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E’ necessario cibarsi di alimenti vivi e facilmente scomponibili. Gli alimenti che presentano più di ogni altro queste caratteristiche sono la frutta e i semi, che hanno la più elevata affinità con l'”organismo di calore” specifico del corpo umano. La frutta matura è particolarmente digeribile, perché, quando è raccolta e consumata, è di fatto quasi già “cotta”. Inoltre, in generale, più un cibo è deperibile, più facilmente scomponibile dall’apparato digerente, tuttavia deve anche essere consumato assai più in fretta di altri alimenti per scongiurarne il deterioramento. Nel pensiero antroposofico, questo tipo di alimenti, come frutta, latte  e carne macinata, corrisponde al sistema solforico umano.

Invece gli alimenti derivanti dalle foglie, ossia la parte centrale della pianta, sono i più difficili da digerire e appartengono al sistema ritmico dei vegetali (e degli esseri umani).

Le radici, che in questo sistema filosofico sono legate al principio dell’elemento salino (Sal), hanno una struttura particolarmente robusta, quindi richiedono un dispendio elevato di energia per la loro digestione. Questa struttura specifica determina naturalmente la loro notevole longevità e conservabilità. Ad esempio, le radici di colore rosso o con colori intensi, come carote, barbabietole o navoni hanno immagazzinato molta energia della luce e contengono zuccheri complessi, come amido e inulina, quindi, soprattutto dopo la cottura, risultano facilmente digeribili per l’organismo umano.

Gli alimenti di origine animale sono più facilmente scomponibili dopo la loro esposizione al calore oppure quando hanno subito soltanto minime manipolazioni, come il latte o il miele. Il quark rappresenta un caso particolare, perché è del tutto neutro. Nella carne, le energie eteriche e le strutture dei vegetali hanno subito notevoli modifiche da parte dell’apparato digerente degli animali e sono state trasformate in sostanze specifiche dal loro metabolismo, divenendo parte del loro corpo.

In particolare, il consumo di carne rende più vigili e attivi, aumentando l’interesse per il mondo circostante. Quando avviene la scissione delle proteine animali, si creano notevoli quantità di prodotti metabolici acidi, che hanno un’azione tonica sul sistema nervoso simpatico. Inoltre, la carne contiene, fra l’altro, molto fosforo, che ha un effetto stimolante.

Tuttavia, oggi, il consumo di carne è fonte di preoccupazione, poiché le persone mostrano forti legami con la terra e l’astralità. Nei bambini, il consumo di quantità elevate di carne porta a un rapido sviluppo con un’intensa astralizzazione, che si verifica in fase troppo precoce rispetto all’età. In confronto al latte degli animali domestici, la proporzione di proteine e minerali nel latte materno è estremamente contenuta, ma aumenta con l’incremento della velocità di crescita del bambino. Pertanto il consumo di proteine animali porta a processi di accrescimento forzato, a discapito dello sviluppo delle energie eteriche. In età più avanzata, quantità elevate di proteine animali nella dieta determinano le sclerosi e potenzialmente, in presenza di patologie croniche, anche purulenze o infiammazioni.

Anche un consumo elevato di grassi animali provoca le sclerosi, che, nell’approccio antroposofico, possono essere mitigate tramite il consumo di grassi vegetali. Si evince quindi che gli acidi grassi insaturi del regno vegetale esercitano un’azione terapeutica, mentre quelli saturi, possono provocare sclerosi. Si noti che i depositi adiposi fungono da riserve, ma possono essere mobilizzati soltanto a distanza di un determinato intervallo di tempo, come si può notare svolgendo attività fisica. Quando occorre un rapido apporto di energia, si mobilizzano dapprima le scarse riserve di glicogeno dell’organismo, quindi le proteine, e solo in seguito i grassi. I grassi più difficili da sciogliere sono nel sistema nervoso centrale, che è fonte d’impulsi sclerotizzanti e disintegrante. Inoltre, il fegato, che è il punto di maggiore concentrazione degli acidi grassi polinsaturi nel corpo, è intollerante all’apporto di grassi (animali) saturi. Da un canto, senza dubbio, questi acidi grassi saturi sono molto digeribili, ma, dall’altro, in seguito non vengono trasformati in calore. Tale fenomeno può essere inoltre imputabile ad un sovraccarico o un indebolimento del pancreas oppure ad un eccesso d’insulina, che ostacola la lipolisi.

In sintesi, quindi, si può affermare che gli alimenti più digeribili e utilizzabili nell’immediato dal nostro corpo sono la frutta particolarmente matura o altre parti dei vegetali che hanno assorbito molto calore oppure gli alimenti di origine animale che sono stati sottoposti a minime manipolazioni e sono facilmente deperibili.

da Omeopati oggi

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