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AURI

La medicina tradizionale cinese da due millenni sottolinea come l’uomo sia un microcosmo che riflette le leggi del macrocosmo e ad esse risponde; il Nei Jing sintetizza questo concetto affermando che “l’uomo deve sempre rispondere al Cielo ed alla Terra”. Inoltre ogni individuo è a sua volta costituito da ulteriori microcosmi che debbono armonizzarsi tra loro perché lo stato di salute si possa mantenere inalterato nell’ambito di una equilibrata omeostasi biologica. Ciò significa che ogni parte del corpo è in relazione con l’intero organismo e viceversa e che esiste un’influenza reciproca tra i diversi sistemi che può essere studiata a livello diagnostico e terapeutico. La somatopuntura ed il correlato sistema degli  organi e visceri e dei canali principali, secondari e straordinari si fondano precisamente su questo postulato. La stessa origine ha la teoria dei microsistemi che parte dal presupposto che varie regioni del corpo (il volto, il cranio, la mano ed il piede, il polso e la caviglia, l’addome etc) abbiano delle corrispondenze con l’intero organismo e con gli organi, visceri e tessuti di cui esso è composto.

Tra i vari microsistemi l’orecchio è certamente quello più studiato e conosciuto. La terapia auricolare che ne deriva è assai diffusa in tutto il mondo ed è figlia di un parto gemellare avvenuto in Occidente – con il grandissimo contributo  francese del Prof. Nogier e di tanti altri studiosi tra cui spicca il nostro Marco Romoli – ed in Cina, attraverso l’intuizione e lo studio di numerosi professionisti che hanno sottoposto questa parte del corpo ad una dettagliata osservazione e ad un dettagliato controllo degli effetti locali ed a distanza della sua stimolazione.

Il concetto di base da cui si muove questa disciplina medica è che esiste una somatotopia auricolare che riflette sulla superficie esterna del padiglione l’intero organismo, rappresentato sia nei suoi organi interni che nelle sue parti e nei suoi segmenti esterni.     Ciò significa che l’orecchio può essere utilizzato a scopo diagnostico – perché alterazioni cutanee cromatiche, energetiche, termiche, elettriche della sua superficie rimandano a patologie delle corrispondenti parti rappresentate – ma anche e soprattutto a livello terapeutico. La stimolazione dell’orecchio evoca delle reazioni locali ed a distanza delle zone eccitate. L’agopuntura dei punti auricolari rappresenta la tecnica di stimolazione di elezione, vuoi per la dimensione della punta dell’ago che ben si adatta alle modeste superfici del padiglione auricolare, vuoi per la potenza che questa metodica possiede, se confrontata con tecniche di terapia simili…

 La terapia auricolare rappresenta un ponte tra medicina cinese e biomedicine perché la prima la correla, con il suo sguardo olistico, con la teoria dei meridiani, degli organi e visceri, dell’energia, dei liquidi e del sangue ed infine dello yin e lo yang, la seconda ne studia i rapporti con l’innervazione auricolare e con i rapporti che questa contrae tramite il sistema nervoso centrale e periferico con l’intero organismo.

Da Olos e Logos N. 14

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