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L’allungamento della durata della vita, l’ambiente carico di agenti inquinanti, lo stile di vita poco sano, la scarsa attenzione al cibo di qualità, il di- stress  che sovraccarica il sistema sono tra le principali cause dell’aumento vertiginoso dell’incidenza dei casi di tumore. Si stima che se il livello di crescita rimarrà costante un individuo su due nell’arco della propria vita avrà la possibilità di ammalarsi di cancro.

Il paziente oncologico si trova improvvisamente buttato in un mondo nel quale l’estrema tecnicizzazione dell’approccio medico e la spersonalizzazione di cui spesso si sente vittima, insieme ai profondi disagi fisici ed emozionali e all’ approccio basato soprattutto sull’ eliminazione del cancro dal corpo del malato, viene vissuta insieme ad una scarsa attenzione alle sue esigenze generali, specie quando sente come trascurata la necessità di avere una vita qualitativamente migliore, porta il paziente ad una visione olistica della malattia e all’affidarsi spesso alla medicina complementare

La scarsa conoscenza almeno in Italia e la diffidenza di molti oncologi fa in modo che molte volte l’ammalato non comunichi ai medici che sta effettuando un trattamento non convenzionale. Il paziente dopo ricerche in Internet e nella impossibilità di discernere ciò che ha un senso medico e scientifico da ciò che non ne ha alcuno, si sottopone a volte a terapie ,  che possono diminuire l’efficacia dei trattamenti chemioterapici. Allo stesso tempo si sottrae a terapie non convenzionali approfondite e che hanno dato indicazioni sperimentali e cliniche positive. Esistono, infine casi in cui l’ammalato si affidi esclusivamente a terapia non convenzionali e anche questo non è accettabile quando il malato decide sulla base di informazioni vaghe e non specifiche.

Per comprendere come  la Medicina di Regolazione possa intervenire in ambito oncologico bisogna rifarsi ad alcuni concetti fondamentali di Fisiologia, e secondo le più recenti acquisizioni in termini di patogenesi , individuare i bersagli dell’intervento medico. Soltanto dopo questi passaggi sarà possibile individuare il senso biologico dei suggerimenti proposti, e comprenderne le potenzialità.

Per la Medicina di Regolazione esistono disturbi dell’omeodinamica che consentono  una piena restitutio ad integrum ed altri che portano a processi degenerativi o cronici fino a quelli neoplastici. L’infiammazione è sempre la prima risposta, automatica reazione messa in atto dall’organismo di fronte a qualsiasi tipo di stress o insulto e che la sua cronicizzazione  accompagna sempre i processi successivi creando le condizioni locali per lo sviluppo, nel tempo, delle patologie degenerative fino all’insorgenza del cancro. Quindi la gestione dell’infiammazione e non la sua soppressione è fondamentale per la modulazione ed il controllo di qualsiasi patologia. Dico modulazione , nel senso che essendo l’infiammazione un meccanismo fondamentale per il ripristino dello stato di salute la sua soppressione interrompe e blocca  portando verso un peggioramento del quadro. L’assumere un farmaco antiinfiammatorio in una situazione acuta, sì migliora il sintomo, ma blocca la risposta del sistema portandolo verso  un quadro di infiammazione cronica. Quindi più farmaci antiinfiammatori assumo più cronicizzo un problema che in modo diabolico mi porta in modo costante ad assumere un farmaco  che mi porta inevitabilmente attraverso un’infiammazione cronica ad evolvere verso processi degenerativi.

Per la Medicina di Regolazione l’infiammazione va modulata e non soppressa cercando di capire dove, come e perché questo processo, fondamentale per lo stato di salute , si è innescato mettendo in campo azioni di modulazione dello stesso essendo questo un ” fuoco depurativo”necessario a mantenere in equilibrio il sistema., consentendo una chiave di lettura del fenomeno che trova conferma in una delle branche più promettenti della ricerca scientifica nell’ambito delle malattie degenerative, l’EPIGENETICA ( studio dei cambiamenti ereditabili nell’espressione genica non causati da cambiamenti nella sequenza del DNA). La differenza tra Genetica ed Epigenetica può essere paragonata a quella tra fare un film e vedere un film: una volta fatto un film, le immagini, le scene, i dialoghi, le musiche ( i geni o le informazioni memorizzate nel DNA ) saranno identiche a tutte le copie distribuite nei cinema. Ogni spettatore, però, potrà interpretare il film in modo personale provando sensazioni ed emozioni completamente diverse dagli altri.

La Medicina di Regolazione è in grado di intervenire nel sistema perturbato modulando gli aspetti esterni attraverso un percorso che va dal drenaggio connettivale al controllo dell’infiammazione cronica, allo sblocco del metabolismo cellulare bloccato e sulla comunicazione intercellulare fino al controllo e al potenziamento del sistema immunitario e non ultimo evidenziare come l’aspetto generale di comportamento ( alimentazione, sport, stile di vita, emozione, stress) siano elementi fondamentali non solo per potenziare la terapia ma soprattutto per innescare un mezzo di prevenzione altamente efficace.

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