Tutto è interconnesso, ogni vibrazione è legata all’altra

L’esperimento di Masaru Emoto!!

Il dottor Emoto ha svolto un esperimento molto interessante. Ha messo del riso in tre bicchieri che ha poi riempito con acqua. Tutti i giorni per un mese ha detto “grazie” al primo bicchiere, “sei stupido” al secondo e il terzo lo ignorò semplicemente… Gli effetti sono visibili grazie a questo video tratto da Water, the great mystery, con un messaggio speciale del dott. Emoto rivolto al modo di prenderci cura dei bambini.

OSSERVATE QUESTO VIDEO E SORPRENDETEVI, DOPO RIFLETTETE:
http://www.youtube.com/watch?v=lmI3nacDEgs

Oggi assistiamo a numerosi cambiamenti che influenzano la vita umana sul nostro meraviglioso pianeta. Questi cambiamenti hanno portato all’aumento di temperatura della Terra e del Sole, allo scioglimento dei ghiacciai, alla riduzione del campo magnetico terrestre con uno spostamento dei poli magnetici. Madre Terra è un’unica entità vivente, dinamica, intelligente, una rete di connessioni e di relazioni. Tutto è interconnesso, ogni vibrazione è legata all’altra. Comprendere questo significa sentirsi parte del Tutto ed assumersi la responsabilità di ciò che accade ogni giorno, perché ogni pensiero, ogni emozione, ogni azione, ogni nostra scelta ha effetti che si propagano nel singolo e nel collettivo come umanità in cui ciascuno è intimamente legato all’altro.

Gli studi e gli esperimenti del Dott. Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese, ci mostrano come l’acqua sia viva e cosciente ed assuma la vibrazione energetica dell’ambiente in cui si trova rispondendo con bellissimi e armonici cristalli alle vibrazioni di amore e di gratitudine sotto forma di parole, suoni, emozioni e pensieri. Al contrario, quando si espone a vibrazioni negative, l’acqua non forma alcun cristallo. Questa evidenza scientifica, che è dimostrata al microscopio tramite le fotografie dei cristalli formati durante il congelamento dell’acqua, diventa consapevolezza profonda quando decidiamo di vivere con il nostro cuore ed iniziamo un percorso interiore in Verità e in Amore.

Una vita più sana e più autentica può essere creata spostando la nostra coscienza dalla mente al cuore. Quando l’amore fluisce tra le anime consapevoli, inizia a crescere e ad espandersi, per poi riversarsi a tutta l’umanità. Oggi conosciamo gli effetti del potere immenso della preghiera e del focus congiunto di un numero sempre crescente di persone. Oggi siamo consapevoli che l’amore incondizionato emanato dal nostro cuore è la chiave per accrescere la consapevolezza di ogni essere umano. L’amore ci apre le porte del cambiamento nella nostra vita, aiutando la grandezza che è dentro di noi ad emergere, e porta il progetto della nostra anima a manifestarsi nella Libertà di Essere e in armonia con Madre Terra e con ogni essere vivente.

Fiori di Bach: Walnut

Fiori di Bach: Walnut

 

Descrizione originale di Bach:
Per chi nella vita ha ideali e ambizioni ben precise e le realizza, tuttavia in alcune occasioni l’entusiasmo, le convinzioni, le forti opinioni altrui possono distoglierli dalle loro idee e dai loro obiettivi. Il rimedio induce costanza e protegge da influenze esterne.

Parole chiave: protezione contro influenze esterne, taglio, cambiamento, inadattabilità.

Walnut come stato
La descrizione di Bach non si riferisce a un tipo di personalità, ma allude a uno stato temporaneo, un momento chiave della vita di ogni individuo. In queste circostanze, si devono prendere delle decisioni cruciali per il soggetto, che probabilmente presuppongono un certo livello di richio,  o quanto meno di cambiamento. Può anche accadere che la persona in questo stato metta tutto in gioco,  perchè certe decisioni implicano l’impossibilità di tornare indietro: lasciare un lavoro , una relazione, trasferirsi in un altro Paese, intraprendere una nuova attività ecc. L’aspetto da sottolineare è che si tratta sempre di cose importanti per lei. Molto probabilmente la persona ha già preso questa decisione di cambiamento dentro di sè, ma questa non è stata ancora convertita in azioni concrete . Il problema generalmente è dovuto a legami o impedimenti che ostacolano l’attuazione della decisione. Tali impedimenti derivano principalmente da convenzioni sociali, inerzia, convinzioni proprie e altrui, ordini paterni, opinioni e pressioni di persone molto vicine ecc. E’ in questi momenti, dove il passato sembra ormai una fase superata e il futuro è ancora una promessa incerta, che l’ambiente ci può influenzare e far deviare dal nostro cammino.
Walnut è l’essenza  più efficace a livello mentale che emozionale. Walnut permette di tagliare i vincoli immobilizzanti e vivere  la propria vita. Aiuta a difendersi dalle opinioni negative e denigratorie delle proprie azioni e contribuierà a sostenere la decisione presa.
Bach scrisse di Walnut:”E’ il rimedio per quelli che decidono di fare un grande passo avanti nella vita, per rompere le vecchie convinzioni, per allontanarsi dai vecchi limiti e restrizioni e intraprendere un nuovo cammino. Spesso ciò accade con sofferenza fisica dovuta ai sottili rimorsi e alle angosce per la rottura dei vecchi legami, delle vecchie associazioni, dei vecchi pensieri. Un grande distruttore di incantesimi, sia delle cose del passato che di solito si chiamano eredità, sia delle circostanze del presente.”
Per eredità, possiamo intendere i sistemi di convinzioni, la base genetica, probabilmente le questioni irrisolte dei nostri antenati, il peso di incarnazioni precedenti, il concetto del Karma ecc.
Come in quasi tutte le essenze del sistema floreale, possiamo constatare che anche Walnut aiuta a superare un tipo ben preciso di paura: quella che riguarda l’eventualità che la decisione presa non sia quella giusta, senza poter tornare indietro perchè, come abbiamo descritto, la decisione di cambiamento presuppone la convinzione di non ritorno.

Livello spirituale
I dettami intuitivi dell’anima pretendono di essere realizzati in azioni concrete, nella realtà fisica, qui e ora, in questo giorno di scuola che conosciamo come vita. Secondo Bach, la personalità deve rispettare tali dettami, senza sotterfugi, dilazioni, nè interpretazioni con secondi fini. Spesso la mente cerca di deviare o si fa deviare da cammini molto diversi da quelli tracciati dall’anima ed è in questi momenti che si possono perdere occasioni uniche di sviluppo spirituale. E’ importante comprendere che Walnut stimola le risorse personali  solo quando le iniziative della persona sono avallate dall’anima, e non quando rappresentano una fuga.

Secondo Kats e Kaminski:”Walnut è indicata per quei momenti di transizione della vita in cui l’Io deve essere trasformato in modo completo e irrevocabile per poter continuare la sua evoluzione.”
Per la Scheffer :”Spesso le cause dei vincoli di Walnut risalgono ad altre forme di esistenza; possono essere legami karmici non riconosciuti, antiche decisioni sbagliate che esercitano un’influenza autosuggestiva a livello inconscio”.
Dal punto di vista dell’intelligenza emozionale, Walnut si relaziona con le competenze di adattabilità e rinnovamento. La prima riguarda la flessibilità nelle situazioni di cambiamento, la seconda riguarda la capacità di sentirsi a proprio agio nell’assimilare nuove informazioni. Walnut si relaziona anche con la motivazione, nelle competenze di definizione dell’obiettivo, spinta verso il successo e iniziativa, perchè facilita la canalizzazione dell’intuizione in azioni concrete, rispettose verso se stessi e gli altri.

Walnut essenza con grande azione transpersonale:

  • Adattamento al cambiamento di ogni tipo: biologico, situazionale, climatico ecc. Si tratta dell’essenza che aiuta ad entrare nel piano fisico (nascita) e ad uscirne (morte). Durante il periodo di tempo compreso tra questi due punti, è utile nei processi di cambiamento più importanti: dentizione, pubertà, gravidanza (fiore d’elezione), menopausa, dolori articolari degli adolescenti ecc.
    Contribuisce a migliorare l’adattamento nei cambiamenti sfavorevoli: incidenti, interventi chirurgici, traumi diversi, farmaci aggressivi, perdita di persone care, ma deve anche essere tenuta in considerazione nei cambiamenti favorevoli, perchè un cattivo adattamento agli stessi può rappresentare una tragedia: grandi vincite alla lotteria, promozioni e miglioramenti lavorativi. Inoltre, l’assunzione o l’applicazione locale dell’essenza interviene nell’adattamento al cambiamento di clima: peggioramento di artrosi in autunno e inverno, geloni nei climi freddi, cattivo ritorno venoso in estate.
    Si raccomanda vivamente nell’adattamento a nuove situazioni: bambini che cominciano ad andare all’asilo, cambiamenti di scuola, lavoro, Paese, partner.
    Protezione. Collabora ottimamente alla protezione da influenze esterne di vario tipo: opinioni, energie, clima. E’ molto utile quando il paziente si sente preda di una forza sconosciuta, che si chiami karma, destino o qualche condizione ereditaria che si percepisce come insesorabile.
    Emostatico. E’ un eccelente coagulante, sia per applicazion esterne (tagli, epistassi, estrazioni dentarie) sia interne  (mestruazioni abbondanti).
    Sostegno sinergico alle altre essenze.
    Importante catalizzatore secondario.
    Può migliorare la capacità di adattamento resa necessaria dall’assunzione di altre essenze, rivelandosi quindi un importante modulatore o accelleratore del loro effetto.
    Abstract: Ricardo Orozco – opere
Fiori di Bach: Centaury

Fiori di Bach: Centaury

Descrizione originale di Bach:
per persone buone, tranquille e gentili, che sono sempre ansiose di servire gli altri. Nel loro impegno per riuscirci, sopravvalutano le  loro forze. Il loro bisogno di assecondare il prossimo è così forte che diventano più servi che aiutanti. Il loro buon cuore li porta a fare più di quello che dovrebbero e, così facendo, trascurano la loro particolare missione nella vita.

Parola chiave:  eccessiva dipendenza dagli altri, sottomissione, sevilismo, debolezza, carenza affettiva, insicurezza, bisogno di accettazione, paura del rifiuto e della solitudine, difficoltà a porre dei limiti, ansia.

Livello tipologico
Centaury ha un carattere passivo e non ha sviluppato in’individualità competente. Troppo compiacente e con tendenza alla sottomissione, reagisce rapidamente ai desideri altrui, ma è poco stimolato verso i propri, non essendo in generale del tutto consapevole della sua natura succube. Centaury ha un tipo di personalità dipendente.
La profonda sensazione-convinzione di mancanza di aiuto e protezione si esprime in una forte carenza affettiva che genera un grande bisogno di assistenza. Questa condizione è il motore che attiva il comportamento di sottomissione, provocato dal fantasma della paura della separazione, dell’abbandono, della sostituzione  o del rifiuto. In cambio di protezione, gestione e supervisione, Centaury si dedicherà completamente al servizio dell’altro, gli darà amore e tenerezza e, soprattutto sarà fedele, obbediente e sottomesso. Se l’altro è felice, può darsi che lo sia anche lui.  I Centaury sono piuttosto semplici a livello mentale. Abbastanza immaturi e infantili, costruiscono un mondo semplificato per renderlo più gestibile e meno minaccioso di quello reale. Sembra persino che si relazionino meglio con i bambini piuttosto che con gli adulti.
Nei Centaury osserviamo tre meccanismi psicologici fondamentali:
Introiezione: si interiorizza  l’identità di un’altra persona che produce una fusione del più debole (Centaury) col più forte. In questo caso, Centaury prende a prestito la forza, l’abilità e l’autostima dell’altro e in cambio gli offre la propria volontà di mettersi al servizio dei suoi obiettivi.

2 Idealizzazione: per esempio dei suoi partner. Non li concepisce come esseri umani con pregi e difetti, li trasforma in protettori soprannaturali. Si tratta di un meccanismo infantile di molti bambini verso i genitori, esseri “onnipotenti e onnipresenti”.

3 Negazione: mediante la creazione di un universo semplificato, per i Centaury è molto facile essere ingenui, infantili e dolci. Davanti a una persona che li maltratta, essi (ma soprattutto esse) possono argomentare : “Però mi ama molto…anche se sta attraversando un momento difficile”.

Centaury è iperemotivo e si mette al posto dell’altro con un eccesso di empatia sbagliata, che lo porta ad annullarsi come persona. Soffre così esageratamente per quelli che ama.
Poichè Centaury confonde il confine tra se stesso e gli altri, la perdita di una relazione finisce sempre per essere la perdita di se stesso. Temendo così tanto il rifiuto e la disapprovazione, di solito vive nell’ansia e nell’angoscia, e spesso nel panico quando le sue figure di riferimento creano un clima instabile, perciò il suo livello di indecisione e incertezza blocca seriamente qualsiasi possibilità di iniziativa. La maggior parte dei Centaury preferisce che gli dicano “quello che deve fare” invece di assumersi il rischio che ogni iniziativa personale comporterebbe. In realtà, Centaury non sa e non può dire di no, perciò rimane completamente in balia della volontà altrui e naturalmente del ricatto affettivo di persone con pochi scrupoli ed egoiste.
Un vero Centaury si esaurisce facilmente, schiavizzandosi nel cercare  di aiutare e rendersi utile. Nella sua ansia di servire sopravvaluta le proprie possibilità, offrendo più di quello che ha ed elargendo in modo ansioso tutta una serie di proposte servili.  In ogni caso, la sua fatica è più fisica che psichica e nasce come conseguenza della grande quantità di compiti di cui si fa carico, poichè non tiene in considerazione le proprie neccessità.
La sua autostima è bassissima perchè parte dal presupposto che nessuno la ama per quello che è, ma per quello che fa. Secondo la Scheffer,  Centaury  “si rifugia negli altri per evitare il processo personale per diventare adulto, che tra le altre cose consiste nell’imparare a distinguere e a decidere”,  e in questo senso per questo abbiamo infatti già citato la sua innegabile immaturità.

Ma, come nasce o si struttura nell’infanzia una personalità Centaury? Anche se verrebbe spontaneo ipotizzare un ambiente familiare duro e persino crudele, praticamente militarizzato,  non è mai così. Piuttosto è vero il contrario, molti Centaury sono stati iperprotetti e cresciuti nella bambagia.
Se ogni iniziativa verso l’esterno viene soffocata perchè pericolosa o inadeguata, probabilmente il bambino si sentirà anche in colpa per queste ipotetiche trasgressioni dei limiti che gli sono stati imposti.
Se il bambino non si ribella contro queste regole restrittive, è molto possibile che non raggiunga la maturazione mentale sufficiente per acquisire le capacità necessarie ad una vita adulta ed equilibrata.  Il bambino crescerà allora con l’idea di non poter far niente per se stesso al di fuori del nucleo protettivo dei suoi genitori e, per uscirne, per esempio mediante un rapporto di coppia, quest’ultima dovrà offrirgli la protezione alla quale è abituato.
Dal punto di vista socio-culturale, Centaury è stato alimentato nelle donne, che sono state educate a ruoli di indipendenza. “Perchè vuoi studiare? Devi solo trovare un bravo marito che ti mantenga e ti dia dei figli.” Questo è l’ordine educativo implicito, o anche esplicito, con cui sono cresciute molte di loro.
Tuttavia, vi sono dei Centaury anche tra gli uomini, anche se a loro costa più fatica riconoscersi come dipendenti, perchè culturalmente è meno giustificabile. Probabilmente passano dalle mani di madri che sono veri generali di  cavalleria a mogli di carattere, abituate a prendere le decisioni.
In questo caso, il conflitto suocera-nuora sarà evidente, mentre l’infantile Centaury osserverà inebetito come decidono per lui, senza capire mai del tutto la differenza esistente tra madre, moglie, sorella, figlia ecc. e i diversi ruoli da adottare con ognuna di loro. In ogni caso, se anche la sua partner non è dominante, ma indecisa, non è un problema, perchè Centaury chiederà ugualmente che sia lei a prendere le decisioni: in fin dei conti è quello che ha sempre visto fare a sua madre.
Per quanto con il suo atteggiamento cerchi naturalmente riconoscimento e conferma, di solito Centaury  non li ottiene e  in breve tempo si trasforma nello zerbino psicofisico degli altri. Non è solito lamentarsi del maltrattamento spesso subito, anzi discolpa in modo sospetto i suoi sfruttatori. In campo affettivo, lo si può considerare molto influenzabile.
E’ assai frequente che Centaury accetti di subire i maltrattamenti a causa del suo meccanismo di negazione. Evidentemente ha un chiaro problema con i limiti, per questo molte mogli maltrattate con questo profilo di personalità preferiscono tornare con i loro mariti, piuttosto che affrontare la solitudine.
Ma bisogna sapere che non sempre Centaury si trova a vivere in un ambiente che non lo considera o che lo sfrutta. Molte volte le persone a lui vicine lo incoraggiano a sviluppare attività e comportamenti che gli permettano di essere più indipendente. In tal caso, non è strano che boicotti ogni tentativo in questo senso, perchè teme che, seguendo questi suggerimenti, gli altri pretenderanno sempre di più e gli chiederanno di assumere il controllo della propria vita, cosa che lo terrorizza.
Il senso di colpa è quasi  una costante nella vita di Centaury. Da una parte si ritiene colpevole di non poter prevedere quello di cui gli altri avranno bisogno, dall’altra ogni disattenzione o dimenticanza può essere ingigantita dalla paura di essere rifiutato. Inoltre, ricordiamo che Centaury attira l’espressione dei lati peggiori di molte persone, perciò è molto frequente che gli altri si divertano a colpevolizzarlo e a rimarcarne i difetti. Centaury è fondamentalmente ansioso, ansia che viene alimentata dalla sua paura e insicurezza. D’altra parte si preoccupa molto. Può soffrire di depressione e gravi stati di angoscia, perchè ha pochi mezzi per affrontare le separazioni dovute a rotture affettive, morte, crisi ecc. Tuttavia alcuni possono essere felici pur nel loro modello negativo, realizzandosi attraverso l’altro: la madre Centaury orgogliosa dei risultati dei figli, la moglie dipendente che assiste al trionfo professionale del marito ecc.

Centaury come stato
Vi sono persone che assumono questo ruolo solo in determinati rapporti, soprattutto di coppia o esclusivamente con un certo partner. Uno dei sintomi di questo stato è lasciare le amicizie precedenti, cambiare completamente le abitudini di vita, smettere di studiare o lavorare ecc.
Questa sottomissione o remissività temporanea non esclude che negli altri ambiti della loro vita le stesse persone possanon essere decise e sappiano molto bene porre dei limiti. Potremmo considerare una forma di Centaury anche chi si fa dominare dagli altri senza cercare la loro approvazione o il loro amore. Non è necessario essere una persona dipendente come tipo di personalità per assumere questo fiore. L’essenza tende a facilitare comunque l’accesso alle risorse necessarie per la difesa dei diritti individuali.

Livello spirituale
Centaury è fondamentalmente buono e generoso, sostanzialmente innocente. Da un’analisi superficiale la sua abnegazione può essere vista con simpatia, ma dobbiamo anche considerare che trascurando i suoi bisogni e sottomettendosi ciecamente non fa che alimentare i modelli negativi dei suoi sfruttatori, per cui in definitiva non aiuta ne se stesso ne, naturalmente, gli altri. Per Katz  e Kaminski: “L’anima sana ha bisogno di imparare e equilibrare le forze del suo Ego che si muovono tra le polarità del servizio e dell’egoismo. Chi ha bisogno di Centaury non ha una sufficiente
forza dell’ Ego e non si rende conto che la capacità di dare e adoperarsi per gli altri richiede un forte luminoso senso interno dell’ Io.”
La Scheffer chiarisce la descrizione precedente: “Nello stato Centaury negativo le grandi virtù del voler aiutare e la devozione a una missione risultano distorte. Questa confusione induce l’individuo a sottomettersi come un minorenne, senza giudicare,  a un’altra persona e alle sue debolezze umane, invece di servire attraverso la propria anima principi più elevati. Prima di poter servire tali principi, dobbiamo sviluppare la nostra individualità e personalità finchè non si trasformano in strumenti dell’anima.”
Dal punto di vista dell’intelligenza emozionale, Centaury è molto deficitario,perchè possiede pochissima autocoscienza. Tutte le competenze emozionali intrapersonali sembrano sottosviluppate. Non essere consapevole dei propri bisogni rende i suoi rapporti interpersonali molto disequilibrati. Inoltre, percepisce i segnali dell’ambiente circostante in modo assai distorto, per esempio un gesto di malessere di una figura di autorità come il marito può essere interpretato come una disapprovazione verso il suo operato. Allo stesso modo, il fastidio dell’altro può essere interpretato con un pensiero del tipo: “Sicuramente ho fatto qualcosa che non va” e vissuto quindi con  senso di colpa e timore. D’altra parte, l’alto livello di ansia rende molti Centaury ancora più confusi e incapaci di elaborare in modo corretto i suddetti segnali. Per tutti questi motivi, Centaury non è empatico, perchè gli è impossibile mettersi al posto dell’altro, o meglio, lo fa in un modo completamente emotivo e distorto.
Per il Dr. Bach, Centaury è venuto ad apprendere la lezione della forza. E’ quindi evidente che prima deve raggiungere l’autocoscienza, per poi poter incanalare la volontà in azioni destinate a migliorare la sua situazione. Sicuramente la lezione passa per l’assertività, cioè la capacità di esprimere coerentemente i sentimenti senza immaginarsi tante difficoltà; inoltre deve impararea dire di no e a porre dei limiti. Per fare ciò dovrà perdere parte della paura che lo tiene prigioniero. Sembra che solo così possa essere utile agli altri: aiutando non per paura del rifiuto e annullando se stesso, ma grazie ad una corretta valutazione di sè, alla coscienza sociale e ad un vero coinvolgimento. Collaborare e non obbedire potrebbe essere la sua parola d’ordine.

Abstract: Ricardo Orozco – opere

Coerenza

La luce comune è non-coerente perché omnidirezionale e le onde luminose non sono in fase tra loro, pertanto manca di una struttura che ne moltiplichi l’energia. Il laser, invece, genera una luce intensa perché è costituito da onde di luce coerente, allineate direzionalmente e in fase, a supporto e rinforzo. È per questo che i laser possono assolvere a funzioni alle quali la luce normale non è in grado di assolvere.

Allo stesso modo, le virtù del cuore riescono a produrre risultati straordinari e apparentemente soprannaturali quando sono coerenti in una persona o in un gruppo di persone. Ciò richiede che il livello delle virtù del cuore sottese o implicite (la fonte interiore) e il loro corrispondente esplicito (azione/comportamento) siano coerenti. Coerente, in questo caso, significa come un unico nell’autenticità e nella sincerità.

Estratto da: L’Arte dell’Autenticità

È la natura stessa a offrirci gli insegnamenti che ci occorrono per raggiungere le nostre mete spirituali. Infatti, la natura è perfetta e senza macchia, mai ipocrita, sempre imparziale e conseguente. In questo caso, l’esempio propostoci è quello del laser(1).
Lo stesso vale per le virtù del cuore espresse non in forma sentimentale ma in coerente allineamento con le proprie azioni. Ecco, quindi, che belle parole e buoni propositi devono necessariamente manifestarsi nella realtà delle azioni quotidiane.

L’arte migliore è quella in cui la mano, la testa e il cuore di un uomo procedono in accordo.” – (John Ruskin)

La non-coerenza genera uno stato di conflitto non solo verso l’esterno ma anche dentro la persona stessa, portando turbamento e infelicità (e a volte malattia) così profondi da non essere in grado di riconoscerne la provenienza. La non-coerenza produce nel nostro vissuto dei rimandi disarmonici e contraddittori, confusioni e incomprensioni, e ciò non tanto per quanto si fa ma per quanto si “è”. Ogni sentiero spirituale insegna che la realtà in cui viviamo è il riflesso della nostra realtà interiore e il nostro stato di coerenza o non-coerenza genera ed esterna un’onda portante che comunica con la Realtà producendo in essa una risposta conseguente a ciò che siamo, e non a ciò che crediamo di essere o vorremmo far credere di essere.

La coerenza qui intesa non è la rigida applicazione di convinzioni personali intransigenti ed esclusive – e non significa neppure non cambiare mai idea o punto di vista – ma semplicemente far coincidere il pensiero alle parole e, di conseguenza, le parole alle azioni: il nostro interno con l’esterno, come dentro così fuori.

La coerenza è una qualità fondamentale che è sempre stata richiesta a chi intraprende un percorso di crescita spirituale. In tutte le culture sono presenti un gran quantità di detti e affermazioni che mettono in guardia su apparenza e forma che differiscono dal contenuto. Ogni insegnante spirituale, religioso o meno, esorta continuamente l’uomo alla coerenza, additando l’ipocrisia e la falsità come comportamenti che allontanano dal divino.

Praticare la coerenza richiede una profonda sincerità in primo luogo verso se stessi. Al riguardo, c’è un bell’aneddoto su Gandhi.

Un giorno si presentò a Gandhi una mamma, recatasi con il proprio bambino, afflitto da una grave malattia. “Gandhi”, disse la mamma, “aiuta mio figlio a liberarsi dalla schiavitù dello zucchero. Digli di smettere di mangiarlo!” “Torna tra un mese”, rispose Gandhi. La mamma, diligente, tornò dopo un mese. Al che, Gandhi guardò il piccolo e, semplicemente, gli disse:“Smetti di mangiare zucchero”. La storia racconta che la mamma, mesi dopo, incontrando di nuovo Gandhi, gli chiese: “Mio figlio ha davvero smesso di mangiare zucchero. Come mai hai aspettato un mese per dirgli una cosa così semplice? Non avresti potuto dirgliela direttamente la prima volta?” “La prima volta”, rispose Gandhi, “io mangiavo zucchero”.

In questo aneddoto gli elementi d’attenzione sono due. Il primo è che Gandhi non invita a praticare qualcosa che lui per primo non applica. Il secondo è che le parole hanno maggiore efficacia quando sono sorrette da una coerenza di comportamento: infatti, il bambino smise di mangiare zucchero. Ci si potrebbe domandare: il bambino avrebbe ugualmente ubbidito se chi gli chiedeva una  rinuncia non l’avesse vissuta a sua volta?

Note:
(1) Il laser è un dispositivo in grado di emettere un fascio di luce coerente, monocromatica e, con alcune eccezioni, concentrata in un raggio rettilineo estremamente collimato attraverso il processo di emissione stimolata. Inoltre la luminosità (brillanza) delle sorgenti laser è elevatissima a paragone di quella delle sorgenti luminose tradizionali. Queste tre proprietà (coerenza, monocromaticità e alta brillanza) sono alla base del vasto ventaglio di applicazioni che i dispositivi laser hanno avuto e continuano ad avere nei campi più disparati: l’elevatissima brillanza, data dal concentrare una grande potenza in un’area molto piccola, permette ai laser il taglio, l’incisione e la saldatura di metalli; la monocromaticità e coerenza li rende ottimi strumenti di misura di distanze, spostamenti e velocità anche piccolissimi, dell’ordine del millesimo di millimetro; sempre la monocromaticità li rende adatti a trasportare informazioni nelle fibre ottiche o nello spazio libero anche per lunghe distanze come avviene nelle comunicazioni ottiche. – (da Wikipedia)

Di Paola Magnani

 

Fiori di Bach: Agrimony

Fiori di Bach: Agrimony

 

Descrizione originale di Bach:
Per le persone allegre, gioviali e di buon umore, che amano la pace e si affliggono per le discussioni o i litigi e per evitarli acconsentono a rinunciare a molte cose. Anche se generalmente hanno problemi e sono tormentati, preoccupati e inquieti nella mente o nel corpo, nascondono le loro preoccupazioni dietro il loro buonumore o le battute. Sono considerati degli ottimi amici da frequentare. Spesso assumono alcool o droghe per stimolarsi e aiutarsi a sopportare con allegria i loro dolori.

Parole chiave: sofferenza mascherata da falsa allegria, occultamento, negazione, fuga, istrionismo, tortura mentale, emozionale e fisica nascoste, ansia, angoscia.

Livello tipologico:
Agrimony è un altro istrione del sistema floreale. Anticamente, nel teatro greco-latino, gli attori (gli istrioni) usavano le maschere per coprirsi il volto. Le maschere avevano la bocca con le commessure verso il basso o verso l’alto, a seconda che si trattasse rispettivamente di una tragedia o di una commedia. Questo per dire che Agrimony rappresenta personaggi differenti nel momento di comunicare con l’esterno. Ha bisogno di eccitazione, oltre che di una scaletta giornaliera di attività molto serrata, che gli permetta di fuggire dal vuoto e sicuramente tormentato mondo interiore. Per questo teme tanto la solitudine e il silenzio. Agrimony sembra rappresentare un repertorio circoscritto ad un personaggio ottimista, spontaneo e vitale, affabile, che con la sua allegria e le sue battute rallegra la vita degli altri. Ciò può renderlo molto apprezzato nella vita sociale, perchè la sua simpatia lo trasforma nell’animatore, colui che vivacizza le feste e gli incontri. Da uno sguardo più profondo si scopre tuttavia una serie di comportamenti artificiali ed esagerati che possono nascondere un tormento interiore segreto, come descrive chiaramente lo stesso dr. Bach. In ogni caso possiamo parlare di un alto livello di ansia mascherata, a cui corrisponde una sofferenza interna. Per questo è stato paragonato a una specie di archetipo del pagliaccio: fuori ride e dentro piange. La parola d’ordine è sorridere sempre: “Fare buon viso a cattivo gioco”. La persona si aggrappa a quello che considera positivo e nega, censura e rifiuta tutto quello che, secondo il suo giudizio, non lo è: la miseria, la malattia, la sofferenza, le zone inquietanti e oscure dell’inconscio ecc. Nella vita di Agrimony il negativo “non esiste” e di conseguenza adotta l’atteggiamento di fuga del non affrontare e del positivizzare tutto eccessivamente. La fuga si concentra in un’agenda sociale molto intensa, dove non ci sono momenti liberi, perchè produrrebbero un silenzio interiore in cui potrebbero affiorare contenuti dolorosi. Stando solo, la maschera potrebbe svanire e apparire l’altro volto, quello doloroso, reale, quello del suo temuto vuoto interiore, perciò ama circondarsi di persone e attività diverse: feste, viaggi, eventi sociali, acquisti. Può anche intrattenersi contemporaneamente con uno e l’altro e sovrapporre gli appuntamenti. Il suo cellulare consuma soldi ininterrottamente. In realtà, è come se volesse vivere tre vite in uno stesso corpo. Se in questo stato intravedete una certa paura, dovremmo parlare di paura della solitudine, inclusa la paura sconosciuta, perchè solitamente Agrinomy non sa da cosa sta fuggendo. Può magari conoscere l’argomento dal quale fugge, per esempio è possibile che eviti ogni conversazione profonda sul sesso o sulla morte, facendo battute che deviino l’attenzione o banalizzino l’argomento, senza sapere perchè adotta questo atteggiamento o quale aspetto lo inquieta.
E’ molto frequente che nella sua fuga sia  dipendente da assuefazioni varie che lo aiutano a mitigare la sofferenza: droghe diverse, alimenti, alcool, sesso ecc. Agrimony però non sceglie una qualsiasi droga. L’alcolismo sociale va bene perchè è un mezzo molto comodo. Anche la cocaina procura artificialmente quello che desidera tanto provare: energia, ottimismo, euforia. L’estasi già possiede un nome che rende superfluo ogni commento. Si allontanerà però cautamente da droghe che possano provocare stati negativi, dolorosi o inquietanti. La forma in cui Agrimony si manifesta varia secondo l’educazione ricevuta, l’apprendimento, l’età e l’ambiente socioculturale in cui si muove.
In Agrimony la perdita del controllo è quasi sempre una costante, manifestata nei comportamenti che abbiamo citato. La repressione che mette in atto contribuisce a generare una grande tensione interiore che lotta per esteriorizzarsi, come se fosse una pentola a pressione. Il vapore bollente che esce dalla valvola di sicurezza è quello che dall’esterno si percepisce come sregolatezza, eccessivo entusiasmo, allegria permanente, iperattività.
Di fronte alla malattia, il suo continuo mascheramento lo porta a minimizzare i sintomi e a sdrammatizzare la situazione, cosa che all’inizio può disorientare il terapeuta ed essere interpretato come ottimismo o positività.
Nelle relazioni sociali cerca sempre l’armonia e l’approvazione altrui, fugge apertamente dal conflitto, perciò è proverbiale la facilità con cui transige su certe cose, a patto di evitare discussioni e problemi. Agrimony è un grande paciere. Dato che nel suo intimo si svolge una guerra, cerca la pace all’esterno a qualsiasi prezzo, per cui potremmo considerarlo influenzabile e adattabile. Tuttavia, la sua mancanza di reale coinvolgimento lo porta ugualmente ai conflitti per il fatto stesso di non volerli affrontare. Accade qualcosa di simile alla palla di neve che, rotolando, si trasforma in una grande valanga che lo schiaccia.
Agrimony è piacevole, sorridente, simpatico, vitale e cortese, sempre ammesso – è chiaro – che si mantenga con lui una relazione superficiale. Nel momento in cui il suo interlocutore comincia a interessarsi alla sua “vera” personalità o adotta un comportamento indagatore e intimista, si accendono tutti gli allarmi e Agrimony, se si sente messo alle strette, opterà per la fuga (può semplicemente addurre di avere un appuntamento con altre persone), perchè non può permettersi di essere sgradevole o brusco con l’intruso. Per questo motivo cerca sempre relazioni superficiali e allegre, senza complicazioni.
Agrimony si muove sull’asse ansia-angoscia. Per evitare la sofferenza riesce a dissociarsi talmente dai suoi pensieri, sentimenti e sensazioni somatiche, che molto probabilmente non sarà consapevole di certi sintomi di angoscia, come oppressione toracica, dispnea, nodo alla gola, palpitazioni, disturbi al plesso solare ecc. Anche la pelle può trasformarsi in una spia di ciò che non viene espresso emozionalmente e quindi presentare eruzioni, allergie, psoriasi ecc. La gola e la tiroide possono sovente avere qualche disturbo, dato il loro legame con il chakra della gola (espressione). Naturalmente, la sua tendenza lo porta all’automedicazione, ricorrendo a tutto il dispensario di medicine che tiene a portata di mano. La cosa importante è sigillare tutte le cose spiacevoli.
Sembra incredibile che qualcuno riesca a non provare o pensare a cose sgradevoli o persino a “dimenticarsi” di ciò che non vuole sapere o elaborare. Tutto ciò va sotto la definizione di dissociazione, un meccanismo di difesa che cerca di evitare la sofferenza. E’ comprensibile che per raggiungerlo ricorra a ogni tipo di “protesi”: una vita molto occupata, farmaci, droghe, musica, rumore ecc. In ogni caso, Agrimony partecipa a una battaglia persa in anticipo. Chi può realmente fuggire dalla propria ombra? Sicuramente per molti di loro la realtà finisce per imporsi.
La società occidentale attuale è molto Agrinomy: il consumo sfrenato, l’atteggiamento culturale di fronte alla morte, la distruzione irresponabile dell’ecosistema, l’atteggiamento di fronte al cambiamento climatico, le ragioni sempre variabili dell’economia di mercato. Tutto questo favorisce e rafforza le tipologie Agrimony, ma potremmo anche dire che le sponsorizza direttamente.
Allo stesso modo incidono certi ambienti famigliari e scolastici rigidi e castranti, dove si reprime l’espressione emozionale e si lascia che temi tanto cruciali come l’intelligenza emozionale vengano trascurati. La repressione emozionale impedisce di gestire adeguatamente i sentimenti. E’ facile immaginare un bambino represso dai genitori, o ambienti dove non si possono nominare parole come sesso, morte, ecc.

Agrinomy come stato
L’essenza è molto utile per tutti coloro che, in un preciso momento della vita, agiscono rimandando la soluzione di un tema conflittuale, per esempio la possibilità di un divorzio, cercare di scoprire se il proprio figlio si droga, accettare una tendenza omossessuale ecc.

E’ consigliabile anche a chi, a causa di un lavoro o una circostanza sociale, crede di dover tenere sempre il sorriso sulle labbra (sindrome del presentatore televisivo).
Agrimony è prezioso per chi ha subito un trauma recente molto grave e si comporta come se non fosse successo niente, posticipando il dolore, perchè si tratta di un’essenza che favorisce l’espressione emozionale.

Livello spirituale
Per Julian Barnard: “Il rimedio agisce ripulendo emozioni represse e ostacolate, apportando pace e tranquillità. Aiuta anche ad integrare e ad apprendere da esperienze (spesso dolorose) che, altrimenti possono rimanere nel profondo del nostro essere mentre cerchiamo di cavarcela stando sulla superficie della vita. E’ un rimedio che porta vera profondità e prospettiva, un discernimento e un’accettazione delle mutevoli qualità ed espressioni della nostra vita emozionale.

Agrimony aiuta a coltivare l’autocoscienza e, più concretamente, la coscienza emozionale, pilastro dell’intelligenza emozionale intrapersonale. In quale altro modo potremmo evolvere se non conosciamo noi stessi?
Per il dr. Bach, Agrinomy si è incarnato per apprendere la lezione della Pace.
Indubbiamente per ottenerla è necessario smettere di fuggire da se stessi e rischiare di affrontare i fantasmi interni, in altre parole affrontare l’angoscia e la tristezza che tutti abbiamo dentro. Un passo doloroso per chiunque. In altri casi, il processo sembra seguire altre strade, perchè a volte è proprio cominciando dalla tranquillità offerta dal rimedio che si possono poi affrontare i problemi dai quali prima si fuggiva.

Per la dr.ssa Pastorino: “L’aspetto positivo di questo tipo di personalità sarebbe quello in cui i tratti dell’allegria e del buonumore non servono ad occultare o a reprimere altre emozioni, bensì una vera attitudine vitale che vede il lato positivo delle cose”. E’ chiaro dunque che l’essenza agisce stimolando una maggiore profondità e capacità di discernimento, facilita l’approccio al nostro mondo interiore senza averne paura e di conseguenza la sua accettazione. Nello stesso tempo, favorisce la comunicazione empatica, perchè aiuta a essere più onesti con i sentimenti e i limiti che possiamo avere, a costruire insomma legami profondi e sinceri con gli altri, partendo dall’accettazione dei propri limiti, creando l’equilibrio necessario per evolvere gradualmente.
Ma un altro aspetto da tenere in considerazione è il potere integratore dell’essenza, perchè aiuta a mettere in relazione i sentimenti e i pensieri con le sensazioni fisiche. Vale a dire che Agrimony è un’essenza importante non solo per quanto concerne la consapevolezza emozionale, ma anche fisica. Non è strano infatti che alcune persone, assumendo il fiore, comincino a sentire sintomi fisici dei quali prima non erano consapevoli. Il terapeuta intelligente capirà immediatamente che non si tratta di un effetto collaterale, ma dell’effetto terapeutico e intelligente dell’essenza.

Abstract: Ricardo Orozco – opere

Libertà o sicurezza

 

In questa dimensione umana l’uomo è alla ricerca di una sopravvivenza, di limitare i danni e sofferenze del proprio corpo e della propria mente e in questo si costruisce un riparo, un rifugio sia fisico che psicologico ed inizia a vivere con una corazza protettiva.Tutto è protezione per lui. Si protegge dal nemico, dalle intemperie atmosferiche, da tutto e da tutti ed è giusto che sia così, la protezione è istintiva, ma poi, con l’evolversi della sua coscienza queste paure piano piano fanno spazio ad un bisogno di libertà, di vivere e non più sopravvivere.

Inizia a comprendere che la ricerca di protezione, di rifugio ti porta come conseguenza una prigionìa, una dipendenza da qualcosa o da qualcuno in ogni settore, lavoro, sentimenti ecc.  Fino ad un certo punto questa cosa va bene, la sicurezza di una protezione è una buona scelta, ti senti al sicuro e questo ti fa accettare una certa prigionìa, piccola o grande che sia, ma l’uomo evoluto non l’accetta più, la sua anima inizia a scalpitare, vuole il suo giusto spazio e in questo ti pressa a tal punto che ti fa sentire quella prigione, che prima ti piaceva, soffocante.

Sempre più soffocante! La tua anima vuole spazio, vuole emergere, vuole espandersi ed ora questa corazza inizia a pesare sempre di più. C’è la paura di non riuscire a sopravvivere, di fare il passetto verso la fiducia, ci si blocca.

Allora la vita cambia, i tuoi muri protettivi iniziano a crollare, le tue convinzioni anche, perdi il lavoro, le persone care; ti senti destrutturato e la depressione è alle porte. 

Inizi a svuotarti di tutto senza più appoggi, ti senti perso, mentre invece stai camminando senza più le stampelle. Certo all’inizio fa paura, a volte si cade, ma ci si rialza sempre. E’ il prezzo della libertà! La vera libertà. Uno pensa di sentirsi libero con un buon lavoro, una bella casa, un conto in banca e una famiglia cara, ma tutto questo porta anche a dipendenze, a paure di perderle; si sta sempre in allerta e questa non è vera libertà. 

Scegli se proteggerti o essere libero, se vuoi la sicurezza o la libertà, perchè l’una esclude l’altra. Non si può stare con i piedi su due staffe. Se vuoi sentirti sicuro e protetto sappi che la tua anima prima o poi si ribellerà, spazzerà via tutto appena sente che tu sei pronto, che è ora di fare il grande passo, la tua grande trasformazione. E questa sua prigionìa te la farà riflettere fuori di te, la proietterà nel tuo mondo, nel tuo quotidiano e ti farà sentire soffocato e prigioniero proprio come sente lei quando vuole espandersi, quando vuole che tu diventi anima. Te la rifletterà nelle persone vicine, nel lavoro, nel tuo ambiente; non incolpare nessuno, nemmeno te stesso, ma sappi leggere il messaggio della tua anima. 

Ti ribellerai, ti arrabbierai tantissimo, le manderai non so quanti accidenti vari, ti infurierai con lei, ma lei insisterà e sarà sempre più opprimente finchè non capirai tutte le tue paure, tutti i tuoi aspetti, tutto di te e soprattutto comprenderai che se vuoi la libertà, non la devi cercare nella sicurezza, nella protezione dal mondo, ma dentro di te, perchè solo quella libertà non ha dipendenze, non ha qualcuno sopra o sotto di te e libertà è leggerezza, quindi via corazze interiori, via dipendenze altrui, via condizionamenti e compromessi. 

Sentiti leggero come l’aria, come il tuo stesso respiro, nella leggerezza la tua anima si fa strada e ti avvolge in un tenerissimo abbraccio. Abbracciati e togli tutti i tuoi sensi di colpa e paure, amati e corri verso la fiducia in te, verso la tua libertà, verso la tua leggerezza senza restrizioni e vola libero in ogni luogo; le ali saranno la tua anima.

di Fabio Finucci

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