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Descrizione originale di Bach
Per i sognatori e gli addormentati, che non sono mai completamente svegli e non hanno grande interesse per la vita. Persone tranquille, non propriamente felici della loro condizione attuale, che vivono più nel futuro che nel presente. Vivono nella speranza di tempi più felici in cui i loro ideali potranno trasformarsi in realtà. Nella malattia, alcuni fanno pochissimi sforzi o addirittura nessuno per guarire, e in certi casi possono arrivare a desiderare la morte con la speranza di una vita migliore, o forse con il desiderio di ritrovare una persona cara che hanno perduto.

Parole chiave:  mancanza di attenzione, incoscienza, sopore, isolamento passivo, scollegamento, appiattimento emozionale, apatia.

Livello tipologico:
Si tratta di una persona non pratica, distratta, assente, a volte sognatrice. Il suo interesse per il presente e la realtà quotidiana di solito è scarso. Clematis reagisce con apatia di fronte alle circostanze. Nelle forme lievi, spesso evade verso un futuro di fantasia e sovente verso uno spazio atemporale, di disconnessione, che potremmo definire “limbo”, da non confondere con uno stato meditativo. Viaggia in questi mondi fantasiosi in modo solitario, senza lasciar entrare gli altri.
Quasi sempre lo troviamo stanco, come se avesse compiuto grandi sforzi, per cui ha bisogno di dormire molto (ipersonnia) e il suo livello di attenzione, concentrazione e memoria di solito è molto scarso. Insomma, manca di vitalità.
Clematis è un chiaro modello di isolamento passivo, inteso come lo stato in cui una persona si allontana dagli altri per mancanza d’interesse, impulso, apatia.
Clematis di solito è pallido, ha le occhiaie e in inverno può soffrire di problemi circolatori, come mani e piedi freddi, geloni. E’ stata descritta una propensione a difetti visivi, come miopia e altri più gravi, probabilmente relativi simbolicamente alla mancanza di interesse verso ciò che la vita gli mostra. L’istinto di conservazione è piuttosto scarso, perciò in caso di malattia non collabora. Bach definì l’atteggiamento di Clematis di fronte alla vita: “una forma educata di suicidio”.
Emozionalmente è abbastanza piatto, soprattutto a causa del suo scarso livello di energia e interesse  per la vita di relazione, invece i Clematis più lievi (più presenti) sono un pò più ricettivi agli affetti e possono anche essere romantici e coltivare amori platonici. Questi casi ci consentono di rilevare l’importanza dell’influenza dell’ambiente e dell’apprendimento precoce. I genitori preoccupati per la passività di un figlio Clematis possono cercare o trovare il modo per stimolarlo e aiutarlo a sviluppare strumenti che gli permettano di possedere una migliore intelligenza emozionale e, pertanto, un maggior coinvolgimento nei confronti dell’ambiente circostante. Invece, un’educazione trascurata, repressiva o indifferente, finisce col segregarlo come un pezzo difettoso in un silenzioso isolamento. E’ logico che i Clematis più confusi provengano da ambienti dove sono stati considerati “impossibili” o direttamente ignorati.
Il modello di isolamento Clematis può essere considerato dagli altri come egoismo. In realtà non si tratta esattamente di questo, perchè è una persona disinteressata alle cose materiali,  oltre che ingenua e trasparente,  senza ipocrisia. La verità è che, essendo scollegato dalla vita pratica quotidiana, non si può contare affatto su di lui. Clematis non è empatico visto che non riesce a mettersi al posto dell’altro, nè a cogliere il clima emozionale dell’ambiente circostante. Ha bisogno di sviluppare abilità  sociali che gli  permettano di connettersi agli altri nel modo giusto.
Non è aggressivo e solitamente non ha paure ne timori concreti dato il suo scollegamento dalla vita quotidiana.
Alcuni hanno  doti artistiche e, se riescono ad esprimersi attraverso queste, possono essere brillanti.
I Clematis più presenti sono idealisti astratti e utopici che non hanno i piedi per terra. Spesso, di fronte a problemi gravi possono proporre soluzioni fuori luogo, che lasciano sbalorditi gli interlocutori e dimostrano la loro scarsa comprensione del clima emozionale delle situazioni e lo scarso coinvolgimento nelle stesse.
Mancando quasi del tutto di senso pratico, hanno bisogno di essere gestiti e sostenuti da persone più realiste. In caso contrario, possono mettere a repentaglio anche la loro sussistenza materiale. I Clematis mostrano diversi livelli di apatia a seconda del loro grado di disconnessione.

Clemati come stato
Tutti possiamo attraversare stati Clematis transitori, anche se i periodi dove ciò può maggiormente accadere sono l’adolescenza e la vecchiaia.
L’inizio della primavera e dell’autunno sono momenti di transizione in cui si avverte Clematis nell’ambiente, soprattutto in luoghi dove i cambi stagionali sono  più marcati.
Si può cadere in uno stato Clematis transitorio come meccanismo di difesa di fronte a traumi fisici o emotivi, una dissociazione che consiste nel “separarsi” da se stesso per evitare dolore o sofferenza, come se quello che sta accadendo o è appena accaduto succedesse ad altri o lo si stesse guardando come un film.
Molti bambini che vivono in un ambiente famigliare molto destrutturato e violento possono “clematizzarsi” per proteggersi da un contesto troppo duro. Il meccanismo si presenta sotto forma di disconnessione e ottundimento sensoriale o di rifugio in un mondo di fantasia più attraente. Questa seconda strada è meno negativa della prima perchè, per quanto sia fittizzia, rappresenta un modo di vivere i sentimenti. Annullarli è sempre un fenomeno più negativo.

Livello spirituale
Per Bach, Clematis è venuto ad apprendere la lezione dell’affabilità. In questo caso si tratta di avere buone maniere, essere affettuoso, amabile, attento, indulgente, premuroso, di buon cuore, simpatico e con una grande disponibilità, in poche parole essere empatico.
A causa della carenza d’intelligenza emozionale e del suo principale difetto, l’indifferenza, Clematis è abbastanza lontano dall’affabilità. Per svilupparla, deve metaforicamente discendere sulla terra e risvegliarsi al mondo dei sentimenti, prendere piena coscienza dell’esistenza degli altri e capire che possono aver bisogno del suo intervento, del suo aiuto. Si tratterebbe sicuramente di costruire un nuovo schema di valori guidato da una nascente capacità di empatizzare. Valori che naturalmente includono gli altri mediante il coinvolgimento.
La cosa più incoraggiante durante i consulti è che, in alcuni casi, uno dei primi obiettivi dei Clematis migliorati è di voler essere più solidali con gli altri, cominciando sicuramente dai famigliari più stretti.

Abstract: Ricardo Orozco – opere

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