prendono successivamente il potere sul cervello, ed il passato dell’individuo condiziona il suo presente. Il Fegato e la VB giocano semplicemente un ruolo di filtro e trasmettono l’informazione di un vissuto inconscio all’insieme  dell’organismo. E’ durante questa fase che il Fegato e la VB immagazzinano delle informazioni che creeranno nel seno di ogni cellula una disarmonia.
Nel tempo questo si tradurrà forse in un disordine funzionale. Durante questa fase, lo stato emozionale della persona non si modifica rispetto agli esempi che abbiamo visto precedentemente. Quando l’individuo entra nella seconda fase, sono il Fegato e la VB che prendono potere sul cervello. A questo punto il vissuto inconscio è amplificato e la persona entra in una fase di violenza, sia rispetto a sè, sia rispetto all’esterno. Su un piano emozionale, non ha più niente di umano nella sua espressione, è espressione dell’ “animale”.
Siamo nella fase di collera totale dell’individuo.
Secondo la copia d’organi messa in gioco, l’espressione di questa collera prenderà forme diverse: per il Cuore-intestino tenue sarà l’esplosione dell’odio, della distruzione per frustrazione affettiva, quest’odio esplode quando ad esempio una persona si separa. Nel corso degli anni quest’uomo e questa donna hanno fatto crescere l’uno rispetto all’altro un inconscio che è consistito in ricerca affettiva e compensazioni nutriti da una non-scelta per far piacere all’altro. Di colpo la sorgente affettiva si è inaridita, non c’è più l’affetto che c’era  “prima”. Tutto questo inconscio nutrito, perturba e carica il Fegato e la VB  di informazioni non corrette (di distruzione della persona) e al momento della separazione, questo insconscio di non-Amore si trasforma semplicemente in odio e invade tutto l’oranismo. La persona diventa soltanto un’espressione di odio. E’ pronta a fare qualsiasi cosa…..uccidere l’altro, ad esempio. Tutti i crimini passionale sono il frutto di questo sistema. E quelli che li commettono vi dicono in seguito: “ho perso la testa, non ero più me stesso ecc….” Ed è vero! Non sono che il riflesso della loro sofferenza inconscia.
Per la copia Stomaco/pancreas, questa collera prende la forma di una ribellione o di un orgoglio esacerbato. La persona non vede che  una cosa, il dominio dell’altro o degli altri, impone la sua non-esistenza. E’ pronta anche ad uccidere e questo soltanto per provare il suo potere distruttivo. In altri casi questo orgoglio si ritorce contro l’individuo che entra in una fase di sottomissione e di autodistruzione per orgoglio. Si trova in uno stato depressivo profondo, poichè il Fegato e la VB nutrono l’insieme dell’organismo di un’informazione d’inferiorità: “non valgo niente, non sono all’altezza, preferisco morire, voglio farla finita ecc….”
Per la copia Polmone/colon, la collera prende la forma di una delusione, l’individuo perde la speranza, si chiude nella malinconia del tempo passato, di quello che avrebbe dovuto fare e che non ha fatto. Le sue ossessioni si rafforzano sempre più, si fissa sempre di più sui particolari.  Quello che non è conforme al suo modo di idealizzare la realtà, lo disturba al punto di uccidere chi non ha lo stesso ideale. E si uccide per ideale politico, religioso o altro……
Questo può essere il caso di un individuo affascinato da una situazione ideale o una persona ideale. Non è più se stesso, diventa questa situazione. La collera sarà al servizio di questo ideale e tutte le sue azioni saranno guidate da questa energia, dovrà raggiungere l’ideale ad ogni costo, a qualunque prezzo. In questo sistema possiamo ritrovare tutte le droghe, qualsiasi sia la sostanza utilizzata: alcool, eroina, ecstasy, ansiolitici, antidrepessivi, ecc…..
Questa collera per la coppia Rene/vescica prende la forma di un terrore: l’individuo non ha paura, diventa la sua paura. Questa paura può portarlo ad avere allucinazioni e dei disturbi esistenziali molto profondi. Quando la vescica si esprime in questo modo, l’individuo è in stato di siderazione, e incapace di reagire e pensare….. Ha totalmente perso la sua lucidità, è come assente dal mondo….Questa situazione può capitare ad una persona che ha subito un trauma emozionale importante.
L’espressione negativa dei meridiani Rene/vescica può prendere la forma di una tristezza infinita nella quale la persona  si chiude.
In modo generale l’individuo, sballottato da un sistema all’altro, accumula delle frustrazioni che generano immancabilmente, ed a volte a sua insaputa, dei rancori che si cristallizzano a livello della vescicola biliare. Questi rancori rappresentano una violenza, rivolta contro se stessi o l’esterno, che non è stata espressa, ma che costituisce un sottofondo sul quale saranno basate le azioni future. Così le sbarre della nostra prigione di non esistenza sono rinforzate dai nostri rancori!
Per uscire da questo plagio occorre riconoscere pienamente i rancori presenti e passati per accedere all’espressione positiva della vescicola biliare che è il perdono.
Perdonare l’esterno di non aver assecondato le nostre frustrazioni e perdonare noi stessi per aver generato questo rancore.
Il perdono è una chiave di entrata essenziale, basilare per l’accesso alla coscienza, chi non accede a questa chiave rimane davanti ad una porta chiusa rispetto alla propria evoluzione. Non volere perdonare corrisponde a firmare una condanna per rimanere nella propria prigione. Le forme di collera che abbiamo visto spingono dunque la persona in un circolo vizioso dal quale è tanto più difficile uscire quanto più a lungo la persona vi è rimasta. La via d’uscita è la consapevolezza del livello nel quale siamo sprofondati ed ugualmente dei sistemi che sono stati attivati.  E’ così che in un modo molto semplice, con un lavoro di riconoscimento dei sistemi che perturbano il fegato e la coscienza della presa di potere del Fegato sull’organismo, possiamo ad ogni istante spezzare questo circolo vizioso e ritrovare la coscienza di noi stessi e della nostra esistenza, al di là di tutte le problematiche che ci fanno sprofondare.
Ognuno ha in sè le risorse necessarie per vivere ogni situazione della vita in coscienza. Anche se siamo sprofondati in un sistema Fegato/VB possiamo risalire, è solo una questione di scelta e in questo abbiamo il libero arbitrio.

PSICOLOGIA ED AGOPUNTURA terza parte

COMPORTAMENTI INCONSCI LEGATI ALLA COPPIA POLMONE/COLON

La coppia di meridiani polmone/colon è legata alla ricerca di ideale, di perfezione, di immagine di sè e della realtà esterna. La persona non è soddisfatta di quello che vive al punto che tende a proiettare un’immagine su queste realtà, come per abbellirla. Fa progetti campati in aria e quando si rende conto dell’errore, o semplicemente che la realtà è diversa da quella che si aspettava, è prostrata da un senso di fallimento e delusione. Può essere delusa di se stessa, degli altri, della situazione. Ad esempio se acquista un abito, lo fa in una ricerca di immagine, per essere alla moda. In seguito, portando questo abito, sarà delusa: “come ho potuto comprarlo?” O al contrario ne è totalmente soggiogata e non porterà che quello. Questo ideale la spinge ad identificarsi ad un gruppo dal quale diventa dipendente. Ritroviamo il problema delle sette, delle religioni, dei circoli privati, dei militanti politici o dei tifosi di squadre sportive ecc.: l’individuo si identifica totalmente al gruppo al quale si riferisce per rinforzare la sua identità di appartenenza. Ad esempio, certe persone avranno l’illusione di esistere per due ore la domenica allo stadio. Infatti, fondendosi nel gruppo, adottando il suo modo di vestire, le sue pratiche rituali, i suoi slogan ecc., la persona avrà l’impressione di esistere.
E’ il caso ugualmente delle droghe, dove ritroviamo l’ideale di appartenza al gruppo dei drogati, l’ideale di essere diversi agli occhi degli adulti e della società.
Questa copia di meridiani spinge spesso all’esclusione: ci sono quelli che fanno parte del gruppo e gli altri. E si respira nello stesso tempo, la stessa aria, si agisce nello stesso modo per essere sicuri di essere riconosciuti dal gruppo.
La fiducia in se dipende totalmente dall’integrazione nel seno del gruppo. L’ideale spinge la persona ad allontanarsi dalla realtà. Quando una coppia si rapporta su questo livello l’uomo ad esempio sarà nell’ideale della donna, vuole dire che va: sia a metterla su un piedistallo: è la più bella, la più gentile, la più dolce, la migliore ecc., sia al contrario, per poterla mettere sul piedistallo, la vuole cambiare al fine che sia conforme all’immagine che ha della donna.
In entrambi i casi, c’è proiezione di un ideale, non si vede l’altro come è. Il risultato nel tempo porterà inevitabilmente ad una delusione! Il piedistallo crollerà, o l’altro, dopo vent’anni, sarà sempre lo stesso.
Voler cambiare l’altro è il metodo migliore per farlo chiudere in se stesso e non farlo più evolvere, appunto perchè ha in permanenza su di se la proiezione di questo desiderio di cambiamento.
L’ideale porta verso la fuga dalla realtà o verso la chiusura. “Se avessi una bella macchina, questo cambierebbe la mia vita, sarei finalmente felice”. Quando la si possiede, ci si accorge che non cambia niente. Allora si continua a proiettare un ideale magari rispetto ad una villa ai Caraibi e il problema non si risolve una volta che ne abbiamo le chiavi. Perchè? Perchè non è la villa o la piccola casa nella prateria, non è l’auto, che apre la nostra coscienza in rapporto alla copia polmone/colon. E purtroppo, si trascorre la propria vita a proiettare dei desideri e degli ideali attorno a sè, passando dall’entusiasmo alla delusione.
L’ideale vissuto nel quotidiano può tradursi in un’ossessione per la perfezione o al contrario, al suo rifiuto. La persona non tollera che le cose siano diverse da quello che ha decretato. Il lavoro deve essere fatto così o cosà, ma sicuramente non in un altro modo.
Sarà ossessionato dall’ordine e dalla pulizia secondo i suoi criteri.
Si creerà una realtà su misura, ideale, nella quale costruirà un mondo con le sue regole. Si circonderà di persone che si adeguano a  queste regole e respingerà queste stesse persone quando non saranno più conformi al suo mondo.
Spesso bloccherà lo svolgimento delle cose a causa della sua attitudine di chiusura ideale, e questo si ripercuoterà a livello del suo colon con problemi fisici di transito intestinale. Trattiene la materia…..
E’ in un immagine di sè, vuol dire che si è fatta un’immagine di quello che è e farà di tutto per aderirvi, anche se quest’immagine, è impossibile da sostenere. Quando la vita non le permetterà più di esistere secondo quest’immagine, si risveglierà una sofferenza insostenibile perchè la persona sarà allora delusa di sè. La sua vita non avrà più senso. L’unica cosa che le resterà sarà la disperazione. E’ il caso ad esempio, di persone che hanno vissuto tutta la loro vita attraverso la loro funzione professionale e che, dall’oggi al domani, la lasciano. Non sono più nessuno allorchè la vigilia erano ancora il “signor Direttore” o “signor Altra Cosa”.
La ricerca d’immagine limita l’esistenza della persona. Così, vorrei dire alle nuove lettrici, insistendo particolarmente, che non sono delle immagini. Le donne troppo spesso sono appese ai muri e il corpo diventa sinonimo di adulazione per quelle che hanno la fortuna di corrispondere all’immagine ideale costruita dall’inconscio collettivo, e sinonimo di rigetto, di non-esistenza per le altre. E’ tempo di uscire da questi schemi e di prendere coscienza che la femminilità non dipende nè dalle misure, nè dall’assenza di rughe, nè da qualunque criterio esterno.
La copia polmone/colon, quando non esprime la coscienza, blocca l’ispirazione della persona che si proietterà in un’ispirazione collettiva alla ricerca di un ideale di vita. E’ possibile che lo trovi un giorno, ma l’ideale, appunto perchè è ideale, genera inevitabilmente la delusione.
L’organizzazione della vita di questa persona è rigida o al contrario troppo permissiva, si chiude in certi principi o al contrario li rifiuta, segue una linea di condotta e non cambia qualunque sia l’avvenimento. E’ il funzionario che si è talmente  identificato con la sua funzione che sarà insensibile alle vostre richieste e vi farà comunque una multa, sarà soddisfatto del lavoro fatto bene e del rispetto dell’ordine delle cose, ma il suo colon ne risentirà…..
Riassumendo, la copia polmone/colon, se non si esprime in positivo, spinge la persona alla ricerca costante di ideali, e tutto può essere supporto a questa ricerca: la famiglia, il partner, gli hobby, la religione, la politica, la musica, i beni materiali, le arti, i viaggi ecc….
Si RICHIUDE in un immagine ideale di sè ed un’immagine della vita che lei stessa costruisce, in questo modo passa dall’entusiasmo alla delusione in base agli avvenimenti.
Per uscire da una delusione o da un fallimento, proietta un altro ideale al quale si aggancia e così via, la vita diventa una fuga permanente dalla situazione presente. Delusa si richiude in se stessa: l’ideale è morto, non rimane che la disperazione.

COMPORTAMENTI COSCIENTI LEGATI ALLA COPPIA POLMONE/COLON

L’apertura della copia polmone/colon permette alla persona di ritrovare la fede in sè e la fiducia negli altri, nella vita.
Essa non ha più bisogno di inventarsi degli ideali e di proiettarli costantemente sulla realtà. Attraversa le situazioni in tutta serenità cogliendo gli avvenimenti quando si presentano. Vive qui e adesso. Non blocca le situazioni col pretesto che non sono come le aveva previste: si adatta senza difficoltà ai cambiamenti.
Questa apertura permette la presa di coscienza che l’uomo e la donna non sono delle immagini e che per esistere, non hanno bisogno di aderire a dei modelli, qualunche siano.
Gli stereotipi che sono bombardati dall’inconscio collettivo diventano esterni alla persona. A questo punto la persona prende coscienza che può esistere al di fuori di ogni schema, esiste in ogni modo. Non ha più bisogno di identificarsi ad altro che a se stessa per esistere, nè ad una famiglia, nè ad un’impresa, nè ad un leader politico o religioso, nè ad una moda, nè alla droga ecc…..
Aprendo la copia di meridiani polmone/colon, la persona si disfa dei suoi limiti, dei muri che ha costruito attornoa sè e che la imprigionano in una visione limitata della sua realtà. Essedo in questa apertura la persona si allontana da ogni forma di giudizio. Nel tempo questo significa che non giudicherà più gli altri o se stessa e si libererà automaticamente dal peso del giudizio esterno nei suoi confronti. Questa nuova libertà provocherà l’affrancamento dalla rigidità generatrice di perfezionismo. Molte persone sono infatti ossessionate dal perfezinismo per contrastare l’eventuale giudizio esterno rispetto alle loro azioni.
Grazie alla coscienza, il sentimento di fallimento svanisce, la persona realizza semplicemente che ha sbagliato strada o che il suo interlocutore ha tradito la fiducia che aveva riposto in lui. Non c’è a questo punto nè fallimento, nè tradimento perchè non c’era nessuna aspettativa da parte sua.
A livello di un rapporto di coppia, l’apertura del polmone/colon può avere degli effetti straordinari, perchè immediatamente, la pressione  che veniva esercitata sull’uno o i due partner sparisce. Il messaggio che viene recepito realmente è: “ho fede in te, qualsiasi cosa tu faccia, tu dica, tu pensi, ecc. (e questo è una realtà), non voglio più cambiarti, anche inconsciamente…. non hai più sforzi da fare per piacermi, ti amo come sei”. Si permette così all’altro di accedere alla sua libertà di espressione, alla sua esistenza, non lo si obbliga più a rientrare nel nostro modello. Quante coppie non sarebbero arrivate alla separazione se semplicemente ci fosse stata questa presa di coscienza della fede nell’altro al di là di ogni situazione!!!!

COMPORTAMENTI INCONSCI LEGATI ALLA COPIA RENE/VESCICA

La copia di meridiani rene/vescica, quando non esprime la scoscienza, rinchiude la persona nelle sue paure, le sue fobie, e sviluppa così in lei una mancanza di sicurezza, una non comunicazione, una tristezza e una non lucidità davanti agli avvenimenti della vita.
La persona ha paura di esistere, di non esistere, della solitudine, di esprimersi, di non esprimersi, paura del fallimento, del successo, di avere soldi o di non averne ecc….La paura guida le sue azioni o le paralizza, la immobilizza. Questa paura blocca la comunicazione e può spingere la persona in una forma di anestesia.
La persona  percepisce la realtà attraverso degli specchi. Filtra le informazioni che le pervengono, ha difficoltà nell’ascoltare, nel vedere, nel toccare la realtà. Le è difficile rimettersi in questione. S’immobilizza davanti al giudizio degli altri, anticipa questo giudizio e giustifica le sue azioni in permanenza per paura di essere giudicata.
L’angoscia e il pessimismo sono le caratteristiche di questo sistema. L’individuo che vi si trova immerso finisce per perdere di vista la ragione della sua angoscia. La soluzione per uscirne molto spesso appare essere il cambiamento della situazione esterna. L’individuo cambia professione, luogo di abitazione, partner…. Ma ovunque vada la sua angoscia lo insegue. Questa paura corrisponde ad una specie di blocco della comunicazione delle cellure tra loro. Spesso questo provoca una siderazione dell’organismo, l’individuo è come pietrificato davanti alla vita.
Il sistema spinto all’eccesso conduce l’individuo alla schizofrenia.
La mancanza di sicurezza porta la persona ad assumere ogni precauzione per realizzare la sua azione. E’ così che questa azione mancherà di spontaneità e di dinamismo.
La tristezza che lo invade è infatti una paura mascherata davanti alla vita, la morte, la solitudine o altro… Questa tristezza corrisponde anche ad un assenza di comunicazione: l’unica cosa che comunica la tristezza è se stessa.
La copia rene/vescica che esprime un inconscio, lo ripercuoterà su tutti i liquidi dell’organismo, creando varie perturbazioni nel corso del tempo. In seguito la comunicazione tra gli organi viene perturbata a tal punto che la sensazione diffusa di malessere si amplifica. E questa paura che non ha nome viene a innestarsi sugli altri sistemi per divenire paura di non essere amato, di amare, di perdere l’altro, dell’abbandono, di non fare abbastanza, paura di non essere all’altezza, di perdere il primo posto, paura di non essere conforme al gruppo, paura di non essere perfetti, paura dell’aggressione dell’altro, paura del dolore, paura della paura……
La mancanza di lucidità induce una percezione attenuata dei cinque sensi, come se l’individuo volesse proteggersi dalla potenza della situazione esterna. Come se volesse diminuire l’impatto della situazione esterna su se stesso. La percezione avviene come attraverso un velo.
Questa non lucidità condiziona lo stato interiore e spesso genera delle azioni che non fanno che amplificare e rinforzare la mancanza di sicurezza.
L’individuo finisce per mancare di chiarezza nel suo comportamento e si butta negli intrighi o si lancia nel fiume delle giustificazioni di cui perde il controllo. La menzogna è il suo elemento preferito. La logorrea viene a scongiurare la paura di comunicare o del giudizio dell’altro.
Il fiume di parole che l’individuo riversa ha lo scopo di impressionare il suo interlocutore al fine di evitare che possa emettere un giudizio.
Riassumendo, la copia rene/vescica nell’inconscio è il dominio della paura in tutte le sue forme, della non lucidità, della mancanza di sicurezza, della menzogna, della tristezza, della non comunicazione con se stessi o con gli altri.

COMPORTAMENTI COSCIENTI LEGATI ALLA COPIA RENE/VESCICA

L’apertura della copia rene/vescica permette alla persona di ritrovare la sua sicurezza, la sua lucidità, la sua allegria. L’allegria non è la gioia. L’allegria è uno stato interiore di pienezza quando l’individuo esprime la sua esistenza attraverso le azioni della vita. Dipende da lui e non dall’esterno.
La gioia al contrario corrisponde all’illusione di aver trovato all’esterno gli elementi che riempiranno il vuoto esistenziale interno. L’individuo in ricerca affettiva sarà nella gioia di aver trovato qualcuno che riempie il suo vuoto affettivo, l’orgoglioso sarà nella gioia quando sarà riuscito a provare il suo valore. Questa gioia dipende dunque unicamente dalle situazioni esterne. Non è che illusione e soprattutto non può che essere temporanea. L’allegria può diventare uno stato permanente che si comunica attorno a sè. Genera la comunicazione e l’apertura al mondo nella sicurezza d’espressione della propria esistenza.
L’individuo sorride alla vita e la vita gli sorride.
L’apertura della copia rene/vescica permette di guardare in faccia alla realtà senza la paura del domani. La persona non ha più paura di non essere amata, di non essere all’altezza, di non essere riconosciuta ecc..
Questa apertura permette di uscire totalmente dalle paure, dalle angosce, e dall’inquietudine.

La comunicazione con se stessi e con gli altri diventa una cosa naturale, semplice e chiara. L’individuo non ha più bisogno di nascondere nulla, di mentire, di tacere nel timore di non essere compreso o essere giudicato o altro.
E’ la fine della timidezza o della logorrea.
L’equilibrio del meridiano rene/vescica favorisce l’equilibrio del sistema linfatico e dunque rinforza le difese immunitarie: questo è un passaggio necessario, se non obbligato, per la risoluzione dei problemi allergici.

Riassumendo questo capitolo sul significato delle copie dei meridiani possiamo ricordare che la loro apertura, nutrendo gli organi di coscienza permetterà di esprimere quello che c’è di più elevato in loro: l’esistenza.
Questi organi, come noi, non desiderano che una cosa: esistere. Dipende da noi che questo accada.
Nell’istante in cui siamo in questa coscienza navighiamo verso la libertà di esistere. Quando lasciamo questa coscienza, il meridiano si chiude ed entriamo nella prigione che abbiamo costruito nel corso del tempo. La sofferenza esplode in noi ed affondiamo sempre di più in sistemi che ci limitano.
Il tempo in questo senso gioca contro di noi, l’invecchiamento accentua e cristallizza le problematiche rendendo la loro risoluzione sempre più difficile.
Il peso di questo vissuto può essere talmente forte da spingerci a pensare che la nostra sofferenza o la nostra felicità dipendano dall’esterno. Renderemo responsabili del nostro malessere e della nostra sofferenza gli avvenimenti, le persone che ci circondano, mentre esse non sono che rivelatori. Non fanno che mettere in evidenza la chiusura dei nostri meridiani e ci danno l’opportunità di comunicare le nostre frustrazioni.
Molto spesso si fa una gran confusione tra l’essere e l’avere. La persona prende un posto nella sua vita in modo da far dipendere la sua esistenza dai beni materiali o dal fatto di avere affetto dagli altri, al punto che la perdita dell’avere genera immancabilmente la sofferenza dell’essere, poichè l’essere dipende dall’avere e quindi dall’esterno.
La chiusura dei meridiani crea un vuoto interiore che la persona cercherà di colmare con situazioni esterne. E’ dunque in balia del suo entourage che talvolta colmerà le sue frustrazioni, talvolta le aumenterà.
L’apertura dei meridiani permette al contrario di vivere in una pienezza che non dipende più dall’esterno ma esclusivamente da sè. Abbiamo quindi da un lato la libertà, l’esistenza, l’apertura; dall’altro lato abbiamo la chiusura, la limitazione, la non esistenza, la sofferenza, la prigione. Da un lato abbiamo la creazione, dall’altro la distruzione. Dipende da noi la scelta. Nessuno può fare questa scelta al nostro posto.
L’ascolto di sè e la percezione delle situazioni sono la chiave di volta di questo progredire.

PSICOLOGIA ED AGOPUNTURA seconda parte

COMPORTAMENTI INCONSCI LEGATI ALLA COPPIA CUORE / INTESTINO TENUE

Quando il cervello non riconosce più la coppia dei meridiani Cuore/Intestino tenue, la persona si trova immersa in un vuoto affettivo. Questo la spinge ad agire verso gli altri in modo da meritarsi il loro affetto. E’ una ricerca affettiva permanente. Sviluppa facilmente un sentimento di colpevolezza perchè ha l’impressione di non fare abbastanza per gli altri. Per la maggior parte del tempo l’esterno non riconosce quello che fa e il suo sforzo per farsi amare dagli altri. Ha difficoltà nel dare e nel ricevere, non fa scelte di vita in funzione di sé, ma troppo spesso per fare piacere agli altri, al punto di annullarsi, e sviluppa così una moltitudine di frustrazioni. Il dono che può fare agli altri è infatti interessato, essendo per lei un modo per ottenere l’affetto sperato. Vuole spesso essere percepita dall’esterno come qualcuno di buono, gentile, affabile, disponibile, premuroso ecc.. ma questa affabilità nasconde un profondo bisogno di considerazione da parte dell’esterno, sembra disinteressata ma non lo è.
Il cuore non essendo stato riconosciuto dal cervello, non si esprime in pienezza, ma in funzione di una sofferenza. La persona ha la sensazione di non essere amata dagli altri e in particolare dalle persone care. Vuole sempre delle prove di questo amore, aspetta piccole attenzioni, dei piccoli o grandi regali. Questo in realtà non è che ricerca affettiva, che non ha niente a che vedere con l’amore, come vedremo.
Questo atteggiamento provoca un effetto a catena. Più la persona cercherà di fare piacere agli altri, più gli altri tenderanno a non apprezzarlo, perchè questo atteggiamento diventa un fatto normale da parte sua. Più la persona si sforzerà, meno riceverà dagli altri e più la sua frustrazione aumenterà. Vi dirà ” Nessuno mi ama. Io faccio tutto per gli altri, e gli altri non fanno niente per me”. La delusione affettiva si sta preparando e questo scatenerà il desiderio di possedere l’altro per avere così il suo affetto e allora si scatenerà la volontà di potere sull’altro, il possesso, la gelosia, che a volte conducono all’espressione dell’odio.
Il senso di colpa si amplifica, perchè non ha fatto quello che ci si aspettava da lei, cosa che ha generato il rifiuto dell’altro. In ogni caso non è stata riconosciuta come voleva. Le sue scelte sono state fatte in funzione dell’altro e non di se stessa. Questa frustrazione è spesso compensata dal cibo.
L’intestino tenue, che è incaricato dell’assorbimento degli alimenti, non essendo riconosciuto dal cervello, a sua volta farà confusione nelle scelte degli alimenti e così assorbirà tutto quello che arriva, compreso quello che non serve e che sarà immagazzinato. E’ così che i problemi affettivi causeranno problemi di sovrappeso ed in seguito, per eccesso potranno apparire problemi cardiaci dovuti alla fissazione dei grassi nelle coronarie, che non faranno che accentuare la problematica affettiva iniziale della persona. ” Bisogna che mi ammali perchè qualcuno si prenda cura di me, perchè qualcuno mi ami”. Così si capisce facilmente il problema della bulimia e dell’anoressia. Non servirà a nulla impedire ad un bulimico di mangiare o forzare un anoressico a farlo. Il problema non è li. Bisogna permettere a queste persone di prendere coscienza della chiusura del loro meridiano  e del fatto che la loro problematica nasce nel passato, anche se la sofferenza è presente. Quando un tale sistema diventa base relazionale di una coppia, dopo qualche anno di buon funzionamento di questa espressione costante di affetto dove uno porta all’altro la prova incessante del suo ” Amore”, è possibile che appaia una certa noia e che uno dei due partner non abbia più voglia di giocare. Accade allora una cosa terribile. Tutto l’affetto sviluppato nel corso degli anni si trasforma in rifiuto ed odio. Quando la sorgente di affetto si inaridisce la persona è spinta dalla sua sofferenza a distruggere l’altro che rappresentava questa sorgente. La potenza di questa distruzione sarà direttamente proporzionale all’affetto precedentemente sviluppato. E finchè l’altro non è distrutto, finchè la vendetta non è compiuta, perdura l’odio perchè l’altro rappresenta il proprio fallimento affettivo. E’ come se distruggendo l’altro, la sofferenza e la prova del fallimento fossero distrutti. Questo ci consente di capire come ” la coppia che si amava tanto”, possa dilaniarsi con tanta violenza. Rare sono le separazioni di coppie che avvengono nel riconoscimento e nel rispetto dell’esistenza di ognuno. Molti crimini passionali sono la conseguenza di relazioni basate su questo principio.
La coppia Cuore/Intestino tenue, in un non riconoscimento esprime dunque un non amore di sè e degli altri, una ricerca affettiva a tutti i costi, il senso di colpa, la gelosia, l’odio, il possesso dell’altro, la non scelta, il bisogno di conferma esterna, la mancanza di equilibrio tra il dare e il ricevere.

COMPORTAMENTI COSCIENTI LEGATI ALLA COPPIA CUORE/ INTESTINO TENUE

Al contrario, quando si esprime la coscienza, i meridiani si aprono e la persona accede alla sua realtà al di là di tutti i condizionamenti.
L’apertura della coppia dei meridiani cuore/intestino tenue permette alla persona di esprimere l’amore in rapporto a se stessa e agli altri, il dono cosciente e la libertà di scelta in totale coscienza e non unicamente nel desiderio di far piacere. La persona non ha più sete di amore, non ha più bisogno di prove di affetto perchè genera lei stessa l’Amore. Non è più in un vuoto affettivo. Essendo l’espressione dell’amore, permette a quelli che la circondano di sentirlo ed è così che a loro volta, possono aprirsi a questo amore. Non dirà mai più ” nessuno mi ama ” perchè sarà in uno stato di amore permanente, finchè i suoi meridiani saranno aperti. Questo amore che si esprime attraverso di lei le dà la possibilità di riconoscere quello che c’è intorno a lei senza giudicare. E’ pronta a gustare , ascoltare, sentire, vedere, toccare, nutrita da questo amore. Questa espressione dell’ amore genera una libertà di scelta che l’individuo potrà manifestere in ogni azione della sua vita. La libertà di scelta avrà come conseguenza immediata l’allontanamento dal senso di colpa e la non sottomissione al ricatto affettivo. Questa libertà di scelta è tutt’altro  che un egoismo: scegliendo per se stessi , in base a se stessi, in pienezza e libertà si può scegliere rispettando la libertà di scelta degli altri. La persona non è gelosa, non ha alcun bisogno di possedere l’altro, non cercherà di chiuderlo in un senso di colpa, non ha che un desiderio : lasciare che l’altro si esprima in libertà. Vive in pienezza. Questo amore è rivelatore del suo inconscio, ma ugualmente dell’inconscio degli altri. L’amore rispetto a sè permette di vedere e di accettere le distorsioni che allontanano dall’identità profonda. Ritrovando questa prima identità l’individuo, in modo naturale, permetterà agli altri, se lo desiderano, di percepire le loro distorsioni e così di ritrovare il cammino verso il loro riferimento interiore.. Questo stato interiore porta chiarezza nei rapporti umani.

COMPORTAMENTI INCONSCI LEGATI ALLA COPPIA STOMACO/PANCREAS

La coppia stomaco/pancreas è legata al bisogno di provare la propria esistenza. La persona ha bisogno di provare che è la prima a danno degli altri, “esisto più di te perchè sono il primo, il migliore”. Induce un comportamento di esclusione degli altri o di se. E’ l’orgoglio sotto ogni forma. La persona deve provare a tutti i costi di essere davanti agli altri, forza oltre le sue possibilità anche se deve ammalarsi per raggiungere i suoi obiettivi. E’ una forzatura costante. I disturbi funzionali toccheranno ovviamente lo stomaco o il pancreas con tutti i problemi a questi legati. Non è cosciente del suo posto e dei suoi limiti, cercherà di distruggere gli altri per prendere il loro posto, è calcolatrice e manipolatrice. Ragiona tutto al punto di divenire il suo ragionamento e non più esistere in quanto uomo o donna cosciente, ma cerca di esistere in nome della scienza, o della legge ecc.. Qualunque cosa voi diciate, ha ragione e voi torto, naturalmente. Questo orgoglio e questo bisogno di provare la sua esistenza evidenziano ovviamente una non esistenza profonda. La persona ha talmente poca coscienza di esistere, che si impone e impone in permanenza le sue idee agli altri. Per lei il fine giustifica i mezzi. La sua vita, in un modo generale le sue azioni, non sono che calcoli. Non capisce che non si possa ragionare un’azione. Se compra un quadro è perchè sa ciò che potrà rendergli tra dieci anni. E’ animata da un sentimento di elitismo e per lei è normale essere superiore agli altri. Vorrà capire tutto, spiegare tutto e riporterà tutto a sè o al gruppo al quale è fiera di appartenere. Le piacciono le adulazioni che non fanno che nutrire il suo orgoglio. Pensate a Napoleone o a qualsiasi altro uomo assetato di potere sugli altri, che ha emanato le leggi secondo le quali, in un processo logico, si sono commessi i peggiori abomini sugli uomini. Chi li ha commessi è stato comunque di fatto riconosciuto come il migliore secondo la logica delle istituzioni. Qualsiasi attitudine di potere sull’altro è guidata dall’orgoglio.
Accade che questo orgoglio si ritorca contro l’individuo, come nel caso del samurai che fa “hara-kiri” ed entra in un autodistruzione, un complesso d’inferiorità. Non essendo riuscito a provare che era il primo, proverà che è l’ultimo, va ad autodistruggersi calcolando tutto. Si ammalerà, visiterà tutti i medici e guaritori possibili per provare loro che non sono capaci di aiutarlo. E comincia la visita dicendo: “sa dottore, ho incontrato tutti gli specialisti, non ce n’è stato uno che mi abbia guarito, ma vengo comunque a trovarla….”. Questa coppia di organi spinge la persona alla ribellione davanti alla situazione che vive o davanti alle persone che la circondano. Si ribella al padre, alla madre, alla società o altro. Non prende il proprio posto nella vita perchè ha perso la coscienza di questo posto.
Tende a forzare le azioni che intraprende. E’ spesso sovraffaticata. Lavora 15 ore al giorno quando potrebbe fare la stessa cosa in 10 ore in modo più organizzato, e vi dice: “sono stressato(a)”! Infatti perde 5 ore senza combinare niente e, spesso, intraprenderà 10 azioni per essere sicura di realizzarne una. Ha difficoltà a non attivarsi.
Riassumendo questa copia di organi stomaco/pancreas fa affondare la persona incosciente nell’orgoglio, nella sete di brillare, di emergere, di prendere il potere sugli altri, nella logica eccessiva, nei complessi di superiorità o inferiorità, nell’esclusione degli altri col ragionamento, nel narcisismo, nel vittimismo, nell’eccesso di azione che è un’azione forzata per raggiungere lo scopo a qualsiasi costo.

COMPORTAMENTI COSCIENTI LEGATI ALLA COPIA STOMACO/PANCREAS

L’apertura della copia stomaco/pancreas permette alla persona di ritrovare la sua umiltà di fronte alla vita, non ha più bisogno di provare che esiste perchè è totalmente cosciente della sua esistenza. Non ha più bisogno di forzare in permanenza le sue azioni, di essere la prima, di prendere il potere sugli altri, di distruggere l’altro per esistere….
L’individuo diventa cosciente del fatto che la sua esperienza di vita gli appartiene, non sentirà più il bisogno di paragonarla a quella degli altri. La competizione non ha più significato.
L’umile si china e piega le ginocchia davanti agli avvenimenti perchè ha coscienza che questi avvenimenti sono per lui un insegnamento che l’aiuterà a progredire. L’umile, se ha ragione, non ha bisogno di provarlo, perchè il fatto di saperlo gli basta.
L’umile è al di fuori di ogni manipolazione, è cosciente del servizio e della disponibilità che può esprimere verso gli altri. Questa umiltà è una forza d’azione che gli permette d’inserire le azioni le une dietro le altre per ottenere infine un risultato armonioso. L’umile può inserirsi totalmente nella propria vita. Più questa umiltà cresce, più l’individuo accede alla certezza della sua esistenza e spazza così le sue paure.

PSICOLOGIA ED AGOPUNTURA prima parte

La scoperta di un “secondo” cervello a livello addominale ha rivoluzionato il pensiero. Le migliaia di fibre nervose che avvolgono l’intestino assomigliano al cervello ed esplicano la stessa funzione di quelle che si trovano nella scatola cranica. Un tubo digerente “autonomo” che possiede tanti neuroni quanti il cervello “in alto”, capace di memorizzare delle emozioni e delle situazioni, atto a reagire producendo i propri neurotrasmettitori, questa è la descrizione del secondo cervello sconosciuto fino ad oggi.
Un cervello addominale che risponde all’istinto, un cervello viscerale che ci fa reagire in un istante senza fare appello al nostro cervello intellettuale.
Ci sono voluti più di vent’anni di perseveranza ai ricercatori per fare accettare ai loro colleghi neurobiologi, la realtà di questa scoperta. Essa apre il campo della medicina ad una più ampia comprensione dell’uomo.
La psicologia organica  crea un collegamento tra psicologia e concezione degli organi in medicina cinese.
In queste un organo ha una sua esistenza, con caratteristiche, funzioni e un linguaggio che gli sono propri. Un cuore vive la vita di un cuore, un colon la vita di un colon ed uno stomaco quello di uno stomaco.
E’ il cervello che,  come un direttore d’orchestra, dirige il grande complesso dell’organismo. Ciò non significa che prende iniziative per ogni organo, ma semplicemente che indica, con impulsi nervosi o coordinate chimiche, il momento giusto dell’intervento di ognuno, al fine che l’insieme si esprima in un’ armonia generale.
Nel corso della sua vita ogni organo accumulerà delle esperienze e si esprimerà in base alle sue funzioni ed alle sue capacità, ciascuno al suo posto e senza che la vita dell’uno venga a condizionare la vita dell’altro. L’importante è che questa espressione si manifesti nel rispetto generale dell’organismo e del suo coordinatore cerebrale, e non in un caos che porta all’autodistruzione, alla malattia.
Non possiamo tendere ad una esistenza cosciente senza comprendere ed apprendere l’impatto delle nostre emozioni sull’equilibrio degli organi.

CONSCIO E INCONSCIO

L’esperienza di vita consiste nell’attraversare le situazioni che percepiamo secondo la nostra personalità. Così due persone vivranno la stessa esperienza ma la comprenderanno in modo diverso.
Come possiamo prendere coscienza della nostra vita?
Quali sono gli elementi che metteremo in gioco per fare una presa di coscienza?
Per certi di noi la risposta è evidente: utilizzeremo i nostri 5 sensi, il gusto, l’udito, l’olfatto, la vista e il tatto. Queste informazioni  che capteremo dal mondo esterno ci arricchiranno di situazioni, di sensazioni, di esperienze. Le informazioni ci pervengono dunque dall’esterno per via dei nostri 5 sensi incaricati di alimentare il cervello al fine che questo possa elaborare un concetto di azione o di reazione.
Si pone allora un problema fondamentale che è la chiave assoluta della nostra vita: questi 5 sensi che portano l’informazione al cervello devono essere liberi da ogni influenza esterna.
Nei primi anni di vita l’influenza è sempre di origine famigliare, solo in seguito sarà di ordine sociale, culturale, religioso ed economico.
In effetti, se vedo il mondo con gli occhi di papà che ha sempre cercato di impormi la sua visione, o se assaggio con il gusto di mamma perchè lei sa quello che è buono per me, accedo al mondo esterno attraverso dei filtri. Questa realtà così percepita è in qualche modo inquinata dai sistemi inconsci ai quali io aderisco. Nel corso della vita i filtri, che mi separano dalla realtà esterna, sono sempre più opachi al punto che mi chiudo in una visione che non può essere che il riflesso del mio inconscio. Questa clausura diventa la mia prigione le cui fondamenta sono le mie convinzioni profonde.
In un modo molto semplificato, possiamo dire che i 5 sensi informano il cervello sulla situazione esterna. Questo gestirà l’insieme dell’organismo su un piano metabolico al fine di generare un’ azione da fare, un emozione da esprimere od altro. A questo punto preciso devo operare una scelta fondamentale, perchè sono possibili due vie.
La prima consiste nel gestire la situazione in coscienza: ho pienamente coscienza di me stesso, del mio corpo, dei miei organi, non sono influenzato dalle mie emozioni dal peso del mio vissuto, da chiunque appartenga al mio presente o al mio passato. I miei 5 sensi sono perfettamente in armonia con me: vedo la mia visione, gusto secondo il mio gusto, tocco la realtà secondo il mio tatto ecc. senza passare da un sistema esterno. Allora, solo in questo caso, posso arricchirmi di una presa di coscienza grazie all’esperienza che sto attraversando, raccolgo delle informazioni che svilupperanno e conforteranno il mio stato di esistenza come uomo o come donna.
La felicità dipende da quello che sono  e dalla mia capacità di esprimerlo, e non da quello che faccio o da quello che posso possedere.
In questa dinamica comportamentale la mia vita si svolgerà senza frustrazioni, senza sensi di fallimento, senza aver bisognogno di provare che esisto esprimendo un orgoglio e un non rispetto. In questo caso le paure si dissolveranno, il dubbio e il bisogno affettivo a poco a poco spariranno per lasciare posto alle certezze e ad un pieno affettivo.
Questo stato di coscienza mi permetterà di uscire dai sistemi inconsci, siano questi individuali o collettivi, e così riconoscere sempre di più la mia esistenza davanti agli altri e all’esterno in un modo generale. Così non aderirò più ad un gruppo per esistere, ma esisterò in base ad una scelta reale rispetto a delle esperienze da vivere.
E’ in questo sato di coscienza che la libertà dei miei 5 sensi può manifestarsi. Io divento totalmente libero di gustare, di ascoltare, di sentire, di vedere, di toccare la realtà esterna. Non ci sono più filtri che deformino la mia percezione.
Nella seconda via, la situazione non è gestita in coscienza. L’informazione esterna ci proviene dai 5 sensi ma attraverso varie perturbazioni che agiscono come filtri che ci isolano dalla realtà. Ad esempio la nostra visione può essere inquinata dall’impronta di un modello famigliare o collettivo qualsiasi: quello di un padre, di una madre o di qualcuno che ci ha influenzato in passato. Può essere la stessa cosa per tutti gli altri sensi, a questo punto noi gustiamo, ascoltiamo, sentiamo, vediamo, tocchiamo la realtà con il gusto di qualcun altro, l’olfatto di qualcun altro… Come volete a questo punto prendere coscienza della realtà? E’ impossibile.
Questo non si chiama prendere coscienza ma aderire ad una visione collettiva, ad un gusto unitario, di gruppo.
Il cervello-direttore d’orchestra riceve informazioni della situazione esterna, ma siccome queste recano una realtà deformata per il fatto che passano attraverso filtri esterni sarà incapace di gestirle correttamente. Allora si accenderanno dei riflessi passati che si rapportano il più possibile alla situazione presente. Per associazioni di idee e similitudine di situazioni noi ricercheremo nel profondo del nostro inconscio le sensazioni o il comportamento da tenere nella situazione presente.

MECCANISMI CONSCI ED INCONSCI LEGATI AGLI ORGANI E AI MERIDIANI DELL’AGOPUNTURA

Attraverso scambi nervosi e chimici, il cervello mantiene una comunicazione permanente con tutti gli organi e i tessuti. Ad un livello più sottile, quando l’individuo è cosciente, esso nutre in permanenza, grazie ai meridiani, gli organi sottostanti con i quali essi sono in corrispondenza.
I meridiani sono come canali nei quali circola un’energia. Ogni organo ha un proprio meridiano che è incaricato di collegarlo  al cervello.
Questi canali sono aperti e normalmente alimentati dalla coscienza, trasmettono dunque in permanenza un’informazione di coscienza, come un messaggio di riconoscimento dal cervello all’organo, il cervello dice all’organo:”io ti riconosco, riconosco la tua esistenza, sono pronto a ricevere le informazioni della tua espressione”. Il cervello alimenta così gli organi, questi sono in qulche modo in pienezza di esistenza. La persona sente allora un benessere intenso, è in comunione con se stessa e nel riconoscimento di sé e di quello che la circonda.
Gli organi sono classificati per coppie in funzione dello stato emozionale al quale sono legati. Troviamo così le coppie:

CUORE – INTESTINO TENUE
STOMACO – PANCREAS
POLMONE – COLON
RENE – VESCICA

Quando i 5 sensi sono perturbati, il cervello non è più in grado di nutrire l’organo con l’informazione di coscienza, essendo esso stesso incapace di prendere liberamente coscienza della realtà esterna. Questo fatto genera la chiusura del meridiano, crea un blocco dell’informazione e provoca in qualche modo la negazione dell’organo. Quest’ultimo scivola in un sistema involutivo rispetto al cervello che possiamo chiamare di non riconoscimento. Allora, istantaneamente, l’organo si mette in risonanza con questa non esistenza e fa appello al suo vissuto passato, messaggio che ha immagazzinato nel corso del tempo e che rinvia al cervello prendendo potere su di lui.

 

Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.