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SPAZIO

Viviamo gran parte della nostra vita in modo conflittuale dominati dagli schemi e dalle influenze che abbiamo in parte ereditato ed in parte creato.
Molti approcci puntano, chi più chi meno, verso la necessità di trascendere la carne e liberare lo spirito cercando di raggiungere chissà quale visione e di chiudere allo stesso tempo con tutto ciò che è materialistico.Nel lavoro con i Principi Universali possiamo stimolare i due lati della nostra natura, sviluppare un movimento naturale tra i due regni (materiale e spirituale) e vivere attraverso questo rituale la realizzazione di una metamorfosi che ci conduce dal conflitto all’armonia e dall’oscurità alla luce. E’ vero… siamo esseri di luce ma non dimentichiamoci che siamo rivestiti di materia e che possiamo abbracciare e godere della stessa dentro i suoi limiti. 

Noi siamo costantemente in presenza della perfezione e creiamo in quello che ci circonda una perfetta immagine di noi stessi e della nostra coscienza, proprio in base al principio di corrispondenza quando noi cambiamo anche il nostro ambiente cambia.

Come scrive Gaston “verranno dei periodi in cui ci sarà uno sfasamento nel tempo tra il nuovo ‘te’ e il suo ambiente. La coscienza si muove ad una velocità di vibrazione superiore a quella della materia, e il tuo livello di consapevolezza può cambiare più rapidamente della tua struttura fisica. Quando ciò accade è possibile che tu provi la sensazione di essere preso dentro in una specie di vuoto; non il vuoto dei mistici…ma piuttosto un inquietante senso di disorientamento, in cui le cose pare non abbiano senso…questo vuoto va accolto come un segno che stiamo avanzando su un sentiero di entusiasmanti scoperte. Se ci arrendiamo a queste nuove energie e passiamo a nuovi livelli di consapevolezza, il vuoto della confusione farà posto al vero vuoto.”
“Quando il vuoto è pieno” (Emilio del Giudice e Giuseppe Vitilello) diventa un vuoto che contiene, come un grembo di madre, il Caos che genera la vita e tra le sue trame, l’armonia nascosta…

Il vero vuoto è ben lungi dall’essere vuoto ma rappresenta e contiene una mare infinito di potenzialità creative. Se poniamo l’attenzione al distacco e pratichiamo la vera presenza nel qui ed ora piuttosto che sulla mente, se attraverso quel silenzio sano e consapevole entriamo in noi stessi, iniziando un dialogo intimo e ci accostiamo come dice Gaston ‘all’amore nel cuore’ questo vuoto diventa un’occasione sacra dove tutto è possibile, dove siamo in comunione con noi stessi e il tutto, risuonando e armonizzandoci con la luce della vita.

Possiamo ogni giorno decidere di riconoscerci, amarci ed essere nel luminoso tempio del nostro cuore o di lasciarci travolgere dall’avvoltoio mente che tutto controlla e dirige. La mente è un ottimo strumento nel momento in cui ci ricorda ed evoca la nostra vera natura (dentro e fuori tempo, spazio e materia, materia e spirito).

Cristin Naldi

 

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