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ANTONELLA RONCH!
Coordinatrice del Comitato Permanente di Consenso e Coordinamento per le Medicine Non Convenzionali in Italia

II numero di febbraio 2010 dell’”International Journal of Oncology”, prestigiosa rivista internazionale, riporta un articolo sulla capacità che hanno dimostrato alcuni rimedi omeopatici ultradiluiti di distruggere cellule cancerose del seno.
Una ricerca di laboratorio rigorosa, condotta secondo i migliori canoni della scienza convenzionale.
Ci saremmo aspettati un’eco sui mezzi di comunicazione, non per affermare che l’omeopatia cura i tumori, s’intende, ma per segnalare che quella che viene presentata come semplice acqua fresca ha dimostrato in questo caso un’azione farmacologica misurabile.
E invece, o forse proprio per questo, riparte a più livelli un’offensiva per screditare e creare sfiducia nell’omeopatia.
In Inghilterra una commissione parlamentare su Scienza e Tecnologia chiede che vengano sospese erogazioni e finanziamenti a sostegno della medicina omeopatica.
In Italia una sacrosanta campagna informativa sulle medicine naturali lanciata dall’Istituto Superiore di Sanità viene recepita solo paventando gravi e frequenti effetti avversi: una trentina di effetti avversi, in genere lievi, in 8 anni per l’omeopatia, a fronte di 11 milioni di utilizzatori, giustificano un tale allarme sociale?
Le nostre società scientifiche hanno sottoscritto il documento dell’ISS all’atto della sua pubblicazione, perchè tutti noi crediamo che un uso scorretto, superficiale, sia da parte dei pazienti che da parte degli stessi medici, di medicinali o prodotti naturali sia da denunciare e da bandire e a questo fine siamo sempre disposti a collaborare con Ie istituzioni.
Sotto il nome generico di medicina naturale o non convenzionale o complementare e alternativa si raggruppano varie metodiche, con profili di rischio molto differenti, cosa difficile da far apprezzare a chi non conosce a fondo l’argomento.
E’ giusto richiamare a un uso consapevole di queste medicine.
Crediamo peraltro che un’informazione ampia e corretta al pubblico vada affiancata da precise scelte politiche che promuovano la competenza dei medici che ne fanno uso.

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