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Cos’è il dolore? L’ultima definizione data al significato di dolore risale al 1994, quando l’Associazione Internazionale per lo studio del dolore pose la necessità  di tentare una sintesi che mettesse l ‘accento più sul soggetto che soffre, rispetto ai meccanismi scatenanti, e descrive il dolore come: un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata a danni tessutali reali o potenziali o descritta in termini di tale danno.
Nel passato il dolore era visto come unico sia sul piano fisico che morale,  quindi era vissuto come un’esperienza unitaria. In seguito si è creata una scissura molto più ampia di questa terminologia ( dolore fisico, morale, esistenziale ecc).
L’esperienza del dolore è comunque reale e non esiste per il paziente un dolore psichico e uno somatico.
Il dolore non è una schema immodificabile e non è una sensazione che può essere annullata, ma è una struttura che può essere manipolata, che è data da un passato dell’individuo che ha creato il presente che in base alla reazione creerà il futuro.
Il nostro inconscio rappresenta una risorsa fondamentale ed insostituibile che in molte situazioni permette il controllo del dolore cronico. L’ ipnosi quando è diretta a produrre stati di controllo sulla sensazione dolorosa deconcentra dall’ attenzione che focalizza sull’agente lesivo e sull’area corporea interessata dal dolore portando ad una riduzione della percezione del dolore.
Attraverso la riduzione dell’ ansia associata decondiziona, destruttura e controbilancia le situazioni o i comportamenti anticipatori all’ insorgere del dolore.
L’ ipnosi oltre al controllo degli stati di dolori  associati a malattie a carattere cronico o oncologico permette al paziente di modulare in modo rapido ed efficace il dolore , che creato da una situazione emozionale e psicologica, si manifesta con tutta la sua intensita attraverso la manifestazione su di un piano di dolore fisico che altro non è che lo scaricarsi di un dolore emozionale che il paziente non è in grado di gestire ( Es. tensioni e contratture muscolari, emicranie e cefalee, coliti ecc).  Quindi attraverso l’ ipnosi, lavorando sullo sblocco del dolore morale si assiste alla scomparsa del dolore sul piano fisico.
Una delle considerazioni più importanti è quella di non usare mai l’ ipnosi per trattare il dolore prima di avere escluso, attraverso accertamenti diagnostici, una possibile alterazione patologica profonda che manifesta con il dolore la sua presenza  (es. cefalea persistente = tumore al cervello) perchè trattare il dolore solo modulandone la sua percezione non tratta l’origine di esso nella malattia. Nel caso che il medico diagnostichi l’assenza di una problematica profonda di patologia organica, pur rimanendo il dolore, l’utilizzo dell’ipnosi è uno dei mezzi più efficaci per contrastarlo.

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