Condividi:

La scoperta di un “secondo” cervello a livello addominale ha rivoluzionato il pensiero. Le migliaia di fibre nervose che avvolgono l’intestino assomigliano al cervello ed esplicano la stessa funzione di quelle che si trovano nella scatola cranica. Un tubo digerente “autonomo” che possiede tanti neuroni quanti il cervello “in alto”, capace di memorizzare delle emozioni e delle situazioni, atto a reagire producendo i propri neurotrasmettitori, questa è la descrizione del secondo cervello sconosciuto fino ad oggi.
Un cervello addominale che risponde all’istinto, un cervello viscerale che ci fa reagire in un istante senza fare appello al nostro cervello intellettuale.
Ci sono voluti più di vent’anni di perseveranza ai ricercatori per fare accettare ai loro colleghi neurobiologi, la realtà di questa scoperta. Essa apre il campo della medicina ad una più ampia comprensione dell’uomo.
La psicologia organica  crea un collegamento tra psicologia e concezione degli organi in medicina cinese.
In queste un organo ha una sua esistenza, con caratteristiche, funzioni e un linguaggio che gli sono propri. Un cuore vive la vita di un cuore, un colon la vita di un colon ed uno stomaco quello di uno stomaco.
E’ il cervello che,  come un direttore d’orchestra, dirige il grande complesso dell’organismo. Ciò non significa che prende iniziative per ogni organo, ma semplicemente che indica, con impulsi nervosi o coordinate chimiche, il momento giusto dell’intervento di ognuno, al fine che l’insieme si esprima in un’ armonia generale.
Nel corso della sua vita ogni organo accumulerà delle esperienze e si esprimerà in base alle sue funzioni ed alle sue capacità, ciascuno al suo posto e senza che la vita dell’uno venga a condizionare la vita dell’altro. L’importante è che questa espressione si manifesti nel rispetto generale dell’organismo e del suo coordinatore cerebrale, e non in un caos che porta all’autodistruzione, alla malattia.
Non possiamo tendere ad una esistenza cosciente senza comprendere ed apprendere l’impatto delle nostre emozioni sull’equilibrio degli organi.

CONSCIO E INCONSCIO

L’esperienza di vita consiste nell’attraversare le situazioni che percepiamo secondo la nostra personalità. Così due persone vivranno la stessa esperienza ma la comprenderanno in modo diverso.
Come possiamo prendere coscienza della nostra vita?
Quali sono gli elementi che metteremo in gioco per fare una presa di coscienza?
Per certi di noi la risposta è evidente: utilizzeremo i nostri 5 sensi, il gusto, l’udito, l’olfatto, la vista e il tatto. Queste informazioni  che capteremo dal mondo esterno ci arricchiranno di situazioni, di sensazioni, di esperienze. Le informazioni ci pervengono dunque dall’esterno per via dei nostri 5 sensi incaricati di alimentare il cervello al fine che questo possa elaborare un concetto di azione o di reazione.
Si pone allora un problema fondamentale che è la chiave assoluta della nostra vita: questi 5 sensi che portano l’informazione al cervello devono essere liberi da ogni influenza esterna.
Nei primi anni di vita l’influenza è sempre di origine famigliare, solo in seguito sarà di ordine sociale, culturale, religioso ed economico.
In effetti, se vedo il mondo con gli occhi di papà che ha sempre cercato di impormi la sua visione, o se assaggio con il gusto di mamma perchè lei sa quello che è buono per me, accedo al mondo esterno attraverso dei filtri. Questa realtà così percepita è in qualche modo inquinata dai sistemi inconsci ai quali io aderisco. Nel corso della vita i filtri, che mi separano dalla realtà esterna, sono sempre più opachi al punto che mi chiudo in una visione che non può essere che il riflesso del mio inconscio. Questa clausura diventa la mia prigione le cui fondamenta sono le mie convinzioni profonde.
In un modo molto semplificato, possiamo dire che i 5 sensi informano il cervello sulla situazione esterna. Questo gestirà l’insieme dell’organismo su un piano metabolico al fine di generare un’ azione da fare, un emozione da esprimere od altro. A questo punto preciso devo operare una scelta fondamentale, perchè sono possibili due vie.
La prima consiste nel gestire la situazione in coscienza: ho pienamente coscienza di me stesso, del mio corpo, dei miei organi, non sono influenzato dalle mie emozioni dal peso del mio vissuto, da chiunque appartenga al mio presente o al mio passato. I miei 5 sensi sono perfettamente in armonia con me: vedo la mia visione, gusto secondo il mio gusto, tocco la realtà secondo il mio tatto ecc. senza passare da un sistema esterno. Allora, solo in questo caso, posso arricchirmi di una presa di coscienza grazie all’esperienza che sto attraversando, raccolgo delle informazioni che svilupperanno e conforteranno il mio stato di esistenza come uomo o come donna.
La felicità dipende da quello che sono  e dalla mia capacità di esprimerlo, e non da quello che faccio o da quello che posso possedere.
In questa dinamica comportamentale la mia vita si svolgerà senza frustrazioni, senza sensi di fallimento, senza aver bisognogno di provare che esisto esprimendo un orgoglio e un non rispetto. In questo caso le paure si dissolveranno, il dubbio e il bisogno affettivo a poco a poco spariranno per lasciare posto alle certezze e ad un pieno affettivo.
Questo stato di coscienza mi permetterà di uscire dai sistemi inconsci, siano questi individuali o collettivi, e così riconoscere sempre di più la mia esistenza davanti agli altri e all’esterno in un modo generale. Così non aderirò più ad un gruppo per esistere, ma esisterò in base ad una scelta reale rispetto a delle esperienze da vivere.
E’ in questo sato di coscienza che la libertà dei miei 5 sensi può manifestarsi. Io divento totalmente libero di gustare, di ascoltare, di sentire, di vedere, di toccare la realtà esterna. Non ci sono più filtri che deformino la mia percezione.
Nella seconda via, la situazione non è gestita in coscienza. L’informazione esterna ci proviene dai 5 sensi ma attraverso varie perturbazioni che agiscono come filtri che ci isolano dalla realtà. Ad esempio la nostra visione può essere inquinata dall’impronta di un modello famigliare o collettivo qualsiasi: quello di un padre, di una madre o di qualcuno che ci ha influenzato in passato. Può essere la stessa cosa per tutti gli altri sensi, a questo punto noi gustiamo, ascoltiamo, sentiamo, vediamo, tocchiamo la realtà con il gusto di qualcun altro, l’olfatto di qualcun altro… Come volete a questo punto prendere coscienza della realtà? E’ impossibile.
Questo non si chiama prendere coscienza ma aderire ad una visione collettiva, ad un gusto unitario, di gruppo.
Il cervello-direttore d’orchestra riceve informazioni della situazione esterna, ma siccome queste recano una realtà deformata per il fatto che passano attraverso filtri esterni sarà incapace di gestirle correttamente. Allora si accenderanno dei riflessi passati che si rapportano il più possibile alla situazione presente. Per associazioni di idee e similitudine di situazioni noi ricercheremo nel profondo del nostro inconscio le sensazioni o il comportamento da tenere nella situazione presente.

MECCANISMI CONSCI ED INCONSCI LEGATI AGLI ORGANI E AI MERIDIANI DELL’AGOPUNTURA

Attraverso scambi nervosi e chimici, il cervello mantiene una comunicazione permanente con tutti gli organi e i tessuti. Ad un livello più sottile, quando l’individuo è cosciente, esso nutre in permanenza, grazie ai meridiani, gli organi sottostanti con i quali essi sono in corrispondenza.
I meridiani sono come canali nei quali circola un’energia. Ogni organo ha un proprio meridiano che è incaricato di collegarlo  al cervello.
Questi canali sono aperti e normalmente alimentati dalla coscienza, trasmettono dunque in permanenza un’informazione di coscienza, come un messaggio di riconoscimento dal cervello all’organo, il cervello dice all’organo:”io ti riconosco, riconosco la tua esistenza, sono pronto a ricevere le informazioni della tua espressione”. Il cervello alimenta così gli organi, questi sono in qulche modo in pienezza di esistenza. La persona sente allora un benessere intenso, è in comunione con se stessa e nel riconoscimento di sé e di quello che la circonda.
Gli organi sono classificati per coppie in funzione dello stato emozionale al quale sono legati. Troviamo così le coppie:

CUORE – INTESTINO TENUE
STOMACO – PANCREAS
POLMONE – COLON
RENE – VESCICA

Quando i 5 sensi sono perturbati, il cervello non è più in grado di nutrire l’organo con l’informazione di coscienza, essendo esso stesso incapace di prendere liberamente coscienza della realtà esterna. Questo fatto genera la chiusura del meridiano, crea un blocco dell’informazione e provoca in qualche modo la negazione dell’organo. Quest’ultimo scivola in un sistema involutivo rispetto al cervello che possiamo chiamare di non riconoscimento. Allora, istantaneamente, l’organo si mette in risonanza con questa non esistenza e fa appello al suo vissuto passato, messaggio che ha immagazzinato nel corso del tempo e che rinvia al cervello prendendo potere su di lui.

 

Vuoi rimanere aggiornato sulle nostre ultime news?


 

Iscrivendoti al servizio acconsenti al trattamento dei dati secondo l’informativa UE 2016/679 (Leggi di più)


Condividi:
Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.