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Libera il tuo cuore dalla paura e dall’orgoglio.

Occorre del tempo, non ha importanza capire quanto. L’importante è sapere che ci si può affidare alla vita con serenità, vedere le cose con gioia e amore, essere grati a Dio per averti dato la possibilità di vivere e di sentire.

Sentire il canto degli uccellini, il profumo dell’erba, lo scroscio dell’acqua, la voce della tua bimba, l’odore del tuo compagno, la loro costante presenza, il loro amore.

E’ proprio l’amore che spiazza.

Quando non vivi nell’amore o quando non lo senti è come se fossi più sicuro di te, più determinato, ma semplicemente perché il dolore è stato per anni la tua gabbia, mentre nell’amore non essendoci mai stato, lo conosci poco e tutto ciò che è ignoto spaventa, anche se l’ignoto rappresenta spesso la luce.

Una gabbia che comincia a starti stretta.

Non così protettiva come pensavi, o meglio troppo protettiva, anche nei confronti della felicità, perché a nulla permette di entrare, a nulla permette di dare la parola e tutto si rinchiude all’interno di quello spazio, limitato, molto limitato rispetto a quello che fuori può aspettarti.

Ma il fuori è troppo grande, troppo esteso, forse infinito e incerto e……proprio questo, il non conoscere cosa può esserci fuori, il non avere la certezza di quello che puoi incontrare, di come ti puoi sentire spaventa, perché hai paura a gestire tutto ciò che è gioia.

Perché la gioia fortunatamente non la puoi controllare.

L’importante è VIVERLA, viverla interamente e profondamente, permettendo alla sua luce di illuminarti, ed illuminare tutto ciò che ti circonda per vedere con altri occhi tutto ciò che dall’interno della gabbia, nemmeno si intravedeva.

La vera vita è la fuori…….Ti aspetta.

Devi solo aprire la porta, seguire la luce e iniziare il tuo cammino.

BUON VIAGGIO NEI MEANDRI DELLA VITA

Cristiana

Tutto ciò può essere sintetizzato nel famoso passo tratto da:

“ANTOLOGIA DI SPOON RIVER”

di E.L. MASTERS

Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio –
è una barca che anela al mare eppure lo teme.

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