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COMPORTAMENTI INCONSCI LEGATI ALLA COPPIA POLMONE/COLON

La coppia di meridiani polmone/colon è legata alla ricerca di ideale, di perfezione, di immagine di sè e della realtà esterna. La persona non è soddisfatta di quello che vive al punto che tende a proiettare un’immagine su queste realtà, come per abbellirla. Fa progetti campati in aria e quando si rende conto dell’errore, o semplicemente che la realtà è diversa da quella che si aspettava, è prostrata da un senso di fallimento e delusione. Può essere delusa di se stessa, degli altri, della situazione. Ad esempio se acquista un abito, lo fa in una ricerca di immagine, per essere alla moda. In seguito, portando questo abito, sarà delusa: “come ho potuto comprarlo?” O al contrario ne è totalmente soggiogata e non porterà che quello. Questo ideale la spinge ad identificarsi ad un gruppo dal quale diventa dipendente. Ritroviamo il problema delle sette, delle religioni, dei circoli privati, dei militanti politici o dei tifosi di squadre sportive ecc.: l’individuo si identifica totalmente al gruppo al quale si riferisce per rinforzare la sua identità di appartenenza. Ad esempio, certe persone avranno l’illusione di esistere per due ore la domenica allo stadio. Infatti, fondendosi nel gruppo, adottando il suo modo di vestire, le sue pratiche rituali, i suoi slogan ecc., la persona avrà l’impressione di esistere.
E’ il caso ugualmente delle droghe, dove ritroviamo l’ideale di appartenza al gruppo dei drogati, l’ideale di essere diversi agli occhi degli adulti e della società.
Questa copia di meridiani spinge spesso all’esclusione: ci sono quelli che fanno parte del gruppo e gli altri. E si respira nello stesso tempo, la stessa aria, si agisce nello stesso modo per essere sicuri di essere riconosciuti dal gruppo.
La fiducia in se dipende totalmente dall’integrazione nel seno del gruppo. L’ideale spinge la persona ad allontanarsi dalla realtà. Quando una coppia si rapporta su questo livello l’uomo ad esempio sarà nell’ideale della donna, vuole dire che va: sia a metterla su un piedistallo: è la più bella, la più gentile, la più dolce, la migliore ecc., sia al contrario, per poterla mettere sul piedistallo, la vuole cambiare al fine che sia conforme all’immagine che ha della donna.
In entrambi i casi, c’è proiezione di un ideale, non si vede l’altro come è. Il risultato nel tempo porterà inevitabilmente ad una delusione! Il piedistallo crollerà, o l’altro, dopo vent’anni, sarà sempre lo stesso.
Voler cambiare l’altro è il metodo migliore per farlo chiudere in se stesso e non farlo più evolvere, appunto perchè ha in permanenza su di se la proiezione di questo desiderio di cambiamento.
L’ideale porta verso la fuga dalla realtà o verso la chiusura. “Se avessi una bella macchina, questo cambierebbe la mia vita, sarei finalmente felice”. Quando la si possiede, ci si accorge che non cambia niente. Allora si continua a proiettare un ideale magari rispetto ad una villa ai Caraibi e il problema non si risolve una volta che ne abbiamo le chiavi. Perchè? Perchè non è la villa o la piccola casa nella prateria, non è l’auto, che apre la nostra coscienza in rapporto alla copia polmone/colon. E purtroppo, si trascorre la propria vita a proiettare dei desideri e degli ideali attorno a sè, passando dall’entusiasmo alla delusione.
L’ideale vissuto nel quotidiano può tradursi in un’ossessione per la perfezione o al contrario, al suo rifiuto. La persona non tollera che le cose siano diverse da quello che ha decretato. Il lavoro deve essere fatto così o cosà, ma sicuramente non in un altro modo.
Sarà ossessionato dall’ordine e dalla pulizia secondo i suoi criteri.
Si creerà una realtà su misura, ideale, nella quale costruirà un mondo con le sue regole. Si circonderà di persone che si adeguano a  queste regole e respingerà queste stesse persone quando non saranno più conformi al suo mondo.
Spesso bloccherà lo svolgimento delle cose a causa della sua attitudine di chiusura ideale, e questo si ripercuoterà a livello del suo colon con problemi fisici di transito intestinale. Trattiene la materia…..
E’ in un immagine di sè, vuol dire che si è fatta un’immagine di quello che è e farà di tutto per aderirvi, anche se quest’immagine, è impossibile da sostenere. Quando la vita non le permetterà più di esistere secondo quest’immagine, si risveglierà una sofferenza insostenibile perchè la persona sarà allora delusa di sè. La sua vita non avrà più senso. L’unica cosa che le resterà sarà la disperazione. E’ il caso ad esempio, di persone che hanno vissuto tutta la loro vita attraverso la loro funzione professionale e che, dall’oggi al domani, la lasciano. Non sono più nessuno allorchè la vigilia erano ancora il “signor Direttore” o “signor Altra Cosa”.
La ricerca d’immagine limita l’esistenza della persona. Così, vorrei dire alle nuove lettrici, insistendo particolarmente, che non sono delle immagini. Le donne troppo spesso sono appese ai muri e il corpo diventa sinonimo di adulazione per quelle che hanno la fortuna di corrispondere all’immagine ideale costruita dall’inconscio collettivo, e sinonimo di rigetto, di non-esistenza per le altre. E’ tempo di uscire da questi schemi e di prendere coscienza che la femminilità non dipende nè dalle misure, nè dall’assenza di rughe, nè da qualunque criterio esterno.
La copia polmone/colon, quando non esprime la coscienza, blocca l’ispirazione della persona che si proietterà in un’ispirazione collettiva alla ricerca di un ideale di vita. E’ possibile che lo trovi un giorno, ma l’ideale, appunto perchè è ideale, genera inevitabilmente la delusione.
L’organizzazione della vita di questa persona è rigida o al contrario troppo permissiva, si chiude in certi principi o al contrario li rifiuta, segue una linea di condotta e non cambia qualunque sia l’avvenimento. E’ il funzionario che si è talmente  identificato con la sua funzione che sarà insensibile alle vostre richieste e vi farà comunque una multa, sarà soddisfatto del lavoro fatto bene e del rispetto dell’ordine delle cose, ma il suo colon ne risentirà…..
Riassumendo, la copia polmone/colon, se non si esprime in positivo, spinge la persona alla ricerca costante di ideali, e tutto può essere supporto a questa ricerca: la famiglia, il partner, gli hobby, la religione, la politica, la musica, i beni materiali, le arti, i viaggi ecc….
Si RICHIUDE in un immagine ideale di sè ed un’immagine della vita che lei stessa costruisce, in questo modo passa dall’entusiasmo alla delusione in base agli avvenimenti.
Per uscire da una delusione o da un fallimento, proietta un altro ideale al quale si aggancia e così via, la vita diventa una fuga permanente dalla situazione presente. Delusa si richiude in se stessa: l’ideale è morto, non rimane che la disperazione.

COMPORTAMENTI COSCIENTI LEGATI ALLA COPPIA POLMONE/COLON

L’apertura della copia polmone/colon permette alla persona di ritrovare la fede in sè e la fiducia negli altri, nella vita.
Essa non ha più bisogno di inventarsi degli ideali e di proiettarli costantemente sulla realtà. Attraversa le situazioni in tutta serenità cogliendo gli avvenimenti quando si presentano. Vive qui e adesso. Non blocca le situazioni col pretesto che non sono come le aveva previste: si adatta senza difficoltà ai cambiamenti.
Questa apertura permette la presa di coscienza che l’uomo e la donna non sono delle immagini e che per esistere, non hanno bisogno di aderire a dei modelli, qualunche siano.
Gli stereotipi che sono bombardati dall’inconscio collettivo diventano esterni alla persona. A questo punto la persona prende coscienza che può esistere al di fuori di ogni schema, esiste in ogni modo. Non ha più bisogno di identificarsi ad altro che a se stessa per esistere, nè ad una famiglia, nè ad un’impresa, nè ad un leader politico o religioso, nè ad una moda, nè alla droga ecc…..
Aprendo la copia di meridiani polmone/colon, la persona si disfa dei suoi limiti, dei muri che ha costruito attornoa sè e che la imprigionano in una visione limitata della sua realtà. Essedo in questa apertura la persona si allontana da ogni forma di giudizio. Nel tempo questo significa che non giudicherà più gli altri o se stessa e si libererà automaticamente dal peso del giudizio esterno nei suoi confronti. Questa nuova libertà provocherà l’affrancamento dalla rigidità generatrice di perfezionismo. Molte persone sono infatti ossessionate dal perfezinismo per contrastare l’eventuale giudizio esterno rispetto alle loro azioni.
Grazie alla coscienza, il sentimento di fallimento svanisce, la persona realizza semplicemente che ha sbagliato strada o che il suo interlocutore ha tradito la fiducia che aveva riposto in lui. Non c’è a questo punto nè fallimento, nè tradimento perchè non c’era nessuna aspettativa da parte sua.
A livello di un rapporto di coppia, l’apertura del polmone/colon può avere degli effetti straordinari, perchè immediatamente, la pressione  che veniva esercitata sull’uno o i due partner sparisce. Il messaggio che viene recepito realmente è: “ho fede in te, qualsiasi cosa tu faccia, tu dica, tu pensi, ecc. (e questo è una realtà), non voglio più cambiarti, anche inconsciamente…. non hai più sforzi da fare per piacermi, ti amo come sei”. Si permette così all’altro di accedere alla sua libertà di espressione, alla sua esistenza, non lo si obbliga più a rientrare nel nostro modello. Quante coppie non sarebbero arrivate alla separazione se semplicemente ci fosse stata questa presa di coscienza della fede nell’altro al di là di ogni situazione!!!!

COMPORTAMENTI INCONSCI LEGATI ALLA COPIA RENE/VESCICA

La copia di meridiani rene/vescica, quando non esprime la scoscienza, rinchiude la persona nelle sue paure, le sue fobie, e sviluppa così in lei una mancanza di sicurezza, una non comunicazione, una tristezza e una non lucidità davanti agli avvenimenti della vita.
La persona ha paura di esistere, di non esistere, della solitudine, di esprimersi, di non esprimersi, paura del fallimento, del successo, di avere soldi o di non averne ecc….La paura guida le sue azioni o le paralizza, la immobilizza. Questa paura blocca la comunicazione e può spingere la persona in una forma di anestesia.
La persona  percepisce la realtà attraverso degli specchi. Filtra le informazioni che le pervengono, ha difficoltà nell’ascoltare, nel vedere, nel toccare la realtà. Le è difficile rimettersi in questione. S’immobilizza davanti al giudizio degli altri, anticipa questo giudizio e giustifica le sue azioni in permanenza per paura di essere giudicata.
L’angoscia e il pessimismo sono le caratteristiche di questo sistema. L’individuo che vi si trova immerso finisce per perdere di vista la ragione della sua angoscia. La soluzione per uscirne molto spesso appare essere il cambiamento della situazione esterna. L’individuo cambia professione, luogo di abitazione, partner…. Ma ovunque vada la sua angoscia lo insegue. Questa paura corrisponde ad una specie di blocco della comunicazione delle cellure tra loro. Spesso questo provoca una siderazione dell’organismo, l’individuo è come pietrificato davanti alla vita.
Il sistema spinto all’eccesso conduce l’individuo alla schizofrenia.
La mancanza di sicurezza porta la persona ad assumere ogni precauzione per realizzare la sua azione. E’ così che questa azione mancherà di spontaneità e di dinamismo.
La tristezza che lo invade è infatti una paura mascherata davanti alla vita, la morte, la solitudine o altro… Questa tristezza corrisponde anche ad un assenza di comunicazione: l’unica cosa che comunica la tristezza è se stessa.
La copia rene/vescica che esprime un inconscio, lo ripercuoterà su tutti i liquidi dell’organismo, creando varie perturbazioni nel corso del tempo. In seguito la comunicazione tra gli organi viene perturbata a tal punto che la sensazione diffusa di malessere si amplifica. E questa paura che non ha nome viene a innestarsi sugli altri sistemi per divenire paura di non essere amato, di amare, di perdere l’altro, dell’abbandono, di non fare abbastanza, paura di non essere all’altezza, di perdere il primo posto, paura di non essere conforme al gruppo, paura di non essere perfetti, paura dell’aggressione dell’altro, paura del dolore, paura della paura……
La mancanza di lucidità induce una percezione attenuata dei cinque sensi, come se l’individuo volesse proteggersi dalla potenza della situazione esterna. Come se volesse diminuire l’impatto della situazione esterna su se stesso. La percezione avviene come attraverso un velo.
Questa non lucidità condiziona lo stato interiore e spesso genera delle azioni che non fanno che amplificare e rinforzare la mancanza di sicurezza.
L’individuo finisce per mancare di chiarezza nel suo comportamento e si butta negli intrighi o si lancia nel fiume delle giustificazioni di cui perde il controllo. La menzogna è il suo elemento preferito. La logorrea viene a scongiurare la paura di comunicare o del giudizio dell’altro.
Il fiume di parole che l’individuo riversa ha lo scopo di impressionare il suo interlocutore al fine di evitare che possa emettere un giudizio.
Riassumendo, la copia rene/vescica nell’inconscio è il dominio della paura in tutte le sue forme, della non lucidità, della mancanza di sicurezza, della menzogna, della tristezza, della non comunicazione con se stessi o con gli altri.

COMPORTAMENTI COSCIENTI LEGATI ALLA COPIA RENE/VESCICA

L’apertura della copia rene/vescica permette alla persona di ritrovare la sua sicurezza, la sua lucidità, la sua allegria. L’allegria non è la gioia. L’allegria è uno stato interiore di pienezza quando l’individuo esprime la sua esistenza attraverso le azioni della vita. Dipende da lui e non dall’esterno.
La gioia al contrario corrisponde all’illusione di aver trovato all’esterno gli elementi che riempiranno il vuoto esistenziale interno. L’individuo in ricerca affettiva sarà nella gioia di aver trovato qualcuno che riempie il suo vuoto affettivo, l’orgoglioso sarà nella gioia quando sarà riuscito a provare il suo valore. Questa gioia dipende dunque unicamente dalle situazioni esterne. Non è che illusione e soprattutto non può che essere temporanea. L’allegria può diventare uno stato permanente che si comunica attorno a sè. Genera la comunicazione e l’apertura al mondo nella sicurezza d’espressione della propria esistenza.
L’individuo sorride alla vita e la vita gli sorride.
L’apertura della copia rene/vescica permette di guardare in faccia alla realtà senza la paura del domani. La persona non ha più paura di non essere amata, di non essere all’altezza, di non essere riconosciuta ecc..
Questa apertura permette di uscire totalmente dalle paure, dalle angosce, e dall’inquietudine.

La comunicazione con se stessi e con gli altri diventa una cosa naturale, semplice e chiara. L’individuo non ha più bisogno di nascondere nulla, di mentire, di tacere nel timore di non essere compreso o essere giudicato o altro.
E’ la fine della timidezza o della logorrea.
L’equilibrio del meridiano rene/vescica favorisce l’equilibrio del sistema linfatico e dunque rinforza le difese immunitarie: questo è un passaggio necessario, se non obbligato, per la risoluzione dei problemi allergici.

Riassumendo questo capitolo sul significato delle copie dei meridiani possiamo ricordare che la loro apertura, nutrendo gli organi di coscienza permetterà di esprimere quello che c’è di più elevato in loro: l’esistenza.
Questi organi, come noi, non desiderano che una cosa: esistere. Dipende da noi che questo accada.
Nell’istante in cui siamo in questa coscienza navighiamo verso la libertà di esistere. Quando lasciamo questa coscienza, il meridiano si chiude ed entriamo nella prigione che abbiamo costruito nel corso del tempo. La sofferenza esplode in noi ed affondiamo sempre di più in sistemi che ci limitano.
Il tempo in questo senso gioca contro di noi, l’invecchiamento accentua e cristallizza le problematiche rendendo la loro risoluzione sempre più difficile.
Il peso di questo vissuto può essere talmente forte da spingerci a pensare che la nostra sofferenza o la nostra felicità dipendano dall’esterno. Renderemo responsabili del nostro malessere e della nostra sofferenza gli avvenimenti, le persone che ci circondano, mentre esse non sono che rivelatori. Non fanno che mettere in evidenza la chiusura dei nostri meridiani e ci danno l’opportunità di comunicare le nostre frustrazioni.
Molto spesso si fa una gran confusione tra l’essere e l’avere. La persona prende un posto nella sua vita in modo da far dipendere la sua esistenza dai beni materiali o dal fatto di avere affetto dagli altri, al punto che la perdita dell’avere genera immancabilmente la sofferenza dell’essere, poichè l’essere dipende dall’avere e quindi dall’esterno.
La chiusura dei meridiani crea un vuoto interiore che la persona cercherà di colmare con situazioni esterne. E’ dunque in balia del suo entourage che talvolta colmerà le sue frustrazioni, talvolta le aumenterà.
L’apertura dei meridiani permette al contrario di vivere in una pienezza che non dipende più dall’esterno ma esclusivamente da sè. Abbiamo quindi da un lato la libertà, l’esistenza, l’apertura; dall’altro lato abbiamo la chiusura, la limitazione, la non esistenza, la sofferenza, la prigione. Da un lato abbiamo la creazione, dall’altro la distruzione. Dipende da noi la scelta. Nessuno può fare questa scelta al nostro posto.
L’ascolto di sè e la percezione delle situazioni sono la chiave di volta di questo progredire.

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