Mag 31, 2011 | AGOPUNTURA
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese l’uomo riesce a vivere in perfetto equilibrio quando il flusso dell’Energia Vitale avviene in modo armonico e ciclico seguendo un ben preciso percorso attraverso la rete dei canali detti “canali energetici”. Ognuno di questi canali, chiamati meridiani, è legato ad un particolare organo o funzione corporea.
L’alterazione di questo flusso determinato da vari tipi di cause come fattori ereditari, fattori patogeni esterni ( caldo, freddo, umidità, vento, virus, batteri, cattiva alimentazione ) o fattori emozionali alterati porta ad una modificazione di questo flusso, ad un suo rallentamento o ristagno che porta ad uno squilibrio energetico che si manifesta sul piano fisico con il presentarsi di una malattia e sul piano emozionale con uno squilibrio di tipo mentale.
L’agopuntura, mediante l’infissione di particolari aghi su ben precisi punti situati lungo il percorso dei meridiani, permette di ricreare e sbloccare questo ristagno di energia.
La moderna microscopia elettronica ha dimostrato l’esistenza di questi punti, come strutture anatomiche a sè stanti e ulteriori studi hanno dimostrato l’esistenza dei meridiani energetici.
Ogni essere vivente non è in grado di vivere senza l’apporto dell’energia luminosa ed dell’energia cosmica. Esperimenti effettuati dimostrano che l’essere vivente isolato da queste fonti di energia, sebbene sia nutrito, manifesta alterazioni che portano inevitabilmente alla morte.
La moderna biofisica ha dimostrato che questa energia è composta da quanti di luce, detti BIOFOTONI e che sono questi che stimolano e regolano le funzioni vitali.
Da quello che emerge dagli ultimi studi è che il FLUSSO di questi biofotoni interagisce con l’essere vivente e penetrando nei punti di agopuntura si distribuisce attraverso i meridiani energetici a tutto il corpo fino ad ogni organo , ad ogni cellula e per ultimo nell’DNA.
Da questo si deduce che l’agopuntura energetica può essere considerata la prima e forse l’unica tecnica di medicina preventiva, dato che attraverso la regolazione del flusso dei biofotoni permette di mantenere il sistema dei canali in equilibrio.
Ma dato che l’uomo si considera sano se non presenta qualche sintomo, questa tecnica nel tempo si è piegata ad essere usata anche nel trattamento dei quadri patologici .
L’agopuntore è come un contadino che dall’alto, attraverso la chiusura o l’apertura di chiuse (i punti di agopuntura) permette il ristabilirsi di un livello di equilibrio nel sistema dei canali (meridiani) riportando il sistema stesso, il più possibile, vicino allo stato di equilibrio primitivo.
Mag 7, 2011 | AGOPUNTURA, ALIMENTAZIONE E SALUTE, MEDICINA FUNZIONALE, OMEOPATIA
Per la Medicina Tradizionale Cinese la pancia rappresenta il nostro approccio emozionale nei confronti dela nostra realtà
La poca o la mancanza di Gioia lede nel tempo il nostro intestino tenue mentre l’eccessiva preoccupazione, tristezza e rimuginazione mentale danneggio il nostro colon.
Non dobbiamo, alla luce di quanto sopra scritto, stupirci del sempre più crescente numero di persone che descrivono sintomi, molte volte non controllabili, nell’area addominale.
L’intestino tenue ci rimanda a ” smistamento, analisi e critica; assimilazione e rifiuto.” Seleziona ciò che può essere assorbito e trasformato e ciò che invece va rifiutato. Il tenue, quindi, accetta o rifiuta le informazioni, dunque giudica.
I disturbi del tenue si riferiscono alla difficoltà che abbiamo nell” assimilare” l’esperienza quando questa si presenta. Tale difficoltà può essere legata alle precedenti fasi della digestione degli alimenti oppure ad una mente eccessivamente critica, tipica delle persone che passano il tempo ad analizzare in modo eccessivo. Al livello più estremo, quando c’è il rifiuto di assimilare un’esperienza che viene giudicata tossica (come per certi cibi) a torto o a ragione si produrrà una diarrea.
Il colon, le feci, si riferiscono a qualcosa di” sporco”, quando ci si indigna per un atteggiamento o della malafede altrui o peggio ci si colpevolizza. Si tratta di evacuare un’esperienza dolorosa, di mollare la presa e di girare la pagina; si tratta a volte di andare avanti, superando il bisogno di sicurezza e le paure materiali.
Un discepolo chiese al Buddha quale fosse la condizione per accedere alla saggezza, ed egli rispose: “Che il tuo intestino sia libero da ostacoli ed elimini correttemente”.
A prima vista questa risposta da parte del maestro spirituale che ha ispirato l’Oriente può stupirci, ma dietro a questa condizione fisiologica si nasconde una condizione psicologica molto importante: la capacità di mollare la presa, di evacuare e liberarsi delle esperienze di vecchia data dopo averne estratto l’essenza. La stitichezza è quindi la tendenza a trattenere, spesso per paura che qualcosa ci venga a mancare. Abbiamo allora un’eccessiva ritenzione, il rifiuto di lasciare andare, di abbandonare. Spesso la stitichezza concretizza l’ansia materiale, la tendenza a volere tenere con sé e conservare vecchi schemi di comportamento perchè è meglio non lasciare il certo per l’incerto. Può inoltre tradurre la tendenza a trattenersi, per una sorta di pudore, nella nostra relazione con l’altro, cosa che spesso avviene nelle donne; la stitichezza può essere intesa come ad un trattenersi affettivamente, la paura di perdere, di far dispiacere, di venir abbandonato, quando ci si trattiene dall’amare, dal dare qualcosa di sé.
La flatulenza spesso si produce quando si rimane attaccati ad una situazione che non è più né soddisfacente né benefica, ma che rappresenta ancora una sicurezza materiale o affettiva.
Il disturbo al colon può riferisrsi ad una difficolta nel cicatrizzare certe nostre ” ferite”, nell’evacuarle e nel voltare pagina. Polipi e diverticoli potrebbero essere visti come piccoli grumi di tristezza e di collera, come piccoli nodi che non abbiamo sciolto completamente. E quando una grave preoccupazione risveglia una di quelle piccole ferite, può alterare il nostro desiderio di vivere tanto da produrre un cancro, che spesso si sviluppa per degenerazione di un polipo. Per fortuna le cose non sono sempre tanto gravi e perlopiù la colite ci parla del nostro dolore nel digerire il lato affettivo dell’esperienza. E’ una specie di collera che ci è difficile da esprimere, di fronte ad un’autorità, al nostro parter, a uno dei genitori, per paura di affermare la nostra posizione. Da qui il suo carattere molto spesso cronico, perchè queste situazioni sono di solito cristallizzate e durature e le subiamo a lungo.
Il retto e l’ano sono il prolungamento del colon e sono legati al mantenere il controllo sulle cose e le situazioni, certi vincoli ed obblighi di cui non sappiamo come liberarci. Il retto simboleggia quindi la capacità di trattenersi prima di lasciarci andare. Ma se tratteniamo troppo le cose senza poi lasciarle andare si rischia poi di averne le scatole piene che si manifestano con le emorroidi che ci descrivono un carico di esperienza e spesso sono testimoni del fatto che ci sforziamo in una situazione sgradevole. Ciò che diciamo a noi stessi attraverso le emorroidi è spesso un miscuglio di collera, di costrizione e senso di colpa o di un vecchio risentimento che non riusciamo ad evacuare.
Mag 4, 2011 | AGOPUNTURA, MEDICINA FUNZIONALE, OMEOPATIA
Mal di pancia, colite, sindrome dell’intestino irritabile…quanti modi per descrivere un disturbo tra i più diffusi. L’intestino è uno degli organi più bersagliati e colpiti dell’ era moderna. L’intestino tenue è quella parte del tubo digerente che viene dopo lo stomaco e il duodeno. La sua principale missione è quella di portare a termine la digestione del bolo alimentare, iniziata in bocca e proseguita nello stomaco, e assorbire quanto ne risulta attraverso le piccole pieghe della sua mucosa. Questa immane opera di riassorbimento svolta dal tenue è possibile grazie all’enorme superficie della sua parete che, se fosse dispiegata, sarebbe di circa 200 metri quadrati. Nel Colon avviene principalmente l’assorbimento dell’acqua e l’addensamento del materiale fecale. Alimenti disturbanti, farmaci, stress patologico, infiammazioni, uniti come in un esercito, agiscono giorno dopo giorno nel creare una disfunzione di questo organo.
La moderna gastroneuroimmunologia ha dimostrato l’esistenza nell’intestino di un apparato nervoso detto ” cervello addominale” composto da oltre 100 miliardi di cellule (più di quelle presenti nel midollo spinale ) che ha la funzione di mantenere ed organizzare la funzionalità di questo organo essenziale alla vita dell’individuo e ha dimostrato che la maggior parte della Serotonina (neurotrasmettitore deputato anche alla regolazione del tono dell’umore) è prodotta per oltre 80% in questo organo. E dulcis in fundo nell’intestino è presente circa il 75% delle cellule del sistema immunitario.
Quindi un intestino in equilibrio significa buon metabolismo, buon umore e sistema di difesa efficiente cosa che oggi, purtroppo, è appannaggio di pochissimi individui.
Appare chiaro a questo punto che sintomi legati al disturbo disfunzionale, non dimostrabili con accertamenti clinici o endoscopici, non possono e non devono essere sempre etichettati dai medici come problematiche psicosomatiche (curate con ansiolitici ed antidepressivi) ma devono essere affrontati valutando il paziente nella sua totalità ( alimentazione, emozioni, stress) al fine di cercare di portare il paziente ad un recupero il più possibile vicino allo stato primitivo di benessere.
L’approccio della Medicina Complementare ( agopuntura, omeopatia, fitoterapia e medicina funzionale, ipnosi), anche se con metodiche diverse, si pone come obiettivo , non solo il controllo del sintomo ma soprattutto l’eliminazione delle cause che hanno portato alla disfunzione. Questo non solo attraverso atti di terapia ma anche attraverso una informazione il più possibile dettagliata, data al paziente, di come gli atteggiamenti alimentari, psichici ed emozionali sono determinanti nel creare il disturbo ma soprattutto nel mantenere lo stato di benessere.
Apr 7, 2011 | AGOPUNTURA, ALIMENTAZIONE E SALUTE, MEDICINA FUNZIONALE, OMEOPATIA
Tutti conosciamo quali sono i modi di intervento sui problemi della colonna vertebrale della medicina ufficiale. Adesso affronteremo il mal di schiena come lo affronta la medicina naturale nell’agopuntura, nella medicina psicosomatica e nell’omeopatia precisando però che queste medicine non sono in alternativa, ma spesso integrative delle cura tradizionali.
L’ agopuntura è una terapia altamente significativa sul dolore lombare. Il suo valore non risiede soltanto nella analgesia, ovvero la sua capacità di ridurre il dolore. L’agopuntura tramite gli effetti miorilassanti, antiinfiammatori e immunomodulanti agisce sulle cause profonde delle malattie degenerative della colonna lombare. Sebbene il paziente consulti generalmente l’agopuntore in merito al suo dolore, l’indiscutibile effetto dell’agopuntura sul dolore non è così rilevante come gli altri. Il dolore potrebbe essere rimosso anche da un farmaco analgesico. La cura delle malattie degenerative della colonna lombare è ben altro obiettivo della mera soppressione del dolore. Certamente il motivo per scegliere il trattamento con l’agopuntura può essere una terapia analgesica priva dei fastidiosi effetti collaterali del farmaco. Alcuni pazienti non tollerano i famaci antidolorifici oppure soffrono anche altre patologie concomitanti che ne sconsigliano l’uso.
Il trattamento con l’agopuntura del dolore lombare è importante per la riduzione o l’eliminazione delle recidive. Le malattie degenerative della colonna lombare evidenziano un grande pericolo per i pazienti che ne sono affetti ovvero la loro progressione lenta ma recidivante. Ogni volta che il paziente ha una remissione clinica pensa di non aver più il problema fino alla prossima fase con manifesto dolore. Questo tende a produrre un comportamento del paziente omissivo di terapia. Il pregio del trattamento agopunturale risiede proprio nel fornire uno strumento valido di prevenzione delle recidive oltre che certamente per cura delle fasi acute.
I clamorosi successi ottenuti con l’agopuntura nella terapia del mal di schiena, nelle sciatalgie e nei dolori in genere, sono stati la porta d’entrata in Occidente di questa antica medicina. E’ risaputo infatti che molti medici consigliano appunto, l’agopuntura per il mal di schiena. Per la Medicina ufficiale esiste il mal di schiena, uguale per tutti i pazienti. La medicina tradizionale cinese invece reputa il mal di schiena, il dolore e molti altri sintomi, fenomeni finali di un disequilibrio iniziato a volte tempo prima della malattia e sicuramente differente da individuo a individuo, perché “ogni uomo è un essere unico”. Ecco allora che, ad esempio, i “punti” da utilizzare con l’agopuntura in due persone sofferenti dello stesso tipo di mal di schiena saranno necessariamente diversi a seconda della storia clinica, della personalità, delle caratteristiche fisiche, dell’età, del sesso eccetera, di ognuno di loro. Dunque l’agopuntura nella cura del dolore vertebrale si basa (e così in tutte le malattie) sulla profonda conoscenza del corpo e dell’animo umano accentuando più le diversità che facili “uguaglianze”, con il proposito di togliere sì il sintomo, ma anche di aiutare il malato a ritrovare un’armonia che sembrava perduta.
In questa antica medicina si classificano ben 17 tipi di dorsalgia, 10 di dolore cervicale (alcuni complicati da mal di testa) e circa 18 tipi di lombalgia. Le cause possono essere ricondotte a tutte le “situazioni climatiche” in cui è a contatto l’uomo (freddo, caldo, umidità, vento) e a fattori sia psichici (principalmente tristezza, rabbia, paura) che alimentari, cioè “errori” nella dieta quali eccessi di “sapori” (in genere salato, dolce) o carenze in genere (come, ad esempio, dell’assunzione di acqua).
La cura della lombalgia con l’agopuntura è finalizzata quindi a togliere il dolore locale da un lato e dall’altro a riequilibrare le energie del corpo in generale. Questo tipo di medicina viene qui inserita perché, a differenza di quella “ufficiale”, considera l’essere umano un insieme indissolubile di mente e corpo. La conseguenza di questo presupposto è che ogni malattia può essere la rappresentazione corporea di un contemporaneo “disagio esistenziale” più o meno consapevole. Non vi sarebbe dunque una causa psichica a cui consegue una malattia e viceversa, ma una simultaneità dei due aspetti mente – corpo, visti così come “facce della stessa medaglia”. Secondo questa concezione allora la schiena, poiché è il luogo della verticalità umana, è la parte “dietro” del corpo, è l’asse centrale che sostiene l’organismo e su cui si struttura la forma dell’individuo, verrebbe vissuta da ogni persona (e collettivamente) come una parte corporea densa di significati “simbolici”. Infatti frasi come “avere spina dorsale”, “mi spezzo ma non mi piego”, “avere spalle forti” oppure “la testa sulle spalle” eccetera, sembrano tutti comuni modi di dire che rimandano a contenuti sia strutturali che psicologici fusi insieme. Quindi, quando una persona soffre di mal di schiena occorre prendere in considerazione anche i suoi stati d’animo (e la “storia” esistenziale) concomitanti o subito precedenti l’inizio del dolore, perché vi può essere una stretta relazione tra lombalgia, cervicalgia o dorsalgia, con la cosiddetta “vita emotiva”. Vediamo allora come secondo questa concezione medica “alternativa” si può “leggere” un disturbo corporeo come il mal di schiena risalendo a possibili conflitti emotivi senza ciò nulla togliere (ma anzi integrare) alla diagnosi medica specialistica tradizionale.
CERVICALGIA
Se si definisce lo “stare in piedi” umano come l’ultimo atto evolutivo di differenziazione dall’animale avvenuto in parallelo allo sviluppo delle attività cerebrali, allora l’uomo può essere considerato nella natura come la rappresentazione simbolica della vittoria della “coscienza – cervello” sul “mondo basso” (terreno) degli istinti. In tutto ciò il tratto della colonna cervicale ha un ruolo preminente perché la sua funzione (con il corrispondente valore psicologico) è quella di “sostenere la testa”, cioè il mondo del pensiero razionale e della coscienza vigile. E’ in tal senso che alcune cervicalgie soprattutto di tipo muscolare si possono interpretare, cioè il dolore è il risultato di uno sforzo “fisico” della colonna cervicale insieme ad uno psicologico (come, ad esempio, la volontà) finalizzati a “non perdere la testa”, in contrapposizione però al desiderio (molte volte inconsapevole) di “lasciarsi andare” ad istinti come l’aggressività, la sessualità eccetera, considerati moralmente e socialmente “bassi e pericolosi”.La regione cervicale rappresenta l’emergere di un’idea che cerca di concretizzarsi. I dolori al collo esprimono i nostri blocchi, le difficoltà che abbiamo nel concretizzare un desiderio che è ostacolato da contrarietà
DORSALGIA
La porzione dorsale è quella che ci permette di assumere un carico, di trasportarlo, di addossarci qualcosa. E’ qui che poggia lo zaino. Se le dorsali bruciano potrebbero denunciare la collera di essersi fatti carico di troppe cose o l’impressione che nessuno ci aiuti
LOMBALGIA
Dice un detto cinese: “L’uomo è come una canna di bambù, forte ed elastica insieme, tanto da piegarsi molto con qualsiasi vento senza rompersi mai”. Ebbene il “mito” dell’uomo moderno purtroppo è esattamente il contrario dell’antica frase cinese tant’è che “spezzarsi piuttosto che piegarsi” sembra essere sempre di più la migliore rappresentazione di “chi sa vincere” nella vita e di chi “sa stare al mondo”. Ebbene , quando la forza delle idee, la coerenza innanzitutto, l’efficienza del corpo al servizio della mente, il controllo delle emozioni, la razionalità sopra tutte le cose, la durezza, l’indipendenza, eccetera si contrappongono in modo esasperato alla flessibilità, all’irrazionalità, alla fantasia, ai sogni, all’essere morbidi, alla possibilità di cambiare idea, alla fragilità, alla dipendenza, alle emozioni… può manifestarsi a livello fisico una vera e propria “guerra fratricida” particolarmente in quella zona del corpo (la colonna lombare) dove appunto “rigidità” ed “elasticità” in genere trovano una loro equilibrata coesistenza. Ecco allora che alcune lombalgie, ad esempio, caratterizzate da blocchi improvvisi, possono venire interpretate come uno “stallo” tra due forze in lotta (senza vincitori né vinti) oppure, al contrario, come un tentativo del corpo di ritrovare, purtroppo dolorosamente, l’equilibrio. I problemi alla porzione lombare testimoniano la maggiore o minore capacità di far fronte alla vita, alle sue situazioni, di farsi carico della dimensione materiale ( finanza, lavoro, responsabilità, famiglia ecc) . Di fronte a queste difficoltà può esserci una reazione di paura, con scarsa adattabilità, da cui una mancanza di elasticità che si traduce in rigidità fisica.
Considerare il proprio corpo non solo una macchina da mantenere in efficienza ma anche una “struttura” ricca di possibilità espressive ed emotive. Vivere consapevoli che non esiste solo il “mondo della testa”, cioè la razionalità, ma anche altri “mondi”, come ad esempio, quello istintivo con cui è possibile convivere in equilibrio e ricordare che la migliore prevenzione psicosomatica per il mal di schiena non è vivere secondo il detto “mi spezzo ma non mi piego” ma, piuttosto “essere come una canna di bambù, forte ed elastica insieme tanto da piegarsi molto con qualsiasi vento senza rompersi mai”fare attenzione che rigidità ed elasticità “se nel mondo della mente” possono apparire inconciliabili in quello corporeo invece, soprattutto nella colonna vertebrale, coesistono e si armonizzano tra loro.
Mar 31, 2011 | AGOPUNTURA, ALIMENTAZIONE E SALUTE, MEDICINA FUNZIONALE, OMEOPATIA
Il sistema immunitario è il sistema naturale che ci protegge nei confronti dell’attacco di virus, batteri, ed altri agenti patogeni ; dalla proliferazione di cellule tumorali e dalle sostanze tossiche estranee introdotte dall’ambiente.
Un sistema immunitario equilibrato ed efficiente ci fa sentire carichi di energia, in forma. Ci rende meno suscettibili alle malattie e ci garantisce l’integrità ed il funzionamento ottimale del tratto intestinale.
Il compito del sistema immunitario è estremamente complesso. Esso deve sapere distinguere tra ” self” e ” non self” , tra cellule che sono normali costituenti dell’organismo e cellule alterate o cellule appartenenti ad organismi estranei da distruggere.
Il sistema immunitario non serve solo per combattere le infezioni, ma è pressoché coinvolto in tutte le funzioni dell’organismo, dall’eserciczio fisico alla sfera emotiva, dall’apparato ormonale all’attività sessuale, dalla regolazione automatica ai processi metabolici.
Esso può essere attivamente influenzato da molti fattori tra i quali stress, attività fisica, ambiente, età, umore, lutti, dieta, malattie, terapie mediche, meditazione, hobbies.
Uno squilibrio nella complessa organizzazione delle funzioni immunitarie può avere luogo sia nella direzione di una diminuita attività, sia nella direzione opposta di un aumento di attività. In entrambi i casi, il sistema immunitario non è in grado di svolgere in modo appropriato i suoi compiti.
Un sistema immunitario iporeattivo determina l’incapacità dell’organismo a contrattaccare in modo efficace gli invasori estranei, che possono penetrare, insediarsi, moltiplicarsi con le conseguenze che ben si possono immaginare.
I sintomi tipici di un sistema immunitario iporeattivo sono costituiti dalla facilità e dalla frequenza nell’insorgenza di infezioni, malattie da raffreddamento, di stress emozionali, astenia, disturbi dell’umore e della memoria, alterazione della funzionalità gastrointestinale, ecc.
Un’iperreattività del sistema immunitario è di solito associata al manifestarsi di malattie ” autoimmunitarie”. In queste condizioni, il sistema immune sottopone l’organismo a una sorta di fuoco amico, di auto attacco. Il processo fisiopatologico più significativo nelle reazioni autoimmunitarie è l’infiammazione e può colpire qualunque parte del corpo: intestino, articolazioni, cute, apparato muscolare, sistema nervoso, sistema cardiovascolare, reni, ecc, dando origine a patologie quali colite ulcerosa, morbo di Crohn, artrite reumatoide, lupus, sclerosi multipla, diabete giovanile, fibromialgia, ecc.
Esiste una forte interrelazione tra funzione immunitaria e nutrizione. Negli ultimi decenni la ricerca ha focalizzato la sua attenzione sugli effetti immuno- modulatori di sostanze nutrizionali, fitoterapici, ormoni, proteine, alimenti e supplementi nutrizionali. Le abitudini alimentari delle nazioni economicamente più evolute sono caratterizzate da un lato da un eccesso di carboidrati raffinati e grassi saturi e dall’altro da carenze vitaminico-minerali e fibre che possono inficiare la resistenza alle infezioni ed innescare le manifestazioni allergiche.
Un’ altra conseguenza negativa dell’alimentazione incongrua odierna sulla funzione immunitaria si esplica a livello intestinale dove circa il 60% delle cellule immunocompetenti sono raccolte intorno al piccolo intestino. Quindi intolleranza al lattosio, al glutine ed molti altri alimenti, disbiosi della flora batterica, eccessiva crescita di colonie micotiche, alterazioni indotte da cattive abitudini alimentari e da abuso di terapie antibiotiche e farmacologiche ecc, che possono portare ad eccessiva permeabilità della barriera intestinale che consente una massiva immissione in circolo di microagglomerati peptidici solo parzialmente digeriti, altamente immunogeni e scatenanti risposte direattive ed infiammatorie, locali e sistemiche. La mancata rimozione della noxa patogene causale porta inevitabilmente ad una cronicizzazione dell’alterata risposta immune, con progressivo aggravamento delle condizioni patologiche.
Mai come oggi torna attuale il detto ippocratico ” fate del cibo la vostra prima medicina”
Mar 17, 2011 | AGOPUNTURA
Una delle affermazioni più affascinanti (supportata da una storia clinica di migliaia di anni e tuttora attuale) è che a ogni organo del corpo umano corrisponde un “contenuto psichico”, o meglio, “dentro gli organi sono depositate energie anche mentali”. Secondo i cinesi nel cuore, per esempio, c’è l’energia mentale vera e propria, nello stomaco e nella milza si conserva il pensiero, nel polmone alberga l’intuizione, nel rene si dà vita alla volontà, nel fegato sta la forza di decisione.
Le emozioni , quindi anche l’ansia e la depressione, trovano collocazione nello stesso modo tanto che per la medicina cinese un’emozione influenza (e viceversa) un organo corrispondente, cioè: il cuore sente la gioia, il rene la paura, il fegato la collera, il polmone la tristezza e l’inquietudine, lo stomaco e la milza la rimuginazione e le “idee fisse”. Ebbene le sindromi ansiose nascono da disequilibri energetici, tossicità, mal funzionamento degli organi che danneggiano l’energia mentale rispettiva (per esempio, un fegato intossicato diminuisce la forza delle decisioni, oppure i reni affaticati incrinano la volontà, e così via). Anche gli eccessi di emozioni portano a lungo andare (a volte in modo acuto) a un “consumo” dell’energia degli organi corrispondenti tanto che i vari sintomi ansiosi possono essere associati appunto a quelli, con la rispettiva emozione considerata in questo caso “nociva”.
Ecco allora l’angoscia, l’indecisione, la stanchezza, nascere dall’energia renale indebolita dalla paura; la “testa vuota”, la mancanza di coraggio, l’indecisione riferiti tutti a un fegato mal funzionante danneggiato dalla collera; l’incapacità a riflettere, la perdita di memoria, causate da stomaco, milza, pancreas, “svuotati” dalle idee fisse, dalle rimuginazioni continue. La terapia conseguente viene effettuata da medici esperti in agopuntura poiché con questo metodo è possibile agire riequilibrando gli organi interessati, disperdere i sovraccarichi energetici, calmare la mente, tranquillizzare in generale tutto il corpo.