TECNICA METAMORFICA, SPAZIO SILENZIOSO

luce

 

Siamo abituati a creare, a fare cose, a riempire il vuoto, a riempire il tempo, a riempire gli spazi allontanandoci così, sempre più da ciò che siamo, proiettando la nostra vita nel passato o nelle paure future, perdendo noi stessi, perdendo il momento presente, allontanandoci dal qui ed ora.Con la Tecnica Metamorfica possiamo ricontattare, attraverso il distacco e la presenza, quello spazio all’interno del quale tutto è possibile, dove siamo in comunione con noi stessi e il tutto, dove si respira il profumo della libertà. Uno spazio che ci consente, attraverso il silenzio della mente di essere ciò che siamo, senza condizionamenti od interferenze .Non abbiamo bisogno di sapere cosa siamo, ma se ci abbandoniamo e ci immergiamo in questo spazio silenzioso, quell’intelligenza innata che guida la nostra forza vitale ci immergerà in un movimento di trasformazione dove tutto avviene o può avvenire operando qualcosa di infinitamente più grande di ciò che le nostre limitazioni mentali  non ci consentono di fare. In questo spazio, tutto è movimento, ascoltando il silenzio intorno e dentro di noi, entriamo in contatto con l’immagine originaria e incontaminata di ciò che già siamo, vivendo uno stato di quiete interiore nel luogo del silenzio che ci abita. In questo luogo-spazio silenzioso nessuna forza ha potere su di noi, nulla raggiunge questo luogo- spazio, nessuna critica, nessuna pretesa, nessuna aspettativa, se non un gran senso di libertà dove possiamo respirare a pieni polmoni.

“La verità di ciò che siamo è al di la della mente, oltre la memoria oltre il tempo”.
In questo luogo-spazio tutto vive in noi.
In questo luogo-spazio siamo nella “casa” del nostro essere.

Cristin Naldi

 

LA TEORIA DELLA GHIANDA

quercia

 Possiamo collegarci a questo articolo parlando del potenziale che ciascuno di noi “se vivo” ha a disposizione, ma che per una serie di ostacoli interni od esterni rimane inespresso o inascoltato. Attraverso il rituale della Tecnica Metamorfica possiamo “omaggiare” il nostro potenziale e riconnetterci ad esso. C N

“La teoria della ghianda di James Hillman è molto interessante perché parte dal presupposto che ognuno di noi possegga un talento innato, un daimon che aspetta solo di essere riscoperto, un destino cui siamo chiamati fin dalla nascita e che spesso si manifesta più liberamente nell’infanzia. Per rendere meglio il concetto, pensiamo agli alberi. Un seme di quercia nel corso del tempo darà vita necessariamente a una quercia, non a un pino né a un frassino o a un abete. Ogni quercia ha infatti delle peculiarità che la rendono unica, tuttavia sempre di quercia si tratta. E così, secondo Hillman, succede a noi umani, che nasciamo con uno o più talenti peculiari, dimenticandocene spesso strada facendo.

Hillman sostiene che “ognuno di noi percepisce che la propria vita, contiene molte più cose di quante le mille teorie fin qui formulate riusciranno mai a definire. Chi non ha mai avuto, almeno una volta nella vita, una sorta di illuminazione che ci ha condotto dove siamo. Questo qualcosa ci ha colpiti come un fulmine. Dopo la ‘fulminazione’ avevamo chiaro in mente ciò che dovevamo fare e lo abbiamo fatto. Improvvisamente abbiamo avuto una maggiore coscienza di noi.”

Quindi siamo come ghiande potenzialmente querce, a dispetto delle teorie che ci vogliono frutto del contesto antropologico, ambientale, sociale, famigliare. In realtà questi condizionamenti esterni agiscono su di noi, ma siamo altro oltre ad essi. Il problema della vocazione è che nella stragrande maggioranza dei casi la dimentichiamo. Ma attenzione, il punto di vista di Hillman non è fatalista come potrebbe apparire al primo sguardo, egli infatti ritiene che l’individuo sia responsabile delle proprie scelte e in effetti dipende proprio da lui la capacità o meno di ricontattare il daimon, la vocazione innata che è poi il motivo per cui abbiamo scelto di vivere qui.

Non è nemmeno detto che la ghianda diventi quercia perché, sebbene in potenziale lo sia, potrebbe benissimo essere distrutta prima che questo si liberi, oppure potrebbe rimanere piccina per una serie di motivazioni, ammalarsi e via dicendo. Ma il daimon è anche una presenza invisibile che si prende cura di noi quotidianamente. Una presenza che nell’antichità veniva omaggiata con rituali e ringraziamenti, oggi totalmente ignorata…”

Stralcio di Laura De Rosa-yinyangtherapy.it pubblicato su Eticamente
Cristin Naldi

TECNICA METAMORFICA E MOVIMENTO DELLA VITA

movimento della vita

 

Ciascuno di noi nasce con una dolorosa eredità biologica e collettiva ma ancor più doloroso è l’urlo della nostra anima inascoltata; ogni giorno invia segnali su ciò che è vitale per noi e per la nostra manifestazione, ma ignorando la nostra voce interiore e non ascoltando quel dolore rischiamo di tradire il nostro destino e la nostra essenza.

Ci troviamo costantemente davanti ad una realtà consapevolmente o incosapevolmente da noi costruita, minacciati da schemi costrittivi, limiti riduttivi e forme cristallizzate, che sì, ci appartengono ma che non rappresentano la nostra unicità e autenticità.

Ci sentiamo imprigionati senza alcuna via di uscita.

Solo sprigionando e liberando la nostra forza vitale,  guidata dall’ intelligenza innata e dal movimento della vita, possiamo permettere a noi stessi di affidarci fiduciosamente al divenire, confidando in noi, nel nostro potere e nella vita.

Occorre essere consapevoli di avere a disposizione un potenziale infinito in grado di permetterci di rinascere rinnovati, sapendo che la vita non è niente altro che un cammino verso la scoperta di ciò che potenzialmente era già presente alla nascita, ma che nel corso della vita abbiamo dovuto spesso ignorare.

Attraverso la nostra forza vitale possiamo sciogliere vecchie immagini di noi, morire a vecchie forme piuttosto di attaccarci a credenze e comportamenti e rinascere a nuove forme che si ricongiungono alla nostra vera natura e alla purezza della nostra essenza.

Con la Tecnica Metamorfica possiamo permettere al nostro potenziale innato di esprimersi liberamente, consapevoli del fatto che tutta la conoscenza è dentro di noi unita ad un immenso potere di autoguarigione che insieme ci sostengono e guidano.

Esprimiamo la nostra luce.
Apriamo il nostro cuore all’infinito.
Onoriamo la nostra innata natura divina.

Naldi Cristin
Membro Praticante della Metamorphic Association

LA TECNICA METAMORFICA MERAVIGLIOSO RITUALE

FAR

“La Tecnica Metamorfica è un meraviglioso rituale che mette in luce l’importanza della trasformazione.” Gaston S.Pierre

Abbiamo inseguito per anni l’accumulo di beni, la carriera, il prestigio, un ruolo, dimenticandoci chi siamo veramente; ora in questo preciso momento storico ci troviamo immersi in un profondo, a volte, doloroso processo di trasformazione, stiamo liberando e sciogliendo tutto ciò che fino ad oggi ci ha imprigionato e soffocato, abbiamo vissuto ciò che credavamo o che ci hanno fatto credere di essere, disgregando la nostra integrità ed allontanandoci sempre più dalla nostra essenza.

E’ come se ci sentissimo congelati, bloccati, incastrati in situazioni o emozioni che viviamo e sentiamo. Un periodo di transizione particolare, all ‘interno del quale è importante avere pazienza e perseveranza, nonostante un forte senso di disorientamento, possiamo vivere quello che ci circonda con distacco e mente serena, sapendo che proprio quello che ci circonda è una perfetta immagine di noi stessi, ristrutturandoci e solidificandoci senza dispersione, con fermezza, forza e calma, sapendo che attraverso questa notte buia possiamo rilasciare le energie che non ci appartengono più e cominciare ad armonizzarci con la luce della vita, sapendo che quando noi cambiamo anche il nostro ambiente cambia, consapevoli del fatto che esso è l’esatta rappresentazione della nostra coscienza.

Mai come ora la tecnica metamorfica può essere un valido strumento per vivere questo movimento di trasformazione con profondità e magari … equilibrio/squilibrio.
Stimolando nella Tecnica Metamorfica, la ghiandola pineale e pituitaria possiamo potenziare o attivare il collegamento tra spirito e materia.
La ghiandola pineale sede dell’anima, mantiene aperta la porta tra la nostra anima e il regno dello spirito e la ghiandola pituitaria che governa tutto il sistema endocrino, interpreta la luce della creazione e la rende comprensibile alla mente umana. “Sembrerebbe che la conoscenza superiore della pineale venga trasmessa sulla terra attraverso la pituitaria.”

Lasciamo la crisalide di ciò che abbiamo sempre creduto di essere e permettiamo a ciò che realmente siamo di nascere.

Cristin Naldi

DISTACCO, AMORE, TECNICA METAMORFICA

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Ogni giorno mi guardo intorno e osservo, sento parlare di amore in mille modi e mille forme, quanto è difficile amare veramente.

Nella tecnica metamorfica  il distacco rappresenta la massima manifestazione dell’amore verso noi stessi e l’altro.
Per noi praticanti è fondamentale lasciare che la persona “sia”, consapevoli del fatto che il suo essere agirà nel modo giusto per lei. Noi praticanti attraverso il nostro atteggiamento mentale (distacco), permettiamo  a noi e alla persona  di ricongiungerci a noi  stessi a ciò che siamo fin dalla nostra origine,  di tuffarci dentro l’unità dove non esiste più dualità ma una sola ed unica energia, senza manipolazione, senza violare alcuno spazio, senza imporre il nostro punto di vista, senza voler cambiare o limitare nulla.

Ciò che è giusto  per noi può diventare un limite per l’altro, non ha importanza alimentare il mondo delle cause, quando non diamo più peso alle cause, non alimentiamo il senso del giusto o dello sbagliato, non vi è un valore più importante di un altro.

Se siamo nell’unità siamo consapevoli del fatto che tutto è compiuto, non vi è nulla da fare, nulla da dire, nulla da togliere o da aggiungere ma tutto è al nostro servizio, possiamo solo lasciare che sia e permettere alla vita di operare in noi . Non c’è nulla da perdonare, nulla da accettare ma accettiamo, perdoniamo e lasciamo la presa quando scegliamo ciò che la vita ci propone, al servizio della luce.

Non cerchiamo  di dare un senso, di imporre un nostro modo di pensare, di dirigere o interferire nella vita dell’altro perché questo non è amore, è necessità dell’ego, non è libertà ma diventa costrizione, diventa manipolazione e come esseri umani nessuno è migliore di qualcun altro, ma sicuramente a modo nostro siamo tutti speciali.

Amare, nella Tecnica Metamorfica e nella vita, è…lasciare liberi nella propria libertà.

Cristin Naldi
Membro Praricante dell Metamorphic Association

MEMORIE E TECNICA METAMORFICA

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Come diceva Gaston S.Pierre ” la vera realtà, la Verità può essere rivelata solo dall’interno e non dall’esterno. Il Nuovo, la creatività non possono rivelarsi attraverso la memoria poichè la memoria non è nuova….il dolore è ancora li, ma come sprone per la realizzazione dell’auto-consapevolezza”.

Ecco perchè è così importante la Tecnica Metamorfica e perchè ci spinge a ricevere e dare sessioni.
Quando veniamo al mondo e durante la prima infanzia il nostro corpo cronicizza le ferite che subisce e che archivia nel DNA, così ogni cellula porta con sè la registrazione e le memorie delle emozioni negative primarie che sono alla base del nostro malessere e delle nostre malattie.

Sappiamo benissimo che anche da una gravidanza condotta in armonia con la materia, con l’alimentazione e con l’igiene può nascere un bambino con malformazioni genetiche o piccole alterazioni apparentemente insignificanti o giustificabili in un neonato. E allora che cos’è che ci sfugge dal vasto mondo dell’invisibile? La risposta è sotto gli occhi di tutti, ma cercando una risposta solo nella materia dimentichiamo che esistono campi vibrazionale di origine mentale che possono, grazie al loro elevato potere di penetrazione, alterare l’informazione custodita nel nostro DNA.

La patologia si potrà manifestare alla nascita se il vissuto materno è stato particolarmente forte e intenso, o successivamente se l’emozione, presente nel nostro inconscio, viene rivissuta e riconosciuta in un determinato momento della nostra vita.

Riconoscere un’emozione è chiaramente un conoscere ciò che è già dentro di noi. E’ come trovarsi davanti a uno specchio. Possiamo avere un’idea di come siamo fatti o di quale espressione può avere il nostro viso in un determinato momento del nostro vissuto, ma è solo stando davanti a quello specchio che possiamo davvero conoscere e riconoscere noi stessi.

Purtroppo spesso decidiamo di non vedere, e quindi continuiamo ad alimentare le emozioni negative, finchè non saranno talmente visibili che anche la materia subirà delle conseguenze e il nostro corpo ci parlerà con il linguaggio della malattia.

Rabbia, rancore, odio, preoccupazione, invidia, gelosia, angoscia, paura, frustrazione e altre emozioni possono interagire con le informazioni vibratorie della differenziazione degli organi e quindi nelle informazioni che vengono inviate per lo sviluppo definitivo dei sistemi o apparati.
Ad esempio portare avanti una gravidanza con “scarsa gioia di vivere” può rappresentare una vibrazione negativa tale da alterare lo sviluppo del cuore, quindi dell’apparato cardiovascolare e molto altro ancora…

Cristin Naldi
Membro Praticante della Metamorphic Association

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