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L’anno 2020 è l’anno nel quale non solo l’individuo, ma l’intera umanità si è vista costretta a scendere in battaglia per affrontare la più grande paura, quella della Morte.
La paura nei confronti di un nemico diverso, microscopico, non mortale per la maggior parte di noi.
Un nemico che non vediamo, che non possiamo conoscere e controllare fino in fondo. Questo destabilizza, toglie il respiro, sicurezze e certezze che credevamo di avere raggiunto. Il Golia dell’arroganza, espresso attraverso la Scienza e la Medicina, è crollato sotto il colpo di fionda di un Davide invisibile.

Il mondo occidentale si era dimenticato di cosa volessero dire guerra e malattia. Era solo proteso verso la ricerca di un eterno godimento illudendosi di poter giungere a vivere l’immortalità. Non era più abituato a fare i conti con una probabile fine di tutto ciò. E’ bastato un semplice virus per fare crollare il colosso dai piedi di argilla.
Tutto questo certamente ha un senso. Il senso della vita dove si nasce, si vive e si muore… sì, si muore, nonostante la ricerca illusoria di eterna giovinezza nascosta dietro al bisturi, nonostante la finta gioia di vivere data dagli psicofarmaci, nonostante la ricerca affannosa di non morire dato dall’illusione del farmaco o della tecnologia miracolosa.

Mai come ora, dopo 30 anni di attività professionale, sto assistendo ad un crollo della gestione emozionale dell’individuo. Il ritmo frenetico, che permetteva di assopire e non ascoltare il proprio sé, è venuto meno quando siamo stati costretti a fermarci. Questo ha permesso il riaffiorare di tutto ciò che era stato incatenato per paura, non voglia di viverlo. Le settimane senza tempo hanno aperto il vaso di Pandora liberando i demoni in esso contenuto obbligandoci a vederli, riconoscerli e affrontarli in una battaglia verso la liberazione. Coloro che però ancora e nonostante tutto si rifiutano di combattere si trovano persi, senza finti equilibri, senza finti sorrisi e sono travolti da questo immenso tsunami che inevitabilmente travolgerà coloro che non saranno in grado di cavalcarlo.

Il ritorno alla “finta” normalità precedente non permetterà di cancellare ciò che è successo. Solo coloro che avranno il coraggio di riconoscere il malessere e la forza di percorrere la dolorosa via della passione potranno giungere al monte Golgota per essere crocefissi così da poter sì morire, ma anche rinascere liberi da schemi condizionanti ed incatenanti. Solo passando attraverso l’estrema sofferenza si potrà rinascere alla vita come uomini nuovi.

Dott. Mauro Piccini

 

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