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Molte persone, molti vegetariani inclusi, continuano ad assumere grandi quantità di latte e derivati convinti  di fare un grosso favore al loro stato di salute e di benessere. Quanto di seguito è descritto non ha lo scopo di creare allarmismi o di fare del terrorismo alimentare. Il suo unico scopo è quello di portare alla conoscenza di tutti ( anche di molti medici ) quello che le ultime ricerche hanno dimostrato e mostrare i vecchi e finti miti creati attorno ad un alimento ritenuto fondamentale prima per la crescita e dopo per il benessere dell’individuo.
Il latte e i suoi derivati NON sono necessari nella dieta e possono, in effetti essere dannosi per la salute. Consumate una sana dieta a base di granaglie, frutta, verdura, legumi, cibi come cereali e i succhi. Questi cibi, ricchi di Calcio, Potassio, Riboflavina e Vitamina D con facilità e senza rischi per la salute.Di seguito elenchiamo otto tra i più importanti motivi per eliminare o quantomeno ridurre i latticini dalla propria dieta.

OSTEOPOROSI   

L’assunzione del latte e derivati è reclamizzata dalla pubblicità e pultroppo ancora da molti medici per la prevenzione dell’osteoporosi, sebbene la ricerca clinica pervenga a conclusioni differenti. L’Harvad Nurses’s Health Study che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, ha mostrato che l’aumentato consumo di latte non avrebbe alcun effetto protettivo sul rischio di fratture. Infatti, l’aumentata introduzione di Calcio attraverso latticini era associato con un rischio di fratture più elevato. Uno Studio Australiano è pervenuto al medesimo risultato. Inoltre altri Studi non hanno evidenziato alcun effetto protettivo sull’osso da parte del Calcio proveniente dai derivati del latte.
Per ridurre il rischio di osteoporosi , va ridotta l’assunzione con la dieta di Sodio e Proteine animali; aumentato il consumo di frutta e verdura, l’attività fisica e va assicurato un adeguato introito di Calcio ionico da fonti vegetali, come frutta e verdura a foglia verde e i fagioli.
A prova di quanto è affermato porto a Voi una semplice riflessione.
La nostra cultura alimentare è , ormai da decenni , improntata  fin dai primi anni di vita sull’uso quotidiano di latte e derivati. Se la loro assunzione fosse preventiva nei confronti dell’osteoporosi vorrei avere una risposta al fatto che oltre il 60% delle persone nel mondo occidentale è affetta da problematiche osteopeniche mentre le asiatiche, che per cultura non assumono latte e derivati , ma derivati dalla soja, sono colpite dal problema in una percentuale del 25%.
Altra curiosità : gli astronauti  nei viaggi spaziali di lunga durata, a causa della mancanza di gravità, vanno incontro rapidamente ad uno stato di osteoporosi . Gli studiosi della NASA si sono chiesti quali fossero gli alimenti che principalmente dovevano essere assunti per contrastare questo fenomeno . Sono giunti alla conclusione che dalla dieta dell’astronauta fossero COMPLETAMENTE eliminati i prodotti di latte vaccino e sostituiti con soia e suoi derivati.
A Voi il compito di riflettere e di decidere.

MALATTIE CARDIOVASCOLARI

I latticini contribuiscono significamente ad elevare il contenuto di colesterolo e grassi nella dieta. Le diete ad alto contenuto di grassi, soprattutto grassi saturi, possono aumentare il rischio di parecchie malattie croniche, comprese le malattie cardiovascolari. Una dieta a base di prodotti vegetali, povera di grassi e che elimina o riduce latte e derivati, in combinazione con attività fisica, abolizione del fumo e controllo dello stress, può non solamente prevenire le malattie cardiache, ma addirittura renderne reversibile il decorso.

CANCRO

Alcuni tumori, come ad esempio quello dell’ovaio, sono stati messi in relazione stretta con il consumo di latticini. Lo zucchero contenuto nel latte, il lattosio, viene scisso nell’organismo ottenendo un altro zucchero, il galattosio. A sua volta il galattosio viene catabolizzato da enzimi. Secondo una Studio del dr. Daniel Cramer e collaboratori a Harvad, quando il consumo di latticini eccede quantitativamente la possibilità enzimatica di catabolizzare il galattosio, questo può accumolarsi nel sangue e può danneggiare le ovaie. Alcune donne possiederebbero inoltre bassi livelli di questi enzimi, e il consumo regolare di latticini può triplicare in loro il rischio di sviluppare cancro ovarico.
I tumori della mammella e della prostata sono pure stati messi in relazione con il consumo di deivati del latte, correlazione presumibilmente riferibile, almeno in parte, ad aumentati livelli  plasmatici di un composto denominato Insulin-like Growth Factor ( IGF-I ) composto che ha il compito di far accrescere rapidamente il vitello. Questo fattore, isolato nel latte vaccino è stato ritrovato a livelli plasmatici elevati nei soggetti che consumano  REGOLARMENTE  latticini.  Altri principi nutritivi  che aumenterebbero i livelli di IGF-I sono pure presenti nel latte vaccino. Uno studio recente mostra come soggetti maschili che presentino elevati livelli di IGFI avrebbero un rischio quattro volte maggiore di sviluppare cancro prostatico, quando confrontati con soggetti nei quali i livelli di questo fatore siano bassi.

DIABETE

Il Diabete Insulino-dipendente (tipo1 o giovanile) è correlato al consumo di latticini. Studi di diversi paesi dimostrano la presenza di una forte correlazione tra uso di latticini e Diabete di tipo 1. Alcuni Ricercatori nel 1992 hanno individuato una proteina specifica del latte che innescherebbe una reazione autoimmunitaria, che si pensa sia in grado di distruggere le cellule pancreatiche deputate alla produzione di Insulina.

INTOLLERANZA AL LATTOSIO

L’intolleranza al lattosio è un fenomeno comune in molte popolazionie negli Usa colpisce circa il  95% dei soggeti di origine asiatica, il 74% dei nativi, il 70% dei soggetti di origina africana, il 53% dei soggetti di origine messicana, mentre colpisce il 15% dei soggetti caucasici. La sintomatologia che include problemi gastrointestinali, diarrea e flatulenza, compare perchè l’organismo in questi individui non possiede gli enzimi deputati alla digestione dello zucchero presente nel latte, il Lattosio. In più oltre ad essere vittime di questi problemi, coloro che bevono latte rischiano di diventare soggetti a rischio di sviluppare altre malattie croniche ed altri disturbi.

TOSSICITA’ DA VITAMINA D

Il consumo di latte non fornisce una valida ed affidabile fonte di Vitamina D nella dieta. Differenti campioni di latte sono stati trovati contenere quantità molto variabili di vitamina D. In alcuni campioni era presente una quantità di vitamina D cinquecento volte superiore a quella indicata, mentre altri campioni ne contenevono quantità insufficienti o questa vitamina era addirittura assente. Un eccesso di vitamina D può essere tossico e può essere responsabile di un eccessivo aumento dei livelli di Calcio in sangue e urine, di aumentato assorbimento di Alluminio e di depositi di Calcio nei tessuti molli.

CONTAMINAZIONE

Ormoni sintetici come ad esempio il ricombinante dell’ormone della crescita bovino sono comunamente usati nelle mucche da latte per aumentare la produzione di latte. Visto che le mucche producono quantità di latte in eccesso rispetto a quanto previsto da Madre Natura, sono vittime di mastiti ed infiammazioni delle mammelle. Il trattamento di queste patologie richiede l’uso di antibiotici ed antiinfiammatori e tracce di questi farmaci e ormoni sono stati rilevati in campioni di latte e di latticini.  Altre sostanze che contaminano frequentemente il latte sono pesticidi ed altri farmaci.

PROBLEMI PER LA SALUTE DEI BAMBINI

Proteine del latte, zuccheri del latte, grassi e grassi saturi presenti nei latticini possono essere causa di rischi per la salute del bambino, portando allo sviluppo di malattie croniche quali obesità, diabete ,allergie, formazione di placche arteriosclerotiche, causa in seguito di patologia cardiaca.

L’American Academy of Pediatrics raccomanda che  ai bambini al di sotto dell’anno di vita non venga somministrato latte intero, poichè la carenza di ferro è più probabile quando la dieta sia ricca di latticini. I prodotti del latte sono molto poveri di Ferro. Se dovessero costruire una grossa parte  della dieta è più probabile si sviluppi una carenza di Ferro. Le coliche addominali sono un ulteriore problema correlato al consumo di latte. Un bambino su cinque soffre di coliche. I pediatri ne hanno in tempo individuato la causa nel latte vaccino. Sappiamo ora che quando la madre  che allatta al seno il bimbo consumi latte vaccino, il bambino può andare incontro a coliche addominali: Gli anticorpi della mucca possono passare, attraverso il circolo ematico materno, nel latte materno stesso e da qui al bimbo. Inoltre le allergie alimentari appaiono essere comunamente causate dal consumo di latte, soprattutto nel bambino. Una Studio recente mette anche in correlazione il consumo di latte vaccino alla stipsi cronica del bambino. I ricercatori suggerescono che il consumo di latte provochi ragadi od altre lesioni perianali e severo dolore alla defecazione, provocando così stipsi.
Per approfondire l’argomento consiglio la lettura di IL MAL DI LATTE di Lorenzo Acerra ,Macro edizioni, testo semplice e scorrevole dove è descritta la nascita del buisness latte e dove sono descritti i danni prodotti dalla sua introduzione.

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