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Perché vi è così poca familiarità con la Medicina Complementare, una così scarsa attenzione ed accettazione da parte di tanti medici o da chi medico non è. C’è chi  si permette comunque di esprimere pareri e giudizi basati sul nulla senza nessuna conoscenza e competenza a riguardo di questa Medicina.
Esiste una ragione particolare per cui le cose vanno così, una ragione che non va sottovalutata. La difficoltà è che fin dall’inizio la comprensione della Medicina Complementare è che il suo approccio è fondamentalmente diverso dall’approccio alla scienza oggi prevalente e, si noti bene che ho parlato di approccio alla scienza e non già di approccio scientifico, cioè del metodo adottato negli ultimi cento anni.
L’approccio alla Medicina Complementare  è finalistico e fenomenico piuttosto che causalistico. La M.C. non valuta una situazione, per esempio, una situazione di malattia, dal punto di vista della ricerca dell’agente causale, il che è la procedura standard della mediciana moderna. Essa non chiede quale infezione, quale anomalia chimica, quale modificazione strutturale e così via, sia sotto al disturbo e, pertanto vada rimossa, ma si rivolge a quello che possiamo chiamare il fenomeno della totalità costituzionale. Essa considera la totalità del fenomeno in termini descrittivi e non causali.
Quindi le basi teoretiche della M.C. non potevano e non dovevano essere vere, secondo gli scienziati ortodossi. Essi pensavano in tal modo non già perché tale scienza nuova non funzionasse, ma perchè non doveva funzionare in base a ragionamenti a priori fondati su pregiudizi. Di conseguenza medici e biologi si rifiutarono di verificare clinicamente le affermazioni della Medicina Complementare.
Vi è fatto di pensare ai tempi di Galileo, Copernico e Keplero, quando l’idea o la sola possibilità che fosse la Terra a girare intorno al Sole veniva esclusa categoricamente perchè eretica. I contemporanei clericali di Galileo si rifiutarono perfino di guardare attraverso il telescopio per verificare l’esistenza delle lune di Giove che Galileo sosteneva di avere scoperto. Siccome le sacre scritture non facevano menzione alle lune di Giove, queste ultime non potevano, non dovevano esistere.
La mente umana tende ad aggrapparsi alle idee già consolidate come a una religione che promette la sicurezza di un ordine al di sopra del caos, che al caos si opponga. Ogni sfida alle idee abituali costituisce una minaccia a questo senso di sicurezza religiosa.
Ciò è altrettanto vero nei nostri tempi “illuminati” e ” razionali” quanto lo era negli “oscurantisti” secoli passati. Soltanto il nome dell’autorità infallibile è cambiato. “La Santa Madre Chiesa insegna “è diventato “la  scienza insegna”.

Piccini Mauro

Grazie, professor Garattini. – 30/04/2011

In una recente intervista concessa al settimanale Oggi, rilanciata dall’ Ufficio Stampa dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, il professor Silvio Garattini afferma che “L’altra medicina è … completamente senza prove”. Non vantiamo le competenze allargate del professor Garattini che gli permettono di esprimere un giudizio informato e circostanziato sul tutte le Medicine non Convenzionali (a nostro avviso molto differenti l’una dall’altra) perché in trent’anni di attività siamo riusciti ad acquisire conoscenze appena sufficienti nel solo campo dell’agopuntura e della medicina cinese.

Limitandoci a queste due sole discipline, volevamo ringraziare il professore perché ci ha riportato agli anni ’80, quando già lanciava i suoi anatemi contro l’agopuntura e Piero Angela, nei suoi documentari, la ridicolizzava. Grazie, professor Garattini, per averci dato la magica illusione che il tempo non fosse trascorso.

Purtroppo (e per fortuna) così non è, ed in questi anni sono cambiate molte cose. Nel 1983 la Corte di Cassazione sentenziò che l’agopuntura è riservata ai laureati in Medicina e Chirurgia, sottraendola così all’esercizio di “maghi e fattucchiere”. Nel 2002 la FNOMCeO affermò la rilevanza medica dell’agopuntura e della medicina cinese. In questi trent’anni sono state condotte migliaia di lavori sperimentali sull’agopuntura che provano la sua efficacia in un numero crescente di patologie e la sostanziale assenza di effetti collaterali (per quanto riguarda il rapporto rischi-benefici di cui parla il professore). Molti lavori testimoniano anche la riduzione della spesa sanitaria (diagnostica e terapeutica) che si rileva nei pazienti che fanno ricorso all’agopuntura (per quanto concerne il rapporto costi – benefici menzionato dal professore).

Sono passati trent’anni ed il web ha reso agevole l’accesso alle banche dati, quantomeno a chi desideri farlo prima di esprimere un parere. Ad esempio, in PubMed, alla voce “acupuncture” vengono repertoriate 16414 voci bibliografiche, di cui 2028 riguardano revisioni sistematiche, analisi quindi condotte secondo i dettami della medicina basata sulle prove di efficacia. 11373 voci riguardano invece la medicina tradizionale cinese, di cui 1282 sono revisioni sistematiche. Non tutti questi lavori presentano un’elevata qualità metodologica in termini di EBM, le prove di efficacia dell’agopuntura in molte patologie necessitano di ulteriori indagini, non lo nascondiamo e, per quanto riguarda la nostra newsletter, ne diamo puntuale ed imparziale notizia.

Altrettanto imparzialmente il professore Garattini dovrebbe tener conto che spesso i protocolli che attestano l’inefficacia dell’agopuntura, sebbene metodologicamente corretti, adottano un’agopuntura di qualità scadente. Con onestà scientifica dovrebbe rilevare che, mediamente, la percentuale di soddisfazione dei pazienti che ricorrono all’agopuntura raggiunge il 70%, con miglioramenti significativi della loro qualità di vita e riduzione della spesa sanitaria. Operatori che carpiscono la buona fede dei pazienti e si dedicano a suggestionarli? Ne dubitiamo, perché si tratta degli stessi medici giudicati seri ed affidabili quando operano all’interno del secondo sistema sanitario al mondo per qualità, medici che, secondo scienza e coscienza, scelgono di affiancare l’agopuntura e la medicina cinese alla nostra medicina, per le risorse aggiuntive che esse offrono: affiancare, non sostituire.

Fa un po’ sorridere la critica all’agopuntura “per le molteplici modalità con cui può essere eseguita”: è come se criticassimo la chirurgia per la molteplicità delle tecniche operatorie. Perdoniamo anche al professor Garattini l’imprecisione secondo la quale i fitoterapici vengono messi in commercio con una semplice notifica. La notifica vale per gli integratori alimentari, di cui al DL 169/2004, prodotti per i quali vige la normativa HACCP. Se con il termine fitoterapici il professore intende invece i Prodotti Medicinali Tradizionali (di origine) Vegetale di cui alla Direttiva EC/2004/24, ad un farmacologo non dovrebbe sfuggire che è necessaria una registrazione, per quanto semplificata, e che la qualità richiesta è quella del farmaco di tipo occidentale (GMP, GLP, ecc.).

Gli anni ’80 sono ormai lontani ed i medici italiani con un’istruzione post-universitaria pluriennale in agopuntura non sono più centinaia, ma migliaia (si calcola oltre 12000, con una densità di medici agopuntori tra le più elevate al mondo). I pazienti non sono più migliaia, ma rappresentano punti percentuali dell’intera popolazione italiana (in Lombardia la Regione li stima al 6%). Ma, soprattutto, oggi l’intervento del professor Garattini non viene contestato solo dagli agopuntori, o dai loro pazienti o da qualche associazione medico scientifica. No, con molta soddisfazione registriamo le repliche degli Assessori alla Salute della Lombardia e della Toscana, interventi dei quali condividiamo totalmente i contenuti. I tempi sono veramente cambiati. Solo i giudizi del professor Garattini appaiono immutabili, come viziati da un odio teologico che gli impedisce quella imparziale analisi dei fatti che il metodo scientifico impone.

Roberto Gatto
Presidente Società Italiana Agopuntura

La risposta alle affermazioni offensive di Silvio Garattini sulle cure integrate. – 29/04/2011

L’Assessore alla Sanità Regione Toscana Daniela Scaramuccia e la Rete Toscana di Medicina Integrata rispondono alle affermazioni offensive del Prof. Silvio Garattini.

L’Assessore alla Sanità della Regione Toscana Daniela Scaramuccia risponde così a Silvio Garattini, direttore dell’istituto “Mario Negri” di Milano che dalle pagine del settimanale “Oggi” critica duramente la decisione dell’ospedale di Grosseto di accogliere al suo interno ambulatori di agopuntura, omeopatia e fitoterapia: “Quasi stento a credere che uno studioso e uomo di scienza come Garattini possa lanciarsi in simili affermazioni, senza la dovuta attenzione e senza neppure informarsi troppo. Non solo il farmacologo di Milano ha confuso un ospedale con un altro, ma ha anche mischiato fatti e cure molto diverse tra loro. Un miscuglio che crea solo confusione” e ha proseguito: “Questo non c’entra niente con maghi e fattucchiere, un accostamento che ritengo offensivo; agopuntura, omeopatia e fitoterapia sono state riconosciute medicine complementari sulla scorta delle definizioni date dalla stessa comunità scientifica. E noi lo abbiamo fatto con una legge, la n. 9 del 2007”.

Anche la Rete Toscana di Medicina Integrata contesta le dichiarazioni di Silvio Garattini con questo comunicato stampa:

” Alle pesanti e a tratti imprecise polemiche del professor Silvio Garattini che, con regolarità, torna a parlare della presunta inutilità delle medicine complementari, rispondono i dati oggettivi – le migliaia di ricerche in letteratura internazionale, gli studi condotti anche in Regione Toscana, le indagini statistiche sulla popolazione.

Questa mole di dati chiarisce che le medicine complementari non sono oscure pratiche affidate a maghi, fattucchiere e guaritori, ma terapie sicure e sottoposte al vaglio della ricerca scientifica. Queste medicine sono esercitate da medici e in Regione Toscana disciplinate da una legge (9/2007) – emanata in accordo con gli Ordini professionali competenti – che fissa parametri specifici e rigorosi per la formazione.

Da anni il servizio sanitario pubblico toscano, ma anche di numerose altre Regioni, affianca le prestazioni di medicina classica con le prestazioni complementari e ha istituito numerosi ambulatori pubblici in rete di agopuntura, omeopatia, fitoterapia, per migliorare la qualità delle prestazioni. Lo fa per garantire sicurezza ai tanti cittadini che richiedono queste terapie, assicurando anche la sostenibilità di queste attività con il contributo economico dei cittadini stessi. Infatti sono in approvazione tariffe che siano eque per il cittadino, che non aggravino i costi del Servizio sanitario regionale e che vadano ad aggiungersi al risparmio legato alla riduzione delle spese farmacologiche.

Non ci sono attività border line, dunque, in Regione Toscana né spreco di denaro pubblico, ma un’azione complessiva per gestire in sicurezza e con precise garanzie, per gli utenti come per i professionisti, un fenomeno che interessa da anni tutto il mondo occidentale.

La maggioranza dei Paesi europei, infatti, porta avanti percorsi analoghi per rispondere alle elevate percentuali di cittadini (dal 30% al 50%) che chiedono di utilizzare anche le medicine complementari per alleviare problematiche che spesso la medicina convenzionale non è in grado di risolvere. La Regione Toscana, quindi, non è sola in questo percorso di integrazione guidato dalla scienza, dato che ospedali e cliniche universitarie che erogano prestazioni di medicina complementare insieme a quelle convenzionali sono presenti in tutto il mondo.

L’obiettivo principale dell’Ospedale “Petruccioli” di Pitigliano è proprio quello di avviare sperimentazioni utili per valutare l’efficacia di queste medicine soprattutto nelle malattie croniche, nonché l’appropriatezza di trattamenti di agopuntura, omeopatia e fitoterapia, i cui farmaci, come noto, sono regolamentati a livello nazionale ed europeo per garantire ai pazienti parametri di qualità, sicurezza ed efficacia come accade per i medicinali di sintesi. In sostanza perciò nessuno sta sperperando denaro pubblico né sperimentando sulla pelle dei cittadini.

La Regione Toscana sta legittimamente portando avanti un processo di integrazione della medicina classica con quelle metodiche complementari che hanno dimostrato efficacia. Metodiche che hanno peraltro un bassissimo range di reazioni avverse. Invece di ignorarlo, dunque, la Regione Toscana ha deciso di governare questo fenomeno disciplinando la formazione dei medici che praticano le MC e sviluppando negli ambulatori del proprio Sistema sanitario la ricerca. E’ forte infatti il richiamo alla medicina basata sull’evidenza e la tendenza a una cultura della valutazione e dei risultati in tutto il sistema toscano all’interno del quale trovano spazio anche le medicine complementari.

Da LASTAMPA.IT

La Lombardia sperimenta l’agopuntura sulla base dell’evidenza 

“La Lombardia sta lavorando su sperimentazioni focali per l’agopuntura. Stiamo andando avanti con un protocollo rigido per dimostrare la sua efficacia sulla base dell’evidenza. Se funziona, la gemmeremo su tutto il territorio”. E’ il commento dell’assessore regionale alla sanita’, Luciano Bresciani, in merito alle critiche sull’introduzione di ambulatori di medicina alternativa a Grosseto.Il farmacologo Silvio Garattini nei giorni scorsi si era espresso contro questi ambulatori, tra cui anche quelli di agopuntura, perche’ ”la medicina alternativa, al contrario di quella ufficiale, e’ completamente senza prove scientifiche”. Bresciani pero’ tiene a precisare che su queste pratiche ”il dibattito scientifico e’ aperto, e le opinioni diversificate servono. Noi lavoriamo sulle medicine complementari, non sulle alternative; il complemento e’ qualcosa che si aggiunge alla medicina ufficiale. Inoltre, noi sulle medicine complementari studiamo quello che e’ efficace proprio sulla base delle evidenze scientifiche.Ad esempio l’agopuntura, proprio sulla base delle evidenze, e’ efficace per determinate patologie. Perche’ dobbiamo privare la popolazione di questo? Io la penso cosi’. Il pensiero di Garattini – conclude l’assessore – puo’ essere diverso, ma ci vuole rispetto per entrambe le posizioni. Comunque, dimostrare l’efficacia di queste pratiche non e’ un’operazione estremamente facile, ne’ immediata”. Da Sanitasnews.it

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