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La scienza della nuova Era, della collaborazione, della coscienza, del nostro futuro.

La libertà di parola è un diritto, uno dei diritti più preziosi. La libertà di parola è poter dire tutto ciò che può far bene all’uomo e alla vita.
La libertà di parola comporta il buonsenso di ascoltare chi passa la vita a studiare, a sperimentare, a verificare la conoscenza. La libertà di parola implica anche il silenzio. Silenzio per tacere, per riflettere  e per documentarsi. Al contrario ripetere quello che si sente in giro, quel che si legge qui e là in internet, pensando di dire qualcosa di importante, è solo spreco della parola e danno per chi ascolta. In questo modo si alimenta solo la pessima informazione e una pericolosa confusione.
Spacciare per scientifiche cose che la scienza sta ancora studiando, fare collegamenti impropri ed inadeguati, usare termini scientifici per darsi un tono senza conoscerne bene il loro significato, non è scienza, non è divulgazione, è mistificazione e ciarlataneria o come si vuol dire, pseudoscienza.

Tutto ciò distorce la conoscenza e fa un danno alla scienza e alla comunità.
Tuttavia va precisato che la pseudoscienza non è costituita solo dallo spacciare per scientifiche cose che non hanno basi scientifiche. La pseudoscienza è anche il rifiuto pregiudiziale e denigratorio verso ogni forma nuova di ricerca e di applicazione che possa alterare interessi consolidati di parte.
La scienza deve poter discutere liberamente l’esito dei suoi studi.
La scienza è il complesso organico delle conoscenze che si possiedono intorno a uno o a più ordini di fenomeni naturali, ma è anche l’insieme delle conoscenze che permettono di strutturare nuove teorie.
La scienza è pertanto l’insieme delle discipline basate, sull’osservazione, il calcolo, la verificabilità, che studiano l’universo, la terra e gli esseri viventi, per comprenderne il funzionamento e migliorare la loro vita.
La scienza utilizzando linguaggi formalizzati, descrive l’insieme delle conoscenze che consentono di comprendere la realtà. A partire da Galieo Galilei la scienza, intesa come aquisizione di conoscenze verificabili, è libera di discutere al suo interno gli esiti dei suoi studi, liberandoli da ogni principio di autorità, da ogni forma di autoritarismo.
La scienza opera per favorire l’evoluzione dell’uomo e perciò, per sua natura, è democratica, e per questo va tutelata. Nella scienza ci sono modelli dominanti e marginali, e ognuno di questi è più o meno soggetto a continue pressioni.

Le piaghe della scienza

La purezza incontaminata della scienza, resta purtroppo inviolata solo nei testi fondamentali dei suoi fondatori.
Alla luce delle dichiarazioni e delle denunce di autorevoli scienziati, non si può negare l’ingerenza nel mondo scientifico di interessi e poteri che nulla hanno a che fare  con essa. I finanziamenti che pilotano i risultati, la manipolazione dei dati, le collusioni con i poteri forti di coloro che pensano solo al profitto e non a produrre benessere, sono le piaghe della scienza.
Ciò detto, è però molto limitativo ed erroneo confondere gli interessi di chi, dentro e fuori alla scienza, opera per il proprio tornaconto, con il lavoro accurato e rigoroso della stragrande maggioranza degli scienziati. Da molti secoli la storia ci dimostra che la migliore delle istituzioni ha sempre in sé il germe che la può danneggiare.
Oltre alla pseudoscienza e agli interessi di potere esiste un’altra piaga: lo scientismo.
Lo scientismo, o per meglio dire, il fenomeno del fondamentalismo totalitario scientista a cui assistiamo oggi, è la visione dogmatica ed innaturale della scienza che non ammette la discussione, l’intuizione creativa e la transitorietà della conoscenza.
Come ha mirabilmente spiegato T. Kuhn il cambio di paradigma implica necessariamente del tempo e delle precise fasi di reazione prima che il paradigma dominante lasci il posto al nuovo paradigma, ma un conto è la discussione scientifica serrata e rigorosa e un conto sono i furori e gli strali del dogmatismo, tipici dello scientismo fondamentalista.

Il fondamentalismo scientista occupa per fortuna un piccolo spazio nella comunità, scientifica, che, al suo contrario, è invece protesa verso quella curiosità e creatività che accompagna lo scienziato nell’applicazione del metodo scientifico.La storia e l’evoluzione della scienza dimostrano in modo ineccepibile che senza le grandi intuizioni degli scienziati, spesso scomunicati dagli scientisti, la scienza non avrebbe avuto modo di progredire e di evolvere. Chi ha il coraggio di guardare le cose che altri volutamente ignorano, o di spingersi verso ambiti di ricerca che possono minacciare il paradigma dominante, nella migliore delle ipotesi è guardato con sufficienza e deriso, nella peggiore viene tacciato di ascientificità e marginalizzato.
Il problema non è della scienza ma, come sempre, di taluni uomini che operano nella scienza.

La scienza non si lascia appiattire

La scienza è rigore e verifica continua, ma anche curiosità conoscitiva, intuizione e creatività.
La scienza implica la capacità di scoprire nuove certezza conoscendone la transitorietà.
La scienza è l’evoluzione della conoscenza a favore dello sviluppo dell’uomo e del pianeta.
Oggi più che mai abbiamo bisogno della scienza per affrontare i problemi in modo olistico, non più approssimativo e non più basato su soluzioni pilotate dagli interessi, capaci solo di produrre problemi ancora più gravi di quelli che si intendono affrontare.Dobbiamo percorrere una nuova strada.

La scienza e il risveglio della coscienza

In questi ultimi decenni i problemi strutturali dei sistemi produttivi, economici, culturali e sociali, con le relative criticità ambientali che hanno generato nel mondo, sono la dimostrazione concreta che molte scelte non hanno funzionato e che sono state male applicate. la scienza sa cosa fare e ha gli strumenti per operare a favore della Natura, del Pianeta e dell’Universo. La scienza può aiutare il sistema produttivo e l’economia a riconciliarsi con il Pianeta. La scienza può aiutare l’uomo a ritrovare se stesso. Per fare questo ha bisogno di incontrare la sua Coscienza, di calarsi in questa Coscienza e di riscoprire l’Unità della Conoscenza, per superare la frammentazione del sapere e le rigide divisioni disciplinari. Tutti i fenomeni, ogni realtà, l’umanità, gli esseri viventi appartengono a qualcosa di più vasto. Ogni processo di entità è interconnesso ed interdipendente, nulla è separato.
E’ ora di risvegliare le menti ed aprire i cuori per comprendere questa inseparabilità. Molti scienziati lo hanno già scritto a chiare lettere.

Tratto da SCIENZA E CONOSCENZA N. 71

Dott. Mauro Piccini

 

 

 

 

 

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