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Una delle cose migliori che potete fare per la vostra salute e quella della vostra famiglia è evitare il consumo di cibi e bevande industriali, che sono pieni di additivi chimici: molti additivi non sono mai stati testati e addirittura alcuni sono notoriamente cancerogeni.

Sono così pratici…per accorciarsi la vita
E’ difficile decidere da dove cominciare quando si affronta un argomento come questo, che al tempo stesso indigna e spaventa. Il capitolo di un libro può dare tutt’al più una panoramica superficiale; per comprendere davvero la complessità e i pericoli degli additivi alimentari bisogna essere esperti di biochimica, o perlomeno leggersi una buona quantità di libri voluminosi, indisponenti e difficili.
Se consumate cibi industriali, potete essere certi che sono zeppi di potenti sostanze chimiche in cui l’organismo umano non si è mai imbattuto prima dell’avvento della provetta. Il computer del nostro corpo si trova in difficoltà nel gestire questi additivi che vi buttiamo dentro senza criterio. Questa confusione può essere causa di divisione cellulare, e tutti noi sappiamo cosa significa. Come ha espresso l’autorevole ricercatore oncologico Dott. William E. Smith: “L’abitudine sempre più diffusa di introdurre una serie infinita di molecole biologicamente estranee all’organismo umano per vari scopi commerciali è come gettare una manciata di dadi e bulloni nella più delicata macchina esistente al mondo.”
Praticamente tutto ciò che mangiate è stato, in una fase o l’altra della produzione, imbottito di additivi. Se consumate cibi industriali, il vostro corpo deve vedersela con emulsionanti, conservanti, coloranti, aromi artificiali, umettanti, essicanti, dolcificanti artificiali, sbiancanti, neutralizzanti, disinfettanti, addensanti, antischiumogeni, antiagglomeranti, alcalinizzanti, deodoranti, volumizzanti, gas, lucidanti, idrogenanti, idrolizzanti, maturanti, solfiti, anidride solferosa, pesticidi, antimicotici, stabilizzanti, testurizzanti, antibiotici, steroidi e perfino radiazioni. E voi che pensavate di mangiare cibo!
Fornire un elenco dettagliato delle migliaia di sostanze aggiunte al nostro cibo e dei pericoli, effettivi o potenziali, di ciascuna andrebbe oltre lo scopo di questo libro. Esistono diversi ottimi testi sull’argomento, per chi desidera saperne di più. Ma fate attenzione: leggerli potrebbe incidere sul vostro equilibrio mentale, e distruggere quel barlume di fede o rispetto che potreste ancora nutrire verso le agenzie regolatrici, le aziende chimiche, gli scienziati o l’industria alimentare.

E’ cibo “genuino”…come no!
La lista delle sostanze chimiche contenuta nelle bibite è  da capogiro. Molte contengono oli vegetali bromurati, che hanno prodotto enormi lesioni ai reni, fegati, cuori e milze delle cavie da laboratorio. Ci vorrebbero pagine intere per nominare tutte le sostanze pericolose contenute in queste bevande frizzanti dall’aspetto tanto innocuo. Basti dire che molti sono derivati dal catrame di carbone, e da molti anni si sa che queste sostanze sono cancerogene.
Per chi si stia chiedendo come mai i governi dovrebbero consentire la vendita di queste bibite se sono così pericolose, posso solo dire che dovete pensare con la vostra testa se intendete proteggere voi e la vostra famiglia. L’industria alimentare è immensa e potente, e storicamente tutti i governi si sono sempre preoccupati soprattutto di proteggere l’industria, più che i consumatori.
…le statistiche ci dicono che l’aumento senza precedenti dell’incidenza di cancro va di pari passo con il forte aumento della prevalenza di sostanze non testate nell’offerta alimentare.
Per esempio, negli Stati Uniti le società produttrici di bibite, con l’aiuto dei governi, si sono infiltrate nel sistema scolastico pubblico. Credete che l’Australia e gli altri paesi “civilizzati” resteranno a guardare? Diversi distretti scolastici degli USA hanno firmato contratti con Coca-Cola che fruttano milioni di dollari, purchè vengano rispettate le quote di vendita annuali! Il risultato è prevedibile: gli amministratori scolastici incoraggiano gli studenti a bere la Coca, persino in classe.  Nel 1998, il Centro per le Scienze nell’Interesse Pubblico avvertì che Coca-Cola aveva pagato 60 milioni di dollari al Boys & Girls Clubs of America perchè il suo marchio venisse venduto in esclusiva in oltre 2000 strutture.
Le bevande gassate non fanno male solo alle ossa, ma possono anche distruggervi i denti. Se non basta il buon senso per convincere voi e i vostri figli a smettere di berle, provate a fare questi esperimenti:
– Buttate dei chiodi di metallo dentro una bottiglia di cola. Nel giro di due giorni, si  saranno dissolti.
– Versate della cola su una superficie di cemento, e osservate cosa succede ad una mosca che la ingerisce. Notate anche come diventa pulita la superficie.
– Se ne avete il coraggio, versate della cola sulla vostra auto, e osservate cosa succede alla vernice della carrozzeria. Sembrerà pronta per l’autodemolitore!
Molti prodotti che conosciamo e amiamo non esisterebbero senza un uso generoso di conservanti, in particolare gli alimenti in scatola e le carni confezionate, che hanno bisogno di conservanti potenti per evitare effetti collaterali indesiderati, come la putrefazione. Le carni confezionate sono dannose a tutti i livelli, ed è meglio evitarle in ogni caso. Certe carni contengono tanti di quei conservanti che vicino alla data di scadenza dovrebbero scrivere: “Sempre che ci arriviate!”

Le sostanze che vi predispongono al cancro
La scusa che viene spesso riportata dai portavoce dell’industria e a cui, incredibilmente, prestano fede i governi e i cittadini, è che queste sostanze nonostante causino il cancro nelle cavie sperimentali, sono usate solo in quantità minime e dunque sono innocue. Eppure alcune sono talmente velenose che, se ingerite in grandi quantità, potrebbero uccidere un essere umano all’istante! La spaventosa verità è che persino in quantità minime una sostanza cancerogena, assunta occasionalmente, è sufficiente per causare il cancro negli individui predisposti.
Durante un simposio di oncologia, il tedesco Dott. Hermann Druckry ha chiarito: “Anche in chi ne assorbe quantità infinitesimali c’è comunque un effetto cumulativo, e quando si raggiunge un certo livello ed è trascorso un periodo di latenza, l’effetto diventerà evidente sotto forma di tumore.” La sostanza che ingerite oggi, nascosta dentro quella deliziosa golosità a cui non sapete resistere, potrebbe predisporvi ad avere un cancro fra qualche anno. Ne vale la pena?
Anche il direttore della divisione tossicologica della FDA statunitense ha detto che non si conosce esattamente il destino finale degli additivi alimentari una volta che sono entrati nel corpo. Anni fa si pensava che il corpo fosse in grado di detossificarsi dagli additivi alimentari, e che questi venissero scomposti in sostanze innocue. Oggi sappiamo che ciò non avviene. L’industria alimentare, l’industria chimica e i governi stanno giocando alla roulette russa con il nostro corpo. Potranno continuare a farlo solo se noi glielo permettiamo. Anche se è impossibile stabilire la causa della maggior parte dei tumori umani, le statistiche ci dicono che l’aumento senza precedenti dell’incidenza di cancro va di pari passo con il forte aumento della prevalenza di sostanze non testate nell’offerta alimentare. L’abitante medio di una nazione industrializzata ingerisce da tre a sette chili di questi additivi all’anno. Dato che ci sono persone prudenti che non ne ingeriscono affatto, significa che tante altre persone ne assumono almeno due o tre volte tanto. Stanno strizzando l’occhio al cancro, e a tutti gli altri mali prodotti dagli additivi alimentari.

Additivi testati raramente
Nel nostro cibo ci sono migliaia di sostanze artificiali che non sono mai state adeguatamente testate, dunque nessuno sa se potenzialmente potrebbero causare malattie congenite, allergie, difetti genetici o cancro. L’industria alimentare  ha continuato per 75 anni a fare uso di sostanze chimiche che avevano causato gravi danni epatici nelle cavie sperimentali, prima che il pubblico venisse a saperlo. Cumarina, dulcina, giallo burro (non suona appetitoso?) sono solo alcuni esempi.
Molte sostanze che notoriamente causano il cancro negli animali sperimentali sono tollerate dai governi, nonostante i moniti degli oncologi, solo sulla base del fatto che vengono consumate in piccole quantità e non sono istantaneamente letali.
Raramente sono i produttori alimentari stessi a svolgere i test sugli additivi. Si affidano a chi produce gli additivi e a società “indipendenti” come gli statunitensi Industrial Bio-Test Laboratories, annoverati fra i maggiori laboratori di analisi industriale al mondo. I dirigenti di questa azienda sono stati condannati per aver falsificato i risultati di oltre 22.000 analisi svolte per conto di compagnie chimiche, nonostante un incendio avesse “accidentalmente” distrutto tutti i loro archivi appena prima che irrompessero i federali! E’ agghiacciante considerare che i laboratori americani sono considerati i migliori al mondo e che la maggior parte degli altri paesi si affida ai risultati dei loro test. Anche i laboratori che non falsificano i risultati sono poco affidabili. Il più delle volte, gli agenti cancerogeni sono identificati solo dopo che il prodotto è stato testato su un pubblico ignaro. Persino nei laboratori di specchiata integrità, in genere si ignorano i pericoli cumulativi. Ciò che può essere relativamente innocuo a breve termine potrebbe causare il cancro dopo anni di ingestione. Nei test si è sempre trascurato anche l’aspetto dell’interazione: qualcosa che da solo è innocuo potrebbe rivelarsi letale se combinato con altri additivi o sostanze naturali. Considerando che possono esserci 30 o più additivi in un unico alimento, le combinazioni sono infinite!
Leggere attentamente le etichette al supermecato è quanto mai inutile. Un produttore di pizza è tenuto a elencare che usa pasta da pane, salsa di pomodoro, formaggio e verdure. In molti paesi, non c’è bisogno che specifichi  gli orrori che sono stati commessi per “migliorare” la farina con cui ha preparato l’impasto, nè gli additivi del formaggio. Se non è stato lui a produrre la salsa di pomodoro, probabilmente nemmeno questi ingredienti sono elencati. Se usa del salame fornito da altri, gli basta indicare “salame”, e i relativi contenuti resteranno un raccapricciante segreto del salumificio. Se voi o i vostri figli foste  allergici al nitrato di sodio o a uno dei tanti altri additivi consentiti nelle carni conservate, buona fortuna. Gli studi su animali mostrano che gli additivi costituiscono un rischio soprattutto  per i giovani rispetto agli individui maturi. E’ possibile che gli organi completamente  sviluppati siano più capaci di resistere all’attacco delle sostanze nocive. Qualunque sia il motivo, è ormai assodato che tutti gli additivi alimentari presentano un rischio inaccettabile per i nostri figli. Se considerate quanti non-alimenti coloratissimi, bibite e altra roba super-chimica consumano, non c’è da sorprendersi che l’incidenza dei tumori infantili sia tanto alta. Cinquant’anni fa, si sentiva molto raramente di bambini o giovani che si ammalavano di cancro o altre malattie degenerative: oggi è una realtà comune.

Nel cibo dei più piccoli
Persino i neonati sono vittime dell’industria alimentare. Leggere gli ingredienti di alcuni alimenti  e integratori per la prima infanzia, fra cui il latte in polvere, farebbe accapponare la pelle a un avvoltoio. Sembra più una lezione di chimica che non un elenco di ingredienti alimentari. Si sa che i bambini non percepiscono il gusto salato, eppure viene  aggiunto sale, dando precocemente il via a una dipendenza. Nel cibo per neonati si può trovare persino il gluttamato monosodico (MSG), noto da tempo come un pericoloso non-alimento. Dopo una lunga lotta, i gruppi di consumo sono riusciti a farlo bandire in molti paesi.
Negli USA, i dirigenti della prestigiosa Beech-Nut Nutrition Corporation sono stati citati in giudizio per aver venduto cinque milioni di barattoli di coloranti artificiali, zucchero e acido malico sintetico sotto l’etichetta “succo di frutta 100%”. Uno è stato condannato con 429 capi d’accusa per violazioni della legge su alimenti, farmaci e cosmetici.
Quando scegliete il cibo per i vostri figli, non fidatevi dell’industria alimentare, ma solo di voi stessi! Se ci tenete al vostro bimbo, allattate al seno il più possibile, e poi nutritelo con frullati di frutta fresca e verdure. Non sarà veloce come aprire un barattolo o una bottiglia, ma perderete meno tempo ad accudire bimbi malati, e li proteggerete da disturbi medici, interventi chirurgici, chemioterapia e morte prematura.

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