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Carattere: dominante ma prepotente
Emozione primaria: delusione
Conflitto: di svalutazione
Diritto negato: di essere autonomo
Paura: dei legami, di legarsi sentimentalmente
Illusione di sé:  posso ottenere tutto ciò che voglio, sono il migliore
Comportamento: manipolatore e possessivo
Energia fisica: medio-alta; energia mentale: bassa (-ecto, +meso, -endo)
Colore utile: verde, stabilità e pazienza, “lascia la libertà alla vita”

Le tre fasi della vita in un batter d’occhio: nel passato sono stato tradito, vivo il presente in virtù del futuro per non essere deluso, ma ho paura del futuro perché potrei sentirmi legato.

Un’anima tradita si sente fallita perché non è stata scelta come priorità irrinunciabile, non si sente rispettata. Tende a negare i propri sentimenti, è come se l’io diventasse ostile al corpo e alle sue sensazioni, in quanto investe tutta la sua energia vitale sulla propria immagine, sull’esteriorità materiale. Il soggetto abbandonato prova delusione perché già da piccolo papà o mamma hanno preferito un altro a lui, e adesso rivedersi secondo non è accettabile. L’anima tradita si immola come il Cristo. Il tradito si sente perfetto e leale e non merita un tale affronto, l’essere stato rinnegato distrugge il suo ego. Proverà delusione ogni volta che le sue aspettative non verranno soddisfatte, ma in realtà è lui che si crea aspettative senza che nessuno gli abbia mai garantito fedeltà e vicinanza a vita. Un amico, un partner, un figlio o un collega hanno il dovere di rispettare i suoi desideri e le sue pretese, e quando ciò non avviene il soggetto grida al tradimento. Questa ferita spesso nasce dal complesso di Edipo: “la mamma che mi diceva ti voglio bene, sei il mio ometto preferito all’improvviso ha preferito papà o il fratellino”, oppure “papà è mio e mi diceva che ero la sua principessa, e allora perché gioca con la sorellina e va a letto con la mamma, invece di tenere me tra le sue braccia?”

Il carattere sarà dominante e prepotente. La ferita ha reso il soggetto tradito altamente scettico e prepotente, non ha nessuna voglia di passare in secondo piano e di essere deluso nuovamente, pertanto tende a controllare tutto e tutti attraverso il dominio fisico o mentale; deve sapere ciò che fanno gli altri affinché nulla possa sfuggire al suo controllo, neanche le sue emozioni possono essere espresse, riesce a controllare anche i suoi sentimenti per non deludere se stesso. Dominerà gli altri attraverso la forza fisica. La palestra e i muscoli, il comando, un tono di voce alto gli permetteranno di tenere testa alla materia umana. La conoscenza e il sapere gli permetteranno di  tenere testa alla mente umana. Non accetta sconfitte e per questo eviterà di scontrarsi con chi ritiene superiore, sceglierà i suoi compagni di viaggio quando sarà certo che non comportano una perdita materiale o, soprattutto, sentimentale. Tiene a sé le persone che ama con il controllo, li domina a volte con le minacce affinché non vadano via preferendo altri; sarà sempre disponibile e presente a soddisfare il compagno, ma solo per mostrare che lui è il migliore e non certo per il bene altrui.  Educherà i figli con la convinzione che ordine e disciplina servano a rafforzarne il carattere: non esiste il “vuoi” ma solo il “devi”. I sentimenti, le emozioni in tutte le loro manifestazioni lo terrorizzano. Manifestare i propri sentimenti significa aprirsi agli altri, ma questi sentimenti potrebbero, un giorno, essere usati contro di lui.

La ferita del tradimento conduce l’essere umano a diventare e a sentirsi superiore a tutti: in ogni occasione di vita deve essere il migliore per evitare di essere rinnegato; diventa leader perché solo un capo ha rispetto ed è temuto, e guai a tradire chi ha il comando. L’essenza di ogni sua azione è la negazione dei sentimenti, delle emozioni e delle sensazioni, anche a livello intimo e sessuale, per non mostrare debolezze. L’immagine che il tradito crea di se stesso deve essere rispettata e onorata da tutti. Ogni piacere di vita è basato sulla conquista, sulla quantità e non sulla qualità dei rapporti umani; meglio mille conoscenze che pochi amici sinceri. Il soggetto che ha la ferita del tradimento è un narcisista, seducente e accattivante che si vanta delle sue vittorie e del suo aspetto esteriore, nascondendo la sua vera natura, l’ipersensibilità.

L’emozione innata in chi cerca di sanare la ferita del tradimento è la delusione. Si tratta di uno stato emotivo-affettivo che insorge quando interviene un evento inaspettato o contrario all’aspettativa. Tale emozione causa un improvviso cambiamento della direzione dell’attività che si sta portando avanti nella vita come obiettivo primario. Chi si sente tradito non accetta il rifiuto perché solo lui può avere il potere di rifiutare chi l’ha tradito, è un esaltato e non ammette i propri errori, se li commette si sentirà deluso di se stesso, avrà perso una fetta di autostima e andrà su tutte le furie o in un isolamento autopunitivo. Non è ammissibile che uno come lui possa essere scoperto e messo in ridicolo se commette errori, vive in continua tensione ed è facilmente irritabile.  Ogni volta che nella vita ci si sentirà rinnegati o traditi si proverà un profondo senso di rabbia e vendetta.

La paura esistenziale è quella dei legami, di innamorarsi, di mostrare i propri sentimenti, di ammalarsi, di perdere l’immagine, di impazzire, di perdere il controllo, perdere il lavoro, della vecchiaia, di perdere la fiducia degli amici, dei colleghi, della famiglia, di scoprire il passato.

Dott. Mauro Piccini
da https://embriologiaemozionale.vpsite.it/bussola-costituzionale

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