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Di seguito riportiamo l’articolo di approfondimento redatto dal Dott. George John Georgiou Direttore e Fondatore del Centro di Medicina Olistica Da Vinci Cipro e del College Da Vinci di Medicina Olistica (www.collegenaturalmedicine.com) a Larnaca, Cypro e pubblicato sulla rivista Omeopatia Oggi per la rubrica Prospettive di terapia.

Breve storia della candida

Ippocrate descrive la Candidosi orale (circa 400 a.C.) come “bocche affette da afte ulcerose”. Nel 1665, Pepys Diary riporta il caso di un paziente con una febbre, un’afta e una forma di singhiozzo, così immortalando l’idea che l’afta si installi nell’organismo ospite. Nel 1779, Rosen von Rosenstein la definisce una forma invasiva di afta. Nel 1839, Langenbeck è accreditato come il primo ad aver riconosciuto un fungo in un paziente affetto da febbre tifoide. Egli descrive nel dettaglio ciò che al giorno d’oggi è conosciuto come ife settate, pseudoife ramificate e blastospore, ma attribuisce la causa al batterio tifoide e non al fungo. Nel 1847, il micologo francese Charles Philippe Robin classifica il fungo come Oidium albicans usando il termine Albicans per riferirsi al fungo che causava l’afta. Christine Berckhout e altri fanno alcune osservazioni a proposito dell’abilità del fungo nell’infettare la specie umana. Berckhout lo riclassifica sotto l’attuale genere di Candida nel 1923 e la sua tassonomia viene successivamente diffusa dai micologi francesi Maurice Langeron e Paul Guerra come l’inizio di una sistematizzazione razionale dei lieviti non ascosporigeni.

Una panoramica sulla candidosi cronica

Una delle sfide che la specie umana deve affrontare ai nostri giorni è l’infezione pandemica micotica conosciuta come Candida o Candidosi sistemica, là dove per “sistemica” si intende: “diffusa in tutto il corpo”. Molti tra coloro che si occupano di medicina integrata hanno provato a trattare la Candida con successi altalenanti. Per individuare la terapia più indicata, è necessario capire il comportamento della Candida nel suo ciclo vitale. Una serie di studi ha mostrato che il 90% dei bambini appena nati presenta un inizio di Candida nell’intestino. Si tratta di un organismo unicellulare che si riproduce in maniera asessuata producendo una cellula-figlia; non è patogena, risiede negli intestini senza produrre sintomi; appartiene alla famiglia dei Saccaromiceti. Le forme di Candida, come le loro “cugine”, le muffe, vivono tutte intorno all’uomo. Una ampia famiglia di lieviti è composta dalla Candida albicans, con oltre 81 specie diverse, che vivono armonicamente nella bocca, nella gola, negli intestini, nell’apparato genitale, nelle vie urinarie della maggior parte degli esseri umani e sono di solito considerate come una parte normale della flora batterica interna. La C. albicans è un organismo diploide con 8 coppie di cromosomi; è uno dei pochi microorganismi a possedere un gene diploide: questo lo indica come un organismo capace di una attività pleomorfica, in grado di mutare da una forma di blastospora in gemmazione alla forma micotica e patogena. Il problema inizia a porsi quando “normali” blastospore di Candida, cellule che tutti noi abbiamo nei nostri apparati intestinali, subiscono una mutazione pleomorfica e comincia a mutare in forme miceliali o di ife – questo tipo di Candida è patogeno e può causare moltissimi sintomi. Questo avviene quando l’ambiente intestinale e di altri tessuti diventa più acido, causando così la morte di specie batteriche “amiche” (Lattobacilli e Bifidobatteri). Questo può accadere se ci si sottopone a terapia antibiotica, cortisonica, con anti-infiammatori o chemioterapia. L’alterazione del microbiota intestinale può anche essere conseguente a un eccesso di acidi nell’organismo a causa del consumo in grandi quantità di zuccheri semplici e altri prodotti raffinati. Questa modificazione del pH può indurre una mutazione pleomorfica della Candida in un organismo invisibile ma molto attivo. Se alimentata con zucchero, può aumentare da 1 a 100 cellule nell’arco di 24 ore; ciascuna di queste 100 cellule ne produrrà a sua volta altre 100 e così via. Dopo quattro giorni nell’organismo ci sarà un milione di cellule di Candida. La maggior parte delle terapie intraprese per la Candidosi si concentra sul tentativo di eliminare la forma miceliale, patogena, tralasciando però di considerare come riportare la forma pleomorfica nella sua condizione originale apatogena. Un’altra ragione dell’elevato numero di fallimenti terapeutici in questo ambito è che non viene trattato il “terreno” così come la dieta dei pazienti, fattore a sua volta di fondamentale importanza. Ritorneremo su questi aspetti basilari quando parleremo dei protocolli di trattamento.

Il ruolo parassita della candida

La candida ha due funzioni parassitarie:

  1. Si nutre di ogni cibo putrefatto nel nostro sistema digestivo (causato soprattutto da una digestione impropria dovuta a ridotta acidità gastrica);
  2. Quando le condizioni cambiano, la Candida può trasformarsi da blastospora a micelio (vedi sopra), nel quale i filamenti, come radici, invadono in profondità la mucosa in cerca di nutrimento.

I miceli rilasciano fosfolipasi, un enzima che attacca le membrane cellulari della mucosa, liberando acidi grassi, generando radicali liberi e causando infiammazione nell’intestino. Dovunque i lieviti colonizzino, producono sintomi, che possono essere prurito all’ano, alla vagina, diarrea o mal di gola. Queste forme miceliali rilasciano 79 diverse tossine, attraverso prodotti che danneggiano tessuti e organi specifici, che determinano i sintomi. Queste micotossine possono competere con i siti recettoriali degli ormoni, causando ipotiroidismo, ipoestrogenismo; nello stesso tempo sequestrano cortisone, progesterone e altri ormoni per farne uso proprio determinando così stati di deficit endocrino.

Altri fattori che inducono patogenesi

La patogenesi della malattia associata alla Candida negli esseri umani è causata da un insieme di fattori. Alcune specie di Candida producono una gliotossina che può compromettere la funzione neutrofila. In ogni caso, la Candida è un organismo poliantigenico che contiene fino a 178 differenti antigeni, che possono spiegare il numero di reazioni crociate a lieviti, funghi e persino tessuti umani.

Negli ultimi anni è stata evidenziata l’esistenza di una potenziale cross-reattività con il glutine a causa di sequenze amminoacidiche altamente omologhe alla alfa-gliadina e alla gamma-gliadina. Questo meccanismo può portare a una intolleranza al frumento con i suoi sintomi di accompagnamento e persino innescare la malattia celiaca in soggetti geneticamente predisposti. Inoltre, uno studio cross-over placebo-controllato ha evidenziato che i lieviti alimentari possono influenzare il morbo di Crohn. La Candida produce alcol e contiene glicoproteine che hanno la capacità di stimolare i mastociti a rilasciare istamina e sostanze infiammatorie, prostaglandine, che possono causare sintomi simili a quelli dell’IBS.

Micotossine

Il carico tossico da micotossine delle infezioni da Candida può anche essere assorbito nel sangue, causando una ipersensibilità a tossine da lieviti che porta a sintomi come ansiadepressione e diminuite funzioni intellettuali.

La principale tossina coinvolta in questo processo è l’acetaldeide, che è un normale catabolita, prodotto in piccole quantità e neutralizzato dal fegato. Tuttavia, là dove se ne verifichi una iperproduzione causata dalla Candida, soprattutto in condizioni di ipossia così come una mancanza di appropriati enzimi epatici (che tendono a essere deficitari nel 5% della popolazione), l’acetaldeide tende a legarsi al tessuto umano. Questo può causare un’alterata neurotrasmissione nel cervello, procurando ansia, depressione, deficit di memoria e annebbiamento del pensiero.

Il 40-60% di tutte le cellule immunitarie presenti nel corpo umano risiede nell’intestino. Il sistema immunitario può anche risentire contemporaneamente di malnutrizione, alta esposizione a muffe ambientali, così come di un numero crescente di additivi chimici presenti nel cibo, nell’aria e nell’acqua (per esempio: residui petrolchimici, profumi, formaldeide, prodotti per pulire, insetticidi, tabacco e altri agenti inquinanti, sia interni sia esterni).

I lieviti tendono a produrre una tossina, chiamata gliotossina, che può danneggiare il sistema immunitario rendendo inattivo il sistema degli enzimi e producendo radicali liberi che interferiscono con il DNA dei leucociti. Il conseguente abbassamento delle difese immunitarie può causare non solo un complessivo senso di malessere, ma può portare allo sviluppo di sintomi respiratori, digestivi o di altra natura sistemica. In alcuni soggetti predisposti si può sviluppare una sensibilità ad alcuni cibi o residui chimici presenti nell’ambiente.

In presenza di candidosi, si riscontrano elevate quantità di metalli pesanti come il mercurio, poiché i lieviti immagazzinano i metalli nelle loro cellule e li rilasciano quando la Candida muore durante la terapia. È questa la ragione per la quale è importante sottoporsi a una disintossicazione naturale dai metalli quando si sta trattando una Candidosi sistemica.

La Candida è sensibile a una serie di agenti antimicotici, come la nistatina, che non viene assorbita nel tratto gastrointestinale dopo somministrazione per os.

La nistatina, data l’affinità per gli steroli presenti nella membrana cellulare dei funghi, è in grado di inserirsi all’interno di quest’ultima e di aumentarne la permeabilità.

Quest’aumento di permeabilità fa sì che le cellule fungine perdano costituenti per loro essenziali (come ioni e piccole molecole organiche) e, di conseguenza, muoiano.

Là dove siano coinvolte altre condizioni di salute, la Candida è nota come CRC (Candida-Related Complex): Complesso di Candidosi sistemica o Sindrome da Candidosi Cronica. Il CRC, un eccesso di Candida nel nostro sistema, può portare un numero di sintomi e segni sgradevoli, vere e proprie sindromi come la sindrome da fatica cronica, ipoglicemia, leaky gut syndrome, fibromialgia, allergia o sensibilità, disfunzioni ormonali, tiroidee o adrenergiche. Queste sindromi non sono causate direttamente dalla Candida presente nelle mucose, che causa irritazione, infiammazione, prurito e dolore, ma dall’insieme dei fattori metabolici causati dalle colonie di lieviti rilasciati nel colon in quantità non più tollerabili.

Pazienti con CRC spesso hanno una varietà di sintomi che colpiscono molti organi, per esempio:

  • disturbi gastrointestinali;
  • senso di affaticamento inspiegabile (ci si sente spesso stanchi);
  • senso di annebbiamento, cambi di umore, depressione;
  • rash cutanei, infezioni micotiche;
  • desiderio di zuccheri, pane, birra.

Il livello di tossicità nel colon influenza lo stato di salute dell’intero organismo, specie nel caso di stipsi dovuta a una flora intestinale sbilanciata. Il delicato equilibrio ormonale e chimico che presiede alla nostra salute emotiva ne può risultare colpito, causando sintomi di alterazione mentale.

Chiunque può essere colpito dalla candida!

Al giorno d’oggi, chiunque può essere colpito dalla Candida! Nelle donne, antibiotici, steroidi, antinfiammatori, ormoni, e pillole anticoncezionali possono generare forme patogene di Candida. Anche gli uomini possono sviluppare forme patogene di Candida da antibiotici, steroidi, antinfiammatori, antidolorifici e rapporti sessuali con partner infetti, anche se le conseguenze sono nella maggior parte dei casi una infezione topica e non una Candidosi sistemica.

Gli adolescenti possono contrarre la Candida attraverso l’assunzione sistematica di tetraciclina o altri antibiotici per l’acne. I neonati contraggono la Candida durante il passaggio nel canale uterino, o durante l’allattamento al seno da una madre infetta. È la ragione per la quale i neonati hanno spesso forme di mughetto (lingua rivestita di bianco).

Milioni di persone nel mondo sviluppano Candidosi. Si stima che almeno una persona su tre nel mondo occidentale sia affetta da questa patologia. Visto che un così grande numero di persone può essere affetto dalla Candida, e dato l’ingente numero di fattori che può causarla, la Candida attualmente rappresenta un problema rilevante di salute tanto da aver raggiunto le proporzioni di una vera pandemia.

Nel nostro organismo la Candida coesiste con molte specie di batteri in un equilibrio competitivo. Alcuni di questi agiscono parzialmente per tenere sotto controllo l’incremento della Candida nell’ecologia fisiologica. In condizioni di salute, il sistema immunitario mantiene la proliferazione della Candida sotto controllo, ma quando la risposta immunitaria è indebolita la crescita della Candida può avvenire in maniera incontrollata. È un organismo opportunista, che, se ne ha appunto l’opportunità, tenterà di colonizzare tutti i tessuti acidi dell’organismo. Questa è una delle ragioni per le quali è presente negli stati cancerosi, dove il pH è molto acido.

Squilibrio ecologico dell’organismo

Nella società moderna sono presenti sfortunatamente molti fattori che possono portare a uno sbilanciamento dell’equilibrio ecologico del corpo, indebolendo il sistema immunitario e dunque consentendo una crescita eccessiva di lieviti.

I maggiori fattori di rischio sono:

  • Ormoni steroidei o immunosoppressori come il cortisone, che sono usati per trattare gravi problemi allergici, paralizzando la capacità del sistema immunitario di reagire.
  • Farmaci contraccettivi che scombinano l’equilibrio ormonale.
  • Diete ricche di carboidrati e zuccheri, lieviti e derivati, cibi fermentati.
  • Esposizione prolungata ad ambienti con presenza di muffe.
  • Antibiotici e sulfamidici, che uccidendo qualsiasi tipo di batterio, compresi quelli buoni, facilitano una crescita incontrollata della Candida nel tratto intestinale.

La stessa cosa avviene, in modalità varie, con l’uso degli steroidi come il cortisone. Tutti gli steroidi, inclusi gli anticoncezionali, hanno l’effetto di deprimere il sistema immunitario, così come di uccidere i batteri benefici per l’organismo.

Infezioni da lieviti sono comuni in pazienti sottoposti a cure ripetute o prolungate di amoxicillina, cefalosporine, tetracicline o altri antibiotici ad ampio spettro durante l’infanzia e l’adolescenza, ma anche da adulti.

Fattori alimentari

La Candida si nutre principalmente di zuccheri.

I lieviti in generale proliferano in presenza di zuccheri semplici, dolcificanti, ma anche zuccheri naturali della frutta, così come con il consumo eccessivo di carboidrati complessi.

Ci sono molte ragioni per limitare o eliminare il consumo di latte in pazienti con Candidosi cronica:

  • Un alto contenuto di lattosio provoca una sovracrescita di Candida.
  • Il latte rappresenta uno dei principali allergeni alimentari.
  • Il latte può contenere residui di antibiotici che possono ulteriormente danneggiare il microbiota intestinale e promuovere sovracrescita di Candida.

Come trattare la candida

Passiamo adesso a esaminare il concetto di trattamento, che è abbastanza complesso se si vogliono avere risultati davvero positivi. Esistono numerosi approcci per trattare la Candida: da quelli che sono usati dai medici tradizionali, e che prevedono l’uso di medicinali antimicotici, a quelli in uso tra i medici che praticano medicina integrata e i nutrizionisti, basati su una varietà di prodotti naturali che ristabiliscono l’eubiosi intestinale.

Tutti questi trattamenti presentano lo stesso effetto secondario: il paziente si sente meglio inizialmente, per poi scoprire però che la Candida fa di nuovo capolino nell’organismo dopo essere stata silente per qualche mese.

Poiché questo protocollo di trattamento è stato implementato presso il Centro di medicina olistica Da Vinci, a Larnaca, Cipro, dove il Dr. Georgiou è Direttore e Fondatore, viene chiamato “Protocollo Da Vinci per la cura della Candida”. Il Dr. Georgiou cura pazienti che provengono da tutto il mondo.

Il protocollo Da Vinci per la cura della candida

Esistono tossine nel cibo che mangiamo, nell’acqua che beviamo, nell’aria che respiriamo. Anche il nostro organismo produce tossine, come risultato dei processi metabolici che ci tengono in vita. Prima di implementare la cura della Candida coi suoi pazienti, di conseguenza, il Dr. Georgiou si accerta che il paziente si sottoponga a un protocollo disintossicante che riporti in equilibro il sistema dell’organismo. Uno dei metodi più veloci, economici ed efficienti per raggiungere questo risultato è sottoporsi a una dieta disintossicante alcalina per 15 giorni. Il protocollo prevede frutta fresca, verdure, succhi vegetali, zuppe, verdure bollite condite con olio di oliva ed erbe, tisane.

La disintossicazione produce una serie di effetti positivi:

  • Il tratto digestivo viene ripulito da scorie e da fermenti.
  • Si ottiene una purificazione di fegato, reni e sangue, ciò che non è possibile seguendo un regime alimentare regolare e tradizionale.
  • Migliora la lucidità mentale, solitamente ridotta dal sovraccarico di additivi chimici e alimentari.
  • Diminuisce la dipendenza da zucchero, caffeina, nicotina, alcol e medicinali.
  • Si riduce la capacità dello stomaco, attraverso la riduzione di cattive abitudini alimentari.
  • Il sistema ormonale è potenziato.
  • Viene stimolato il sistema immunitario.

Lo scopo di questa dieta è disintossicare l’organismo, rimuovere le tossine dalle cellule lipidiche, dai tessuti e dagli organi, così che il corpo possa tornare a un livello di funzionalità ottimale.

Parassiti, metalli pesanti e altre tossine

Come parte del processo di disintossicazione, il centro Da Vinci cerca anche di disintossicare il corpo dalla presenza di metalli pesanti che possono essere facilmente individuati mandando un campione di capelli a un laboratorio accreditato. Inoltre, esistono parassiti almeno nel 90% della popolazione, dunque è bene introdurre anche un protocollo di depurazione dai parassiti durante i 15 giorni di dieta detox.

I metalli pesanti si trovano nel pesce e nelle otturazioni contenenti amalgama (mercurio), l’alluminio si trova nelle polveri lievitanti, nelle farine per dolci e autolievitanti, nei cosmetici, nei dentifrici, negli antitraspiranti e in alcune medicine come gli antiacidi.

In alcuni Paesi viene somministrato arsenico al pollame per facilitarne la crescita, si trovano tracce di cadmio in tè e caffè, così come nel fumo di sigarette. Il piombo è presente in vernici, carburanti, gomma, plastiche, inchiostri, coloranti, giocattoli, materiali da costruzione e prodotti per capelli.

Esaminiamo ora il “Protocollo Da Vinci per la cura della Candida” in maniera approfondita.

  1. “Affamare” la Candida eliminando i cibi che la nutrono.
  2. Uccidere la Candida usando dei prodotti naturali anti-Candida.
  3. Ripopolare la flora intestinale con un probiotico
  4. Regolare la disbiosi e riportare le forme micotiche patologiche di Candida al loro stato originario attraverso i medicinali SANUM prodotti dalla Sanum Kehlbeck (Germania).
  5. Ristabilire l’equilibrio biochimico dell’organismo e rinforzare sistema immunitario. Questo permetterà all’organismo di riguadagnare e mantenere il controllo sulla crescita della Candida attraverso una ottimizzazione della alimentazione. Ciò sarà possibile controllando le intolleranze e seguendo la Dieta Metabolica di Bill Wolcott, che è in grado anche di uccidere i parassiti ed eliminare i metalli pesanti dal sistema…

 Da: https://www.acidosimetabolica.it/candidosi-sistemica-prospettive-terapeutiche/

 

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