Abbiamo creato una società dove per sopravvivere devi sempre competere con qualcuno o qualcosa, dove occorre essere vincitori per essere uomini, dove vali solo se raggiungi…
Spiegare la trappola della performance ai ragazzi
Simone Biles non è una semplice ginnasta.
Simone è probabilmente la più grande ginnasta di tutti i tempi.
Quello che è accaduto … deve farci riflettere, non solo come genitori, ma come cittadini della ipermodernità.
Durante le finale a squadre si è ritirata lasciando stupito il mondo.
Un infortunio? No.
Ascoltate le sue parole: “Devo concentrarmi sulla mia salute mentale. Dobbiamo proteggere la nostra mente e il nostro corpo e non sentirci OBBLIGATI a fare ciò che il mondo vuole che noi facciamo“.
Il Mito della Performance che domina il nostro tempo ci chiede di funzionare come macchine.
La sua diabolica astuzia è trasformare il DIRITTO DI PERFORMARE (e di avere successo) nell’OBBLIGO DI PERFORMARE (e avere successo).
Non solo nello sport, nella vita di tutti i giorni, nelle relazioni, a scuola, ma anche nella cura ossessiva del corpo, nel conto in banca…
Nel tempo antropologico della morte di Dio “l’Io” ha sostituito Dio nel cielo, ma come Simone, siamo internamente lacerati dal DOVER brillare sempre e comunque come stelle lucenti.
Lo vediamo anche nei nostri ragazzi.
Siamo passati dal PARADIGMA DELLA COLPA (rispetto a criteri etico-morali) al PARADIGMA DELL’INADEGUATEZZA (rispetto a criteri di funzionamento).
Impariamo da Simone.
Impariamo a dire di NO.
Insegniamo ai nostri ragazzi a liberarsi dal dover essere perfetti, vincenti e popolari.
Liberiamo i nostri ragazzi (e forse anche noi stessi) da questa perversione.
Insegniamo loro a rifiutare questa medaglia d’oro avvelenata.
Per coltivare in classe “Menti critiche, cuori intelligenti” (Pearson).
da Stefano Rossi Didattica Cooperativa
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