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Dr. Giuseppe De Pace
(ortopedico ospedaliero)

La testimonianza di un medico che, dopo vent’anni di professione, mette
in discussione la medicina ufficiale, in quanto incapace di curare le malattie.

Sono un chirurgo ortopedico con circa vent’anni di professione (quindici in ospedale), svolti nella  continua ricerca di terapie efficaci. Ho passato parecchio del mio tempo allo studio sulle strategie terapeutiche e dei nuovi farmaci, a volte  provandoli su me stesso per saggiarne l’efficacia….
Ho raggiunto degli obiettivi di rilievo, sapendo, alla fine, di poter  ottenere ciò che volevo. Ma la conquista più importante ottenuta è  l’aver capito che la “medicina ufficiale” è falsa ed è solo strumento di potere delle Multinazionali della Salute.
Noi medici siamo plagiati, fin dall’inizio, dagli insegnamenti universitari che ci vengono propinati da un manipolo di “professori” che hanno il  solo interesse di lasciarci nell’ignoranza sulla vera origine delle  malattie. Alcuni di noi, alla fine, raggiungono la consapevolezza e  mettono in moto delle grosse energie che provocano reazioni positive nel Tutto.

Da molto tempo mettevo in discussione la “medicina ufficiale” in quanto incapace di curare le malattie, al massimo poteva lenire i sintomi apparenti spostandoli su altri  organi. Ed è proprio su questo equivoco che si basa tutta la piramide  della “medicina della malattia”. Se la malattia “A” ha come sintomi – x, y, z – , sopprimendoli si ritiene che il paziente sia guarito. Non  interessa che, come conseguenza, si sia sviluppata la malattia “B” con i sintomi – j, k, w – in quanto avremo il farmaco per bloccare anche  questi ultimi, e così via. Non si capisce, o non si vuole capire, che la malattia “B” è solo l’espressione del blocco della malattia “A”, cioè  di un meccanismo di difesa dell’organismo che cerca una nuova via per  disintossicarsi. In definitiva, come dice Tilden, le malattie non sono  altro che sintomi di un’unica malattia: la tossiemia.

Ho vissuto in prima persona il dramma di un bambino di undici anni,  affetto da linfoma non-Hogkin. La letteratura internazionale parla di  sopravvivenza dell’80% con i nuovi protocolli chemioterapici, notizia  molto confortante anche per me che vivevo per la prima volta da vicino  questa esperienza. L’equivoco, questa volta, si gioca sul fatto che se  il paziente muore anche dopo un mese per insufficienza renale o epatica, superinfezioni, ecc. provocati chiaramente dalla chemio, per la  statistica non è morto di linfoma! Ritornando al bambino, questi fu  sottoposto per diciotto mesi a dosi massive di chemioterapia ed  irradiazioni total-body, per cui i periodi che non faceva terapia,  rimaneva in ospedale per curare gli effetti devastanti della chemio. Il  suo ultimo mese di vita lo ha passato paralizzato nel letto, intontito  dagli stupefacenti e quasi cieco.
A cosa è servito tutto ciò? Come si può pensare di eliminare i pidocchi da una persona dandole fuoco?
Questa triste esperienza è stata per me fondamentale in quanto mi ha  definitivamente risvegliato la consapevolezza e, grazie anche all’aiuto  delle persone dell’ASSOCIAZIONE S.U.M. – Stati Uniti del Mondo – (di cui oggi sono membro), ho compreso che si deve agire sulle cause per  risolvere ogni problema.

Il concetto, quindi, di SALUTE non è, la non-malattia come ritiene la  medicina ufficiale, ma è un perfetto equilibrio tra mente e corpo (mens  sana in corpore sano). D’altronde non si spiega perché un farmaco non  abbia la stessa azione in tutte le persone o una infezione non colpisca  tutti i soggetti esposti. Ci deve essere una variante molto importante!
Ultimamente ho sentito dire da alcuni autorevoli (!) colleghi che una terapia è  efficace se dà almeno il 55-60% di risultati positivi, vale a dire  all’incirca la stessa percentuale dell’astensione al trattamento! Se  un’auto non frena le vengono sostituiti i freni e per tutte le auto che  hanno lo stesso problema il rimedio è lo stesso. Se una persona ha mal  di testa, non è detto che prendendo un antalgico possa passare il  dolore! Quindi ci deve essere una seconda variante che interferisce sul  processo di guarigione. È la Mente. Mentre il Corpo lo curiamo con una  sana alimentazione, disintossicandolo e dandogli i supporti necessari  per reagire alle aggressioni esterne (radiazioni, inquinamenti, ecc), la Mente la preserviamo stando in pace con noi stessi e con gli altri,  amando Tutto e Tutti, senza fare differenze e mettendosi veramente al  posto dell’altro. Solo dal perfetto equilibrio tra Mente e Corpo  scaturisce la Salute.

Sono stato operato un anno fa di lobectomia tiroidea per ipertiroidismo (!) e condannato, come d’altronde è la regola, a prendere l’Eutirox a vita.  Nonostante seguissi scrupolosamente le indicazioni datemi, continuavo a  soffrire di dolori muscolari agli arti e di astenia (considerate che  avevo smesso di fumare da oltre un anno proprio perché soffrivo di  dolori agli arti).
Cambiando  dentro sono cambiato fuori, ho modificato completamente la mia  alimentazione (eliminando la carne e gran parte delle proteine animali,  immettendo sostanze essenziali e non raffinate, combinando bene gli  alimenti), ho eliminato completamente l’Eutirox e gli altri medicinali,  rivolgendomi alle sostanze naturali.
Il risultato è stato la scomparsa dei dolori muscolari e la normalizzazione dei valori ematici non solo tiroidei.
Ho sempre sofferto di influenza e raffreddore frequenti specie nella  stagione invernale, e mi è stato sempre obiettato che ero un soggetto “linfatico” perché nato pretermine e quindi non avevo sviluppato bene il sistema immunitario! Oggi io non soffro più di raffredore o influenza,  anche stando a contatto con soggetti influenzati, io non prendo più  niente (…ma allora la teoria sui germi di Pasteur forse non è molto  esatta!!) e mi sento pieno di energia e vitalità.
Soffrivo di “verruche piane” al volto che ho trattato con crioterapia  ripetutamente senza grossi risultati. Dopo sei mesi di “giuste abitudini alimentari” non è più presente alcuna verruca.

Perché nel popolo americano vi è una alta incidenza di infarto da  ipercolesterolemia mentre nel popolo giapponese è bassissima? Perché nei paesi più industrializzati è in crescente aumento il diabete mentre nei cosiddetti paesi sottosviluppati è pressoché assente? È lampante che la variabile è l’alimentazione, ma i padroni della Sanità non lo dicono,  raccontandoci la favola della genetica e della predisposizione  familiare! Infatti si è visto con il fenomeno dell’emigrazione cambiare, nell’ambito della stessa razza, l’incidenza delle malattie.

Penso che non ci siano dubbi sulla veridicità di queste mie dichiarazioni,  che provengono da una mente estremamente razionale e che si è sempre  mossa nei canoni della scienza e della ricerca. Tutto è ulteriormente  avvalorato dal fatto che, tengo a sottolineare, ho parecchi anni di  professione, svolti sempre attivamente ed ho raggiunto obiettivi  ragguardevoli, almeno secondo i canoni della Medicina Ufficiale.

C’è tanta gente che non vuole cambiare le proprie abitudini sbagliate; ma  c’è tanta altra gente che è alla ricerca di qualcosa di concreto e di  vero e noi gli daremo il nostro aiuto a percorrere la strada della  Sanità e della Consapevolezza.

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