DENOMINAZIONE E APPARTENENZA
– Nome Latino: Faba Sancti Ignatii
– Ordine Naturale di appartenenza: Famiglia loganiacee
DESCRIZIONE: l’albero presenta foglie ovali; i fiori sono bianchi a grappoli e si dipartono dalle cime ascellari; il frutto è una bacca globosa, liscia e verdastra; il mesocarpo è uniloculare e contiene 10-12 semi di colore grigio bluastro; i semi hanno la grandezza di una nocciola, emanano un odore piuttosto sgradevole, soprattutto con il calore e hanno un sapore amaro.
DISTRIBUZIONE: è originaria delle Filippine, cresce nel Sud-Est dell’Asia, in India e nei climi tropicali.
AZIONE GENERALE SPERIMENTALE E TERAPEUTICA
– Psiche: umore mutevole caratterizzato da fasi alterne di eccitamento e depressione; emotività, impressionabilità, scarsa tolleranza alle frustrazioni e incapacità di verbalizzare le proprie problematiche e sensazioni di disagio.
– Sistema nervoso: iperestesia, spasmi muscolari e squilibri neurovegetativi.
INDICAZIONI GENERALI
E’ indicato: nei casi acuti e cronici; nelle donne; nei bambini; nel periodo puberale; nei soggetti ipersensibili, impressionabili, instabili, paradossali e contraddittori nelle caratteristiche psicologiche, comportamentali e sintomatiche, con bassa tolleranza alle frustrazioni, tendenza a utilizzare prevalentemente metodi di comunicazione non verbale e manifestazioni di tipo isterico derivanti da situazioni di conflitto non risolto.
QUADRO CLINICO
• Bambino
Intellettivamente è brillante e precoce, ma emotivamente molto labile e incapace di tollerare gli stress, i rimproveri, le mortificazioni, le punizioni e i fallimenti. Le sollecitazioni emotive si ripercuotono anche sul rendimento scolastico e possono provocare disturbi mutevoli e paradossali.
• Adulto
Le sperimentazioni hanno evidenziato una particolare sensibilità alla sostanza da parte di soggetti longilinei, di temperamento ipertiroideo e di sesso femminile. Le caratteristiche comuni e prevalenti sono: l’iperestesia sensoriale, la sensibilità emotiva, la labilità del tono dell’umore e il carattere variabile, contraddittorio e paradossale dei sintomi. Il mal di gola si aggrava deglutendo a vuoto o dei liquidi e migliora deglutendo i solidi; i brividi migliorano scoprendosi; il viso diventa rosso quando il p. rabbrividisce; gli acufeni migliorano con la musica; la sensazione di vuoto allo stomaco non migliora mangiando, mentre la nausea migliora mangiando; i dolori emorroidali migliorano con il movimento; il sonno è più profondo negli ambienti rumorosi.
Non è in grado di fronteggiare situazioni che richiedano decisioni o scelte definite ed è particolarmente vulnerabile di fronte a stress emotivi, come dispiaceri, delusioni, mortificazioni, arrabbiature, fallimenti, amori infelici, perdite di persone care o rovesci finanziari.
L’incapacità di adattarsi all’ambiente, di sostenere le tensioni psicologiche o di accettarle, spesso lo induce a soffrire in silenzio, senza riuscire a verbalizzare il proprio dolore e comporta uno scarico delle sue problematiche sul soma, con conseguente insorgenza di disturbi organici che occupano tutto il suo interesse.
CARATTERISTICHE CLINICHE ESSENZIALI
– Iperalgesia e iperestesia sensoriale (uditiva, visiva, olfattiva, gustativa, tattile).
– Ipersensibilità di fronte a stress emotivi e situazioni frustranti.
– Instabilità emotiva.
– Carattere variabile, paradossale e contraddittorio dei sintomi.
PRINCIPALI INDICAZIONI CLINICHE
1 – Donne nervose, isteriche, brune e di carnagione scura, con aspetto pallido, esangue, tirato; carattere mite ma facilmente eccitabile; veloci nel percepire le cose e pronte nelle loro reazioni (l’opposto di Puls.).
2 – La paziente è ciclotimica (Croc., Puls.) e con un fondo di malinconia; è lunatica, colma di tristezza silenziosa inespressa; sta a sedere e sospira; il suo mondo interiore è estremamente fragile e a volte è arrabbiata, ma non è mai di carattere bisbetico (v. Cham., Nux-v.); migliora da sola, ma non le dà fastidio essere consolata.
3 – Esaurimento psicofisico: dopo un dispiacere sul quale rimugina da molto tempo, dopo preoccupazioni o tensione nervosa eccessiva, dopo amore non ricambiato, ecc.
4 – Ipersensibilità mentale e fisica: si offende facilmente, non tollera il dolore, ecc.
5 – Patologie spasmodiche derivanti da cause psichiche peggiorano dal contatto fisico: corea, convulsioni, ecc. nei bambini; spavento, punizioni o parassiti intestinali; bolo isterico.
6 – Dolori penetranti in piccole zone circoscritte, p. e., cefalea come se un chiodo fosse piantato in testa:
a) migliora da una forte pressione, da un’abbondante minzione;
b) peggiora dal movimento.
7 – Disturbi gastro-intestinali: appetito capriccioso, senso di debolezza e di vuoto allo stomaco, avversione alle sostanze eccitanti, desidera ardentemente cibi aspri, preferisce cibi freddi.
8 – Stitichezza con stimolo imperioso ma inefficace avvertito nella parte superiore dell’addome; tendenza alle emorroidi e al prolasso rettale; fitte acute che si irradiano su per il retto.
9 – Sintomi estremamente contraddittori; p. e.:
a) il dispiacere fa venir da ridere;
b) il mal di gola migliora deglutendo, specialmente alimenti solidi;
c) il senso di vuoto allo stomaco non migliora mangiando;
d) le emorroidi migliorano camminando;
e) la febbre è accompagnata da sete solo durante la fase di brivido;
g) la cefalea migliora stando coricato sulla zona dolente.
10 – Paziente freddoloso:
a) peggiora all’aria aperta; dalle emozioni, dall’eccitazione; dalle sostanze eccitanti, specialmente caffè e tabacco; da qualsiasi forte stimolo sensoriale;
b) migliora dal calore (tranne i sintomi gastrici);
c) i dolori gen. migliorano col movimento.
EZIOLOGIA
Dispiaceri; delusioni affettive e sentimentali; soprusi; mortificazioni; frustrazioni; fallimenti; conflitti; spaventi; sovraffaticamento intellettivo senza esercizio fisico compensatorio; abuso di caffè e tè; masturbazione; eccessi sessuali; esposizione al sole; soppressione della galattopoiesi o del flusso emorroidario.
SINTOMI MENTALI PIU’ COMUNI
Gli aspetti più caratteristici della sua personalità sono: l’indecisione, la meticolosità e l’incostanza, l’intensa carica affettiva passionale e sentimentale, l’emotività, l’eccitabilità, l’instabilità del tono dell’umore, la bassa tolleranza alle frustrazioni e l’incapacità di verbalizzare le proprie problematiche o sensazioni di disagio.
La scarsa fiducia in se stesso, l’indecisione, la meticolosità, la tendenza all’introspezione critica, agli scrupoli, ai dubbi e alle crisi morali rappresentano dei tratti premorbosi di tipo ossessivo.
L’emotività lo rende ipersensibile ed estremamente reattivo nei confronti di qualsiasi stimolo e condiziona uno stato di allarme permanente e di inquietudine.
La prevalenza dei sentimenti sulla ragione e l’incapacità di operare un’integrazione cognitiva si ripercuotono sull’affettività che appare immatura, a volte esplosiva e labile, a volte indifferenziata, grossolana e priva di sfumature.
Ciò lo rende vulnerabile, in quanto lo porta a drammatizzare le situazioni, a coinvolgersi e a concedersi totalmente senza riuscire a mantenere un’acutezza oggettiva rispetto alle situazioni.
La scarsa capacità di adattarsi all’ambiente e di sostenere le tensioni psicologiche comporta una bassa tolleranza alle frustrazioni e la facile insorgenza di situazioni conflittuali.
L’incapacità di verbalizzare le proprie problematiche, il proprio disagio e le sue sofferenze spesso lo porta a reprimerle e a scaricarle sul soma, con conseguenti disturbi ipocondriaci e manifestazioni tipiche di un quadro isterico. Quando non riesce ad attivare o a mantenere una difesa narcisistica, ossia a sostenere sicoticamente la sua personalità, diventa vittima dell’emotività. Cade in depressione, si sente apatico, non riesce a piangere, non ha voglia di parlare e rifiuta ogni tentativo di consolazione.
MODALITA’
• Peggioramento: EMOZIONI. AFFLIZIONE. Umiliazioni. PREOCCUPAZIONI. Spavento; shock, dopo la perdita di persone od oggetti che erano molto cari. Aria: aperta, fredda. Odori. Contatto. Caffè. Tabacco. Sbadigli. Curvandosi, camminando; rimanendo fermo. Alla stessa ora del giorno.
• Miglioramento : Cambiando posizione. Disteso sulla parte affetta. Minzione. Da solo. Pressione. Respirando profondamente. Deglutendo. Mangiando. Vicino ad una stufa calda. Alimenti acidi.
BIBLIOGRAFIA:
– “Studio di Materia Medica Omeopatica” di Lucia Gasparini
– “Decacordi e Pentacordi” di Gladstone Clarke
– “Materia Medica e Repertorio essenziale dei medicamenti omeopatici” di Shankar Phatak
– “Materia Medica Omeopatica Sinottica – 1° vol.” di Frans Vermeulen
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