LA “FINESTRA DI OVERTON”

LA “FINESTRA DI OVERTON”

Joseph Overton era un sociologo americano. Morto giovane, a 43 anni. Nel 2003 si schiantò a bordo di un aereo ultraleggero da lui stesso pilotato, in circostanze non del tutto chiare.

Ha avuto una certa notorietà postuma per la sua teoria di ingegneria sociale, denominata appunto “The Overton Window”, la finestra Overton. Nei suoi studi cercava di spiegare i meccanismi di persuasione e di manipolazione delle masse, in particolare di come si possa trasformare un’idea da completamente inaccettabile per la società a pacificamente accettata ed infine legalizzata.

Tecniche affinate, gli esperti di pubblicità e marketing ben le conoscono e sempre di più vengono applicate su scala globale dai think tank dell’economia e della politica per orientare il modo di pensare e le inclinazioni dell’opinione pubblica.

In fondo è lo schema tipico delle dittature. Ci si chiede infatti, spesso a posteriori, come interi popoli, non solo e non sempre a seguito di pressioni violente, abbiano potuto a un certo punto trovarsi a pensare tutti nello stesso identico modo e a condividere supinamente stili di vita prima nemmeno immaginabili, per ritrovarsi infine rinchiusi in una caverna di prigionia, come nella fiaba del Pifferaio Magico.

Eppure è successo e succede. Anzi nell’era di internet e dell’intelligenza artificiale – che ai tempi di Overton era appena agli albori – si sono spalancati nuovi sconfinati orizzonti, dove paiono materializzarsi scenari degni dei romanzi distopici di Orwell e Benson, dominati da invisibili grandi fratelli e padroni del mondo.

PROGRESSIONE A TAPPE

Sia chiaro che Overton non era un moralista, né uno strenuo difensore di principi non negoziabili su frontiere di lotta contro il relativismo etico. Neppure può essere ascritto tra i propugnatori di tesi “libertarie” per cui, dal momento che non esiste alcuna legge naturale, all’individuo tutto è concesso rispetto a se stesso e tutto può divenire lecito. Semplicemente Overton studia il percorso e le tappe attraverso le quali, ogni idea, sia pur assurda e balzana, può trovare una sua “finestra” di opportunità. Qualunque idea, se abilmente e progressivamente incanalata nel circuito dei media e dell’opinione pubblica, può entrare a far parte del mainstream, cioè del pensiero diffuso e dominante. Comportamenti ieri inaccettabili, oggi possono essere considerati normali, domani saranno incoraggiati e dopodomani diventeranno regola, il tutto senza apparenti forzature.

Secondo Overton questa progressione è scandita da una precisa sequenza che può essere sintetizzata nelle seguenti fasi.

  1. Impensabile E’ il momento in cui la “finestra” si apre. L’idea e i comportamenti annessi risultano impresentabili, suscitano generale repulsione, sono oggetto di divieto. Però se ne comincia a parlare … e, senza che nessuno se ne renda conto, se ne parla sempre di più. Il tam tam è partito e l’idea è pronta per il passaggio successivo.
  2. Divieto, ma con qualche eccezione A questo punto si apre il dibattito. La “finestra” resta confinata nel campo delle trasgressioni non ammesse. Tuttavia… non si può generalizzare. In alcuni casi occorre considerare le motivazioni e l’idea, per quanto estrema, radicale e inopportuna può trovare spazio, quanto meno a livello di provocazione.
  3. Accettabile “Io non lo farei mai, ma perché impedirlo ad altri?” Sia pur con i dovuti distinguo la “finestra” entra nella sfera del socialmente rilevante. Nei salotti televisivi scendono in campo esperti a vario titolo. L’opinione pubblica sospende il giudizio, si sposta verso posizioni più “soft” all’apparenza neutre.
  4. Ragionevole A questo punto l’idea ha già perso quasi del tutto l’iniziale carico eversivo. “Non c’è nulla di male”. E’ più che comprensibile,  normale, assolutamente normale… anzi necessario, “bisogna creare le condizioni affinché…”
  5. Diffuso La “finestra”, salita ad un nuovo stadio,  raccoglie crescente consenso politico e nel contempo può far aumentare i consensi alla politica. Rappresenta ormai un sentire comune ampiamente condiviso, che si specchia nella cultura popolare (testimonials, cantanti, attori, programmi televisivi ecc.)
  6. Legale  L’idea viene ufficialmente recepita nell’ordinamento dello Stato. L’obiettivo è raggiunto.

CANNIBALI, PERCHÉ NO?

La “finestra di Overton” non è progressista, né reazionaria. Lo schema funziona allo stesso modo sia che gli imput arrivino da destra, dal centro o dalla sinistra.

Qualche tempo fa il regista russo Nikita Mihalkov, ispirandosi alla Overton Window, ha ipotizzato gli spostamenti della “finestra” su un’idea oggi ritenuta totalmente estrema (…ma neanche troppo): quella del cannibalismo. Inaccettabile ai più, persino orripilante. Passata alla seconda tappa, la narrazione impercettibilmente cambierà: chiamare i mangiatori di carne umana “cannibali” è una semplificazione, meglio sarebbe parlare di “antropofaghi”. In alcuni casi il fenomeno, diffuso sin dall’antichità e radicato in alcune culture, trova spiegazione in lunghi periodi di carestia e forse anche in una predisposizione su base genetica.

Se un gruppo di pressione o una lobby riuscirà a far spostare la “finestra” in avanti, avremo un ritratto dei precedenti “cannibali” quasi edificante. Nei dibattiti qualche studioso comincerà a chiamarli “antropofili” (amanti del genere umano). Questa abitudine alimentare non va criminalizzata – si dirà –  è un’opzione possibile e in fondo naturale, fatte salve le precauzioni igienico-sanitarie, a condizione che non si provochi un danno permanente a terze persone e che queste siano consenzienti. E così via di seguito …

RANE BOLLITE

Per restare in tema già Noam Chomsky, filosofo anarchico contemporaneo, aveva declinato in termini sociologici il cosiddetto “principio della rana bollita”, prendendo spunto dai  risultati di un vecchio esperimento scientifico ottocentesco.

Se si butta una rana in un contenitore di acqua bollente, l’anfibio, come tocca l’acqua, spicca un salto fulmineo e quasi sempre riesce ad uscirne vivo. Se si mette nell’acqua fredda e si riscalda molto lentamente il contenitore fino ad ebollizione, la rana finisce bollita senza mostrare alcun segno di reazione e senza tentare di venirne fuori.    

“Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni – sostiene Noam  Chomsky – ci accorgiamo che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci abituiamo. Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa, a poco a poco sono diventate banali, edulcorate e oggi ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone. In nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità di vivere, si effettuano lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute”.

Proprio come la “rana bollita”, cotta a puntino, mentre sguazzava tranquilla nella sua acqua sempre più tiepida. C.F.

Da: https://www.nichelino.com/news/index.php/approfondimenti/33-etica/2862-la-finestra-di-overton
Dott. Mauro Piccini

CELLULE UMANE POSSONO CONVERTIRE RNA IN DNA: VACILLA IL “DOGMA DELLA BIOLOGIA”.

CELLULE UMANE POSSONO CONVERTIRE RNA IN DNA: VACILLA IL “DOGMA DELLA BIOLOGIA”.

È quanto emerso dai risultati di una ricerca dell’università americana Thomas Jefferson che, se confermati, potrebbero costringere a riscrivere i libri di biologia in quanto confutano l’assunto secondo cui le informazioni genetiche possano seguire una sola direzione

Le cellule umane possono convertire l’Rna in Dna. È quanto emerso dai risultati di uno studio dell’università americana Thomas Jefferson che, se confermati, potrebbero costringere a riscrivere i libri di biologia perché confutano il “dogma della biologia molecolare”, l’assunto fondamentale della biologia molecolare secondo cui le informazioni genetiche possano seguire una sola direzione.

Lo studio, condotto sotto la guida di Gurushankar Chandramouly e pubblicato sulle pagine della rivista specializzata Science Advances, potrebbe avere ampie implicazioni che interessano molti campi della biologia e apre la strada anche a nuove terapie contro i tumori.

Lo studio nel dettaglio

“Si tratta di una scoperta che se confermata ha un grande impatto sia a livello teorico che pratico. Dagli anni ’50 sapevamo infatti che le informazioni biologiche nelle cellule umane si trasferissero dal Dna all’Rna per poi arrivare alla produzione di proteine. Un meccanismo talmente importante e inconfutabile da essere considerato il Dogma della biologia. Negli ultimi anni questa certezza aveva iniziato a vacillare ma ora questo studio sembra, va sottolineato che serviranno altri approfondimenti, demolirlo completamente”, ha commentato il genetista Edoardo Boncinelli.
Nel corso dello studio, il team di ricerca si è focalizzato sull’analisi di una speciale variante della polimerasi (le macchine molecolari che si occupano generalmente di riparare il filamento di Dna) chiamata polimerasi teta. Tramite una serie di test, i ricercatori sono riusciti a dimostrare le polimerasi teta sono anche in grado di convertire sequenze di Rna all’interno del Dna con un meccanismo simile a quello utilizzato dall’Hiv per modificare le cellule umane.
“La nostra ricerca suggerisce che la funzione principale della polimerasi teta è quella di agire come una trascrittasi inversa”, ha commentato Richard Pomerantz, della Thomas Jefferson University, spiegando che nelle cellule sane lo scopo di questa molecola potrebbe essere la “riparazione del Dna mediata dall’Rna”.

Possibili applicazioni

Secondo Boncinelli, questa “scoperta dimostra quanto sia ancora vasto quel che non sappiamo e che potrà avere molte ricadute per lo sviluppo dell’ingegneria genetica”. I risultati emersi possono “avere un’importanza enorme in ambito medico perché i meccanismi della polimerasi sono direttamente legati alla proliferazione delle cellule tumorali e alla loro resistenza ai trattamenti. Nei prossimi anni avremo sicuramente un fiorire di nuove soluzioni contro i tumori e in tanti altri settori”, ha sottolineato Stefano Gustincich, responsabile scientifico del Non-coding RNAs and RNA-based all’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit).

Da: https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2021/06/14/dna-rna-studio-dogma-biologia
Dott. Mauro Piccini

LA VIA E’ IN NOI

LA VIA E’ IN NOI

Quello che stiamo vivendo segna un importante passaggio dalla vecchia alla nuova forma. Tutto si sta sgretolando, il vecchio sistema non funziona più e il nuovo è ancora un piccolo seme.
Il vecchio ci ha abituato a colmare il vuoto con il “fare”: fare meditazione, indagare, capire, analizzare, trovare una soluzione, alleviare un dolore, nella costante azione esterna per riempire uno spazio interno fragile.
Un inquieto dolore continua a stuzzicare, tormenta e soffoca, ci spinge a fuggire come abbiamo sempre fatto senza condurci da nessuna parte, se non sempre più lontano…forse la soluzione è proprio lì in quel dolore, nello “stare” con il dolore, nel cullarlo con amore come con un bimbo impaurito, quella culla che tutto accoglie senza giudizio, in un abbraccio che unisce e diffonde, quasi improvvisamente, pace.
Quello spazio diventa così da vuoto a sacro, magico e numinoso, dove poter incontrare nella dualità la nostra unica e speciale totalità.
Il nuovo esorta ad incontrarci in quello spazio, oltre la forma, oltre il caos, oltre gli opposti. Tutto è connesso e allo stesso tempo in contrasto.
Stiamo, STIAMO NEL CENTRO, senza farci travolgere dall’uragano, inoltrandoci senza paura nella profondità/abisso di ciò che siamo per riemergere magicamente rinnovati e trasformati.
Non possiamo aspettare che gli altri cambino per noi, siamo solo noi che possiamo cambiare.

Tutto è in noi e tutto parte da noi.

Carl Gustav Jung da ‘il Libro Rosso’
Credetemi: “Quello che vi do, non è né una dottrina né un insegnamento. E da quale pulpito potrei indottrinarvi? Vi informo della via presa da quest’uomo, della sua via, ma non della vostra. La mia via non è la vostra via, dunque non posso insegnarvi nulla. La via è in noi, ma non in dèi, né in dottrine, né in leggi. In noi è la via, la verità e la vita.
Guai a coloro che vivono seguendo dei modelli! La vita non è con loro. Se voi vivete seguendo un modello, allora vivrete la vita del modello, ma chi dovrebbe vivere la vostra vita, se non voi stessi? Dunque vivete voi stessi.
Gli indicatori di via sono caduti, davanti a voi si aprono incerti percorsi. Non siate avidi dei frutti nati nei campi altrui. Non sapete di essere voi stessi il campo fertile che fa crescere tutto ciò che vi serve?
Ma oggi chi lo sa più? Chi conosce la strada verso i campi eternamente fertili dell’anima? Voi cercate la via attraverso le apparenze, leggete libri e ascoltate opinioni: a che può giovare tutto questo? Esiste solo una via ed è la vostra via.
Cercate la via? Vi metto in guardia dall’imboccare la mia, di strada. Per voi può essere quella sbagliata.
Ciascuno percorra la sua via.
Non voglio essere il vostro salvatore, né darvi leggi o educarvi. Non siete più dei bambini.
Imporre leggi, migliorare o rendere facili le cose è diventato un errore e un male. Ciascuno cerchi la propria via. La via ci porta all’amore vicendevole nella comunione. Gli uomini vedranno e sentiranno la somiglianza e la comunanza delle loro vie.
Leggi e insegnamenti comuni spingono l’essere umano all’individualismo per sottrarsi alla pressione di una comunanza non voluta, la solitudine rende però l’uomo pieno di ostilità e venefico.
Date dunque all’uomo la dignità e lasciatelo essere individuo, affinché trovi la sua comunità e la ami.
La violenza si contrappone alla violenza, il disprezzo al disprezzo, l’amore genera amore. Date dignità all’umanità e abbiate fiducia che la vita troverà la via migliore.
Uno degli occhi della divinità è cieco, uno dei suoi orecchi è sordo, il suo ordine è attraversato dal caos. Siate dunque tolleranti verso le storture del mondo e non ne sopravvalutate la compiuta bellezza.”
LA NUOVA MEDICINA

LA NUOVA MEDICINA

I maestri  hanno sempre saputo che il nostro corpo può essere programmato con la parola e con il pensiero. Ora questo è provato dalla scienza, se accettiamo l’ipotesi che il genoma umano funziona come una versione biologica di Internet, essendo molto più potente dell’internet che conosciamo. I recenti esperimenti degli scienziati russi spiegano i fenomeni coma la chiaroveggenza, l’intuizione, la guarigione a distanza, l’autoguarigione, l’efficacia degli affermazioni, l’influenza della mente sui pattern meteorologici e molto altro.

Inoltre, si sta sviluppando la nuova medicina che riprogramma la molecola del DNA con aiuto della parola e delle frequenze, senza l’estrazione/cambio dei singoli geni.

IL DNA – SPAZZATURA RICORDA IL LINGUAGGIO UMANO

Solo il 10% del nostro DNA è utilizzato per costruire proteine, ed è proprio questa parte del DNA che è stata studiata e catalogata dagli scienziati occidentali. Il restante 90% della molecola è considerata “scarto” o “spazzatura”. Essendo convinti cha la Natura non poteva essere così sciocca, gli scienziati russi hanno messo insieme genetisti e linguisti per studiare il DNA-spazzatura. E i loro risultati sono rivoluzionari: non è solo responsabile della costruzione del nostro corpo, ma è anche un mezzo di immagazzinamento di dati ed informazioni.
Il DNA spazzatura, gli alcalini del nostro DNA, seguono la normale grammatica e le regole del linguaggio umano.
Premesso che la struttura base del DNA e il linguaggio sono simili, non è necessaria alcuna decodifica del DNA, basta parlargli! Questo spiega scientificamente perché affermazioni, ipnosi e simili possono avere effetto tanto potente sugli esseri umani (la sostanza viva del DNA nel tessuto vivo reagisce ai raggi laser modulati dal linguaggio ma anche dalle onde radio).

L’EFFETTO FANTASMA

E’ stato scoperto che il DNA funziona come una spugna che assorbe la luce: una molecola del DNA messa in un contenitore di quartz aveva assorbito tutti i fotoni di luce conservandoli poi sotto forma di una spirale.
Non siamo abituati a pensare alla luce come a qualcosa che può essere conservato; la luce vola nello spazio a velocità incredibile. Anche le piante non sono capaci di conservare la luce durante la fotosintesi, trasformandola subito in clorofilla. Che cosa conserva la luce nel DNA? Come essa si conserva? Perché?
Quando Gariaev aveva tolto il DNA dal contenitore non pensava che potesse accadere qualcosa, ma era accaduto questo: laddove fino a poco tempo fa c’era la molecola del DNA, la luce continuava a esistere sotto forma di una spirale.
Come si spiega il fenomeno? L’unica spiegazione razionale e scientifica era questa: esiste un campo di energia che si unisce al “fantasma”, al “doppio” energetico del DNA. Questo “fantasma” mantiene e conserva la luce.
Stando a questa scoperta, tutto il nostro corpo deve avere il suo doppio energetico, e quindi, esiste un campo informazionale che detta alle nostre cellule il lavoro da fare.
Anche dopo essere coperto dall’azoto liquido il fantasma non muore: prima sparisce ma ritorna già tra 5-8 minuti. Per quanto tempo continua a vivere il fantasma? Per circa 30 giorni.
Si pensa che noi abbiamo un doppio energetico che interagisce con un campo energetico sconosciuto alla scienza tradizionale; si potrebbe chiamarlo il campo della Fonte. Se in questo momento voi siete seduti sulla sedia leggendo queste righe, ma poi vi alzate e se ne andate, il vostro doppio energetico continua a comporre piccole spirali di luce laddove eravate seduti, dentro trilioni di molecole del DNA per almeno 30 giorni. Gariaev è riuscito a misurare il nostro doppio: assomiglia a un perfetto ologramma del nostro corpo.

IL DNA CONSERVA, TRASFORMA E EMANA UNA LUCE ARMONICA

Il ricercatore Fritz Albert Popp (fisico teorico dell’università di Marburg, Germania) non aveva scoperto il fantasma del DNA ma il suo lavoro è strettamente collegato con le ricerche di Gariaev.
Trattando il benzopirene – una sostanza altamente cancerogena – con una luce ultravioletta, aveva scoperto che questa assorbiva la luce per poi emanarla ma con un’altra lunghezza d’onda, assolutamente innocua per un organismo vivente. Aveva scoperto anche che altre 37 sostanze chimiche, tra cui alcune cancerogene, trasformavano così la luce ultravioletta. Tutte queste sostanze prendevano la luce avente la lunghezza d’onda pari a 380 nanometri e la trasformavano. Evidentemente, la luce con questa lunghezza d’onda è molto importante per la nostra salute.
In seguito Popp aveva stabilito che se una cellula, morta al 99%, riceveva un impulso con questa lunghezza d’onda, era capace di risorgere in brevissimo tempo.
Dunque, si pensa che quando l’energia della Fonte entra nella nostra realtà misurabile lascia la sua firma elettromagnetica con la lunghezza d’onda di 380 nm.
Popp aveva supposto che uno degli aspetti – chiave del funzionamento del DNA è la capacità di conservare e di emanare luce, la tesi confermata più tardi da Gariaev.
Popp aveva anche scoperto che tutto ciò che vive emana fotoni di luce armonica simile ad una luce laser.
Quando siamo stressati cominciamo a perdere i fotoni di luce senza accumulare la luce complementare. Questo è molto importante, dal momento che sappiamo che molte malattie sorgono a causa dello stress: provando le emozioni negative noi perdiamo la luce che si conserva nel DNA delle nostre cellule. E quindi, per ripristinare la salute, dobbiamo ricaricare il DNA.
Ma se solo lo strato esterno dell’epidermide è sottoposto ad illuminazione, come allora la luce entrerà negli strati profondi dei nostri corpi? Forse i fotoni di luce possono arrivare direttamente dalla Fonte (strettamente collegata alla coscienza)? Possono i nostri pensieri e le nostre emozioni influenzare la quantità di luce che entra?

IL DNA REAGISCE ALLA COSCIENZA UMANA (E QUESTO PUO’ ESSERE MISURATO)

Le spirali DNA di una cellula morta sono staccate; esse si ricollegano quando la cellula cerca di riparare un danno (guarire).
Glenn Rein, Ph.D., dell’Università di Londra, aveva collocato un campione del DNA umano vivo nell’acqua distillata per esporla all’influenza mentale di un gruppo di persone. E’ risultato che le persone aventi l’attività cerebrale armonica riuscivano a influenzare di più la struttura del DNA, mentre le persone molto eccitate o di cattivo umore creavano uno spostamento della luce ultravioletta che il DNA assorbiva (alla lunghezza d’onda pari a 310 nm, molto vicina ai 380 nm di Popp). Dunque, i nostri pensieri riescono a procurare i cambiamenti chimico-fisici nella struttura della molecola del DNA, scollegarla e ricollegarla. Potrebbe esserci un collegamento tra i pensieri rabbiosi e la crescita del tessuto cancerogeno.
Ma le persone potevano influenzare il DNA solo se volevano farlo, e la distanza qui non ha nessuna importanza: Valery Sadirin stando a Mosca poteva scollegare e ricollegare le spirali del DNA che si trovavavo nel laboratorio di Rein in California, a migliaia di km di distanza. Secondo Rein l’amore è la chiave per armonizzare l’attività cerebrale ed influenzare il DNA.
Si pensa che il campo della Fonte crei il DNA-fantasma e conservi la luce nella molecola del DNA.
Si pensa che il pensiero cambi prima il DNA-fantasma e solo dopo si riscontrano cambiamenti nella molecola fisica.
Si pensa che è l’Amore sia la caratteristica più importante dell’energia della Fonte.
Per la prima volta abbiamo una definizione scientifica dell’Amore: significa una maggiore organizzazione, una maggiore strutturazione, una maggiore cristallizzazione delle molecole, delle cellule, dei campi energetici nei nostri corpi.
Più siamo armonici, più siamo cristallizzati, più amore circola. E come evidenziano le ricerche fatte sulle Piramidi Russe, questo influenza direttamente lo stato della Terra, di nuovo facendo supporre che, in un certo modo, stiamo vivendo dentro un sogno lucido collettivo.

TRASFORMAZIONE GENETICA E LA GUARIGIONE

La luce del laser è molto armonica ed è altamente strutturata. Durante un esperimento sui topi fu stabilito che l’informazione raccolta dal laser dopo essere inviata sul pancreas sano riesce a guarire i topi con il pancreas colpito da alloxan (tossina che provoca una morte di diabete in pochi giorni). Sfruttando l’effetto non locale, Gariaev diresse la luce dal pancreas sano a distanza di molti km, e l’effetto fu altrettanto forte. Già nel 2005 il ricercatore aveva comunicato che con queste tecniche si riusciva a far crescere i denti e a fermare il processo d’invecchiamento. Denunciò i risultati ottenuti durante la cura di una donna anziana caricandola dell’energia che conteneva il sangue di suo nipote di 10 anni. Secondo il modello di Gariaev, il DNA del bambino contiene le firme energetiche dei suoi antenati ma in una configurazione giovane e sana. Per questo si usa il laser rosso a largo spettro, modificato appositamente.

Un altro scienziato russo, Budakovski, aveva provato l’inutilità di trapianto degli organi. Inviando l’ologramma di un esemplare di lampone ottenuto con il laser rosso su quello colpito da un tumore, vide sparire completamente il tumore. Questo prova che tutto ciò che ci serve è l’informazione codificata, ma per ottenerla non serve il tessuto vivo, perché il codice informazionale si può ottenere tramite la luce armonica. In questo caso, l’ologramma del lampone aveva codificato l’informazione che aveva”suggerito” al tessuto la via per guarire.

Anche noi siamo in grado di aiutare le altre persone, gli animali, le piante ecc se riusciremo ad armonizzare i nostri pensieri, solo così miglioreremo la nostra capacità di “centrare” il campo della Fonte per accedere ai codici della vita che vi si trovano. Questa informazione la otteniamo tramite la luce ultravioletta (l’unica che la fa passare), così come otteniamo l’informazione visiva tramite la ghiandola pineale e i nostri corpi sottili.

IL DNA E’ COLLEGATO ALL’ENERGIA DEL “VUOTO”

Secondo gli scienziati russi il DNA può creare dei pattern invisibili nel vuoto cosmico, creando così nell’Universo dei collegamenti-tunnel capaci di trasmettere l’informazione al di là del tempo e dello spazio (ipercomunicazione). La ipercomunicazione esiste nella matura da milioni di anni (i “campi morfogenetici”), noi possiamo accedervi sotto forma d’intuizione o d’ispirazione.
Gli effetti collaterali che a volte si osservano durante la ipercomunicazione tra persone è la creazione degli inspiegabili campi elettromagnetici (guasti negli apparecchi ecc). In realtà, il campo elettromagnetico deriva dal campo torsionale (l’energia della coscienza collegata al DNA), è il campo torsionale che crea dei micro tunnel spazio-temporali.

LE APPLICAZIONI PRATICHE DELLA GENETICA ONDULATORIA: LE MATRICI DELLA GUARIGIONE

Una delle principali applicazioni delle ricerche russe è la messa a punto dei principi della correzione dello stato bio-chimico-fisiologico dell’organismo umano, allo scopo di ritardare l’invecchiamento.

Il raggio del bio-computer quantistico sonda il campione (una goccia di sangue contenente le cellule staminali, un follicolo del capello, una fotografia del soggetto). Avviene una scansione /lettura spin-torsionale dell’equivalente ondulatorio dei dati genetico-metabolici, e la sua istantanea trasmissione non locale, utilizzando i fotoni del raggio laser. Di fatto, la funzione del bio-computer quantistico è la stessa della cellula nei confronti del proprio apparato genetico: esso legge in tempo reale l’informazione ondulatoria, polarizzata, delle cellule e dei tessuti dell’organismo. Proprio l’informazione polarizzata è il principale fattore della gestione dell’organismo. In seguito questa informazione viene convertita in una banda di lunghezza d’onda ampia, comprese le onde radio.

Le matrici che utilizzano le onde ampie dell’irradiazione elettromagnetica rappresentano il fattore che spingono il soggetto a ritornare nello stato giovane. Una “matrice” così ottenuta può essere trasformata in un file audio (mp3) che conserva l’informazione ottenuta con i metodi descritti prima.

Dott. Mauro Piccini
http://radionicaesoterico-scientificarussa.blogspot.it/2013/01/la-wavegenetic-di-piotr-gariaev-e-la.html

VITAMINA D, METANALISI CONFERMA EFFICACIA CONTRO INFEZIONI RESPIRATORIE. IN UK FOCUS SU COVID-19

VITAMINA D, METANALISI CONFERMA EFFICACIA CONTRO INFEZIONI RESPIRATORIE. IN UK FOCUS SU COVID-19

Da Nicola Miglino
La vitamina D è efficace nel prevenire infezioni delle vie respiratorie ma solo a dosi giornaliere comprese tra 400 e 1.000 UI: oltre non produce benefici aggiuntivi. Queste le conclusioni di una metanalisi pubblicata nei giorni scorsi su The Lancet Diabetes & Endocrinology, condotta da un gruppo di studio internazionale che ha completato così un’analisi della letteratura già avviata nel 2017.

All’epoca, infatti, vennero presi in esame 25 trial clinici randomizzati per studiare la correlazione tra apporto di vitamina D e incidenza di infezioni respiratorie. L’evidenza, su circa 11 mila persone coinvolte, fu di una protezione generale garantita dalla supplementazione di vitamina D rispetto al placebo, in particolare tra quanti, al basale, presentavano una situazione di ipovitaminosi. I dati, oggi, si sono completati con l’aggiunta di ulteriori 18 studi clinici randomizzati che hanno portato a circa 50 mila le persone esaminate.

Alla luce, dunque, di questo aggiornamento, la metanalisi ha concluso che l’integrazione con vitamina D, rispetto al placebo, determina una riduzione dell’8% del rischio di infezioni acute respiratorie, indipendentemente dai livelli basali di vitamina D. Non si rivelano necessarie dosi particolarmente elevate, considerato che l’effetto migliore, con una riduzione del rischio del 42%, si osserva con supplementazioni giornaliere tra 400 e 1.000 UI, di gran lunga più efficaci rispetto a quelle settimanali o mensili.

Secondo gli Autori, l’effetto della vitamina D potrebbe essere dovuto da una parte a un rafforzamento della risposta immunitaria antivirale innata e, dall’altra, a un’inibizione di quella infiammatoria. Nelle conclusioni, sottolineano come gli operatori sanitari dovrebbero valutare l’utilità di una supplementazione nelle persone a rischio di carenza, come popolazioni con scarsa esposizione al sole, anziani e soggetti obesi o in sovrappeso. In questo caso, l’integrazione giornaliera sarebbe di supporto sia per la salute delle ossa sia nel contrasto alle infezioni respiratorie.

Una raccomandazione finale è di non trarre conclusioni da questa metanalisi rispetto alla pandemia in corso e all’infezione da Sars-coV-2, giacché non ve ne sono i presupposti e sono necessari studi dedicati. A questo proposito, gli Autori segnalano il Coronavit, in corso il Uk sotto il coordinamento della Queen Mary University of London, con 6.200 partecipanti e la cui conclusione è prevista per il prossimo 30 giugno.

Da: http://www.nutrientiesupplementi.it/attualita/item/1415-vitamina-d-metanalisi-conferma-efficacia-contro-infezioni-respiratorie-in-uk-focus-su-covid-19

Dott. Mauro Piccini

FIBROMIALGIA: QUESTA SCONOSCIUTA

FIBROMIALGIA: QUESTA SCONOSCIUTA

Il termine Fibromialgia (FM) si utilizza per indicare una sindrome caratterizzata da stanchezza profonda e dolore muscoloscheletrico diffuso. La caratteristica del dolore è di tipo cronico, non sempre presente, e colpisce principalmente le spalle, le braccia, i polsi, le cosce, la colonna vertebrale ed il bacino. La FM è prevalente nel sesso femminile, con un inizio tra i 20 e i 30 anni.

La diagnosi è molto articolata e complicata, dato che questa sindrome può essere confusa facilmente con altre patologie come la sindrome da stanchezza cronica, i disturbi reumatici e la depressione. Per avere conferma di FM il paziente deve avvertire dolori muscolari senza causa scatenante per oltre 3 mesi, dolori che non rispondono alla terapia con antidolorifici ed antinfiammatori, senza alcuna alterazione delle strutture colpite a livello muscolare, articolare e neurologico e senza evidenti alterazioni specifiche dei test ematologici, compresi quelli usati come indice di infiammazione.

Ciò che distingue la FM è la presenza di particolari punti chiamati tender points. Ne sono stati individuati e mappati 18. Questi punti che si trovano a livello tendineo e muscolare reagiscono con dolore alla digitopressione e, se abbiamo una risposta dolorosa su almeno 11 di questi, la diagnosi può essere confermata. Il dolore scatenato è dato dal continuo stato di tensione a livello muscolare, e questo continuo stato tensivo consuma energie e porta il paziente in uno stato di astenia profonda che può anche diventare invalidante.

Il dolore nella FM, che è il sintomo fondamentale della patologia, è atipico, diffuso e migrante. La sindrome porta anche una serie di sintomi che spesso rendono difficile la diagnosi. Tra questi i più diffusi sono formicolii, parestesie, cefalea, disturbi addominali, ipersensibilità al freddo, acufeni, vertigini, tachicardia, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione e disturbi della memoria. Molti soggetti affetti da FM manifestano fenomeni ansiosi o depressivi, associati spesso ad attacchi di panico.
Le cause della FM sono multifattoriali e risiedono nei traumi, negli stati di stress psico-fisico, nell’esposizione al freddo-umidità ed a sovraccarichi alimentari, principalmente nei confronti di glutine e proteine del latte.

Capire l’aspetto psichico-emozionale è di fondamentale importanza perché fa parte delle cause di innesco del quadro. Lo stress continuo derivato da lutti, separazioni, eventi negativi e la presenza nel contesto sociale del paziente di uno stimolo ansiogeno può scatenare la sindrome in individui predisposti. La caratteristica che accomuna molti pazienti è quella di una forte ipersensibilità, cattiva gestione delle emozioni, senso del dovere e dipendenza affettiva che li porta a chiedere continue conferma all’esterno. La costante tendenza a reprimere le emozioni, principalmente la rabbia, provoca una implosione di energie negative che si tramuta nel corpo in una gabbia che imprigiona i muscoli, bloccando l’azione.

Il trattamento messo in campo dalla medicina integrata focalizza il problema sulla rottura del sistema PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) che vede nello stress la rottura dell’equilbrio nei vari settori di regolazione. Con l’utilizzo di rimedi omeopatici si può lavora sul terreno costituzionale del paziente, con l’omotossicologia e la fitoterapia si può affrontare l’aspetto fisico della manifestazione, con la floriterapia si valutano gli aspetti psico-emozionali e con l’agopuntura e la mesoterapia omotossicologica si affrontano i sintomi nella loro totalità.

Dott. Mauro Piccini

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