Giorni di silenzio, di raccoglimento, di spazio che contiene i due lati di ogni cosa, ci facciamo “contenitore-grembo” di noi stessi per poter nascere in una nuova forma, ancora invisibile e non-manifesta; un mistero non da spiegare, interpretare o definire, ma semplicemente da vivere, attimo per attimo, affidandoci con fiducia a ciò che dentro di noi, con potenza vibra, a quel movimento silenzioso e sconosciuto che vuole farsi forma.
Dove termina l’oscurità e inizia la luce? Dove termina l’odio e inizia l’amore? Ciascuno non è altro che il polo della stessa cosa ma al di là di essi troviamo la “realtà”, la nostra verità, al di là della dualità troviamo un’unione con l’origine, con il tutto, con la vita stessa.
Noi siamo energia, forza e creazione, non siamo quello che la mente vede e intende, la mente è limitata rispetto all’inconoscibile potenziale che pulsa, che spinge, che vuole mostrarsi nella sua infinita grandezza.
Siamo insicuri? Abbiamo paura? …non importa, accogliamo, coccoliamo e abbracciamo le nostre difficoltà. Esse sono semplici manifestazioni di vita che contengono nella loro essenza un potenziale nascosto.
Non neghiamo l’esistenza del dolore, della rabbia, della paura, viviamoli nella loro totale intensità. Non manipoliamo o controlliamo le circostanze e gli ostacoli che si presentano, sono il nostro aiuto, la nostra opportunità. Accogliamo ciò che è, entriamo in quel dolore, solo allora comincia la nostra guarigione.
Non abbandoniamo noi stessi, innamoriamoci di noi e della vita, rinnoviamoci nel suo interminabile flusso e lasciamoci accarezzare dal vento della libertà.
Siamo tutti sul sentiero che conduce verso casa, fermiamoci ogni tanto a riposare.
Ascoltiamo quell’impulso creativo che sussurra al nostro cuore e seguiamo il nostro unico ritmo.
Cristin Naldi
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