Condividi:

Secondo la visione medico-scientifica la malattia e i suoi sintomi sono visti ed interpretati come un nemico da distruggere.
Il messaggio nascosto che esiste nell’inconscio dell’ Uomo è che la malattia e quindi la sofferenza, è un avversario da combattere  e da sconfiggere.
La sofferenza è vissuta come un uragano che ci travolge senza che noi ne siamo responsabili. La colpa è sempre fuori di noi: l’Uomo non si responsabilizza mai per quello che fa, ne tanto meno per quello che subisce. L’Uomo deve imparare a guardare dentro se stesso e capire i meccanismi inconsci che l’hanno portato ad ammalarsi o a soffrire nella sua esistenza, perchè la malattia è un processo di consapevolezza e di conoscenza di se stessi.
La malattia è energia complementare alla salute ed alla gioia. Complementare vuol dire che entrambi devono sussistere per il bene dell’Uomo.
L’Uomo vive in una dimensione di dualità, fatta di opposti, ( giorno e notte, bianco e nero, guerra e pace, ecc) dove non può esistere un polo senza il suo contrario. E quanto più si vuol negare un aspetto, paradossimamente, l’aspetto opposto affiora in maniera esplosiva. Più si ricerca la pace e più conflitti si innescano ( oggi sul pianeta si combattone 36 guerre ); negli anni ottanta la medicina dichiarò sconfitte le malattie infettive ed arrivò AIDS; oggi più si combatte la malattia e si nega la morte più ci si ammala e si muore.
La malattia, invece, vissuta come un processo di crescita, non sarà solo combattuta con forza ma dovrà essere capita e bisognerà andare alle sue radici, in modo che si possa ritrovare l’Unità perduta che è Armonia.
Ma oggi l’Uomo divide tutto in termini di Bene o Male, Giusto o Sbagliato e tutto viene incasellato  e schematizzato.
Il corpo , in effetti,  si ammala perchè non è in armonia con se stesso e col mondo esterno: si creano, quindi, dei vuoti energetici nel suo campo vitale che danno libero accesso ad agenti esterni come microrganismi, virus , allergeni  che innescano la malattia ma non ne sono la causa. Dipende perciò dal nostro equilibrio se gli eventi esterni si possono manifestare.
Ma cosa cerchiamo di fare noi invece di cercare  di capire la malattia e a che cosa risale, o indagare su quale meccanismo intrinseco è connessa? Sopprimiamo il sintomo e non vogliamo conoscerlo né,  tanto meno, affrontarlo.
La malattia è quindi un insieme di azioni scorrette create dalla nostra mente deviante. Dobbiamo prenderne atto e correggere le azioni inconsapevoli.
Le basi su cui poggia la nostra società contemporanea è la PAURA DELLA MORTE.
Anche in questo caso la morte è stata contrapposta alla Vita, quale sua più grande nemica ed avversaria.
La malattia, INCONSCIAMENTE, non è che l’inizio della morte e per questo se ne ha paura. Solo i Maestri Illuminati ci hanno descitto il processo della morte per quello che è: un cambiamento totale del livello di coscienza. I Maestri e, solo loro, ci insegnano che è la nascita il processo più doloroso e non la morte.
Ma nei nostri inconsci individuali e nell’inconscio collettivo si è venuta a stratificare questa ossessione della morte, vista come la sofferenza più forte e dolorosa.
Questa paura così radicata ha tarpato le ali alla vita, perchè la paura di morire è tale che gli esseri umani non vivono più, si chiudono sempre più nella paura, si proteggono sempre di più, si isolano sempre di più e i loro cuori sono pieni di ansie, paranoie, sofferenze, che non permettono di vivere, se non si vive gioiosamente, è certo che non si morirà gioiosamente. Noi invecchiamo e moriamo così come abbiamo vissuto. Vivendo gioiosamente, possiamo morire in pace: se la paura di morire lentamente svanisce, allora svanirà l’80% delle malattie.
La gioia è nutrimento ben più grande del cibo.
Quanto è più sottile il nutrimento quanto più è fondamentale ed essenziale per vivere. Senza cibo possiamo vivere anche 40 giorni; senza acqua solo pochi giorni; senza aria solo pochi minuti. Senza sensazioni si muore immediatamente e per sensazioni si intendono tutte le emozioni e percezioni.
Il condizionamento che abbiamo subito è la paura della morte e quindi la paura della malattia e per ultimo la paura di vivere.
Su queste paure è fondata la società del consumo. Tu, singolo uomo, hai paura; quindi io, come potere, ti proteggo dandoti il lavoro con cui puoi guadagnare per avere una casa dove proteggerti, nasconderti e sentirti sicuro. Ma oggi il lavoro è diventato totalizzante, così non si ha più il tempo di pensare alle proprie paure.
Fermarsi vuol dire collassare. Si lavora sempre di più per non pensare alle proprie sofferenze. Per la mente è importante solamente essere occupati, attivi ed in movimento. Fermarsi vuol dire accorgersi del vuoto che abbiamo dentro. Più oggetti ci offre la società più siamo vuoti dentro. Più case, più amanti, più telefonini e Tv e altre fonti di eccitazione possediamo e più siamo vuoti dentro. Dentro c’è tutta la paura di ammalarsi e di morire. Pur negando la morte, inconsciamente, la viviamo come inevitabile e se non la consideriamo come parte della nostra esistenza, ma come male da combattere si innescheranno oltre alla paura, sentimenti di rabbia e repressione che condizionareranno la nostra vita non permettendoci di viverla in pienezza.
Attraverso l’ Ipnosi è possibile deprogrammare questo meccanismo inconscio automatico  e, attraverso un percorso di conoscenza di se  stessi, permette di sciogliere i blocchi emozionali legati a sentimenti di paura, rabbia per permettere all’individuo di scoprire e di vivere la sua vera essenza.

Vuoi rimanere aggiornato sulle nostre ultime news?


 

Iscrivendoti al servizio acconsenti al trattamento dei dati secondo l’informativa UE 2016/679 (Leggi di più)


Condividi:
Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.