Spesso l’uomo oggi tende a vivere una vita di compromessi, ricatti, dare e avere, credendo che tutto nella vita gli sia dovuto, senza lottare e faticare con passione per quello in cui crede, senza sapere che vivere secondo il minimo sforzo è un peccato contro lo spirito.
Un gesto , un’azione, un dono nascondono, subdolamente, un’aspettativa, un vincolo, una promessa, perdendo il sacro valore del dare con amore per il semplice piacere di dare, di condividere la gioia degli altri , perchè la loro gioia è la sua gioia. Ed ecco che tutto ciò che perde l’autentico valore diventa una prigione, incatenando gli uomini in un gioco illusorio, (di potere o ricchezza) che conduce giorno dopo giorno a perdere se stessi in una lenta, dolorosa e silenziosa agonia.
A questo proposito riporto la poesia di un anonimo, che mi lesse molto tempo fà una mia carissima amica:
Dopo un pò impari la sottile differenza
fra tenere una mano e incatenare un’anima
ed impari che l’amore non è appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non è sicurezza
e inizi a imparare che i baci non sono contratti
e i doni non sono promesse
e cominci ad accettare anche le tue sconfitte
a testa alta con gli occhi aperti,
con la grazia di un adulto
e non con il dolore di un bambino
e impari a costruire le tue strade oggi
perchè il terreno di domani
è troppo incerto per fare piani
perciò pianti il tuo giardino
e decori la tua anima
invece di aspettare
che qualcuno ti porti i fiori
e impari che puoi davvero sopportare
che sei davvero forte
e che vali davvero
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sono arrivata anch’io dopo tanta sofferenza…..ma a CHI o CON chi puoi condividere
questo cammino????chi mi circonda non capisce….pazienza Non sarà il LORO momemto…Grazie
Spesso il nostro ego vorrebbe farci vedere solo i comportamenti degli altri, il che è solo una forma di chiusura e di paura e la maggior parte delle volte le nostre decisioni vengono prese in base alle esperienze dolorose del passato.
Sarebbe invece interessante decidere di vedere in modo nuovo i valori in cui crediamo e aprire le nostre menti a nuovi pensieri, liberandoci di tutti i giudizi che abbiamo formulato su noi stessi e gli altri.
Tutti siamo reciprocamente vittime e carnefici, studenti e maestri mai arrivati e sempre in cammino.