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Descrizione originale di Bach:

Per chi sente il bisogno di vedere più bontà e bellezza in tutto ciò che li circonda. Questo rimedio aiuta ad acquisire la capacità di vedere cosa c’è di buono anche nelle cose che sembrano loro sbagliate, al fine di diventare più tolleranti, indulgenti e comprensivi nei confronti  delle diverse strade che ogni individuo e tutte le cose percorrono per raggiungere la propria perfezione finale.

Parola chiave: Pretenziosità, arroganza, aggressività, senso di superiorità, disprezzo, rigidità, irritazione, rifiuto, mancanza di capacità di adattamento, intolleranza, critica verso gli altri.

Livello tipologico
Concetto chiave il narcisismo. Si tratta di un individuo che per definizione si considera troppo importante e addirittura grandioso, una persona speciale chiamata ad occupare un posto glorioso, non solo nel futuro, ma con pieni diritti e privilegi particolari nel presente. Data la somiglianza tra il narcisista e le caratteristiche  di personalità Beech, le seguenti descrizioni sono una sovrapposizione di entrambe le tipologie.
Molti Beech sono convinti di essere speciali e unici, credendo così di doversi relazionare solo con persone del loro stesso livello. Disprezzano quelli che considerano mediocri. Olte che presuntuosi, sono vanitosi ed esagerano i loro successi, quando non arrivano addirittura a inventarseli.
Molti sono attivi, affascinanti , ottimisti  e, almeno di primo acchito, anche interessanti. Sono generalmente abili a stabilire contatti, ma non a stringere vere amicizie, perchè il loro atteggiamento sprezzante e spesso critico verso gli altri di solito suscita problemi di relazione. Queste attitudini possono portarli all’isolamento affettivo, perchè è molto difficile che trovino qualcuno alla loro “altezza” intellettuale, artistica, culturale, estetica ecc.
Evidentemente Beech è elitario e teme la dipendenza, che lo trasformerebbe in un essere  vulnerabile e mediocre come gli altri. Molti di loro considerano le regole, le scadenze di lavoro e simili come convenzioni fatte solo per contenere gli altri, ma loro si considerano speciali e pertanto devono avere caratteristiche che li differenzino.
L’isolamento sociale dipende dai successi o dagli insuccessi. Certamente, esistono Beech di talento che possono spiccare in alcuni ambiti: disegnatori di moda, politici, medici, avvocati, attori, scrittori, economisti, sportivi e cosiì via. Diciamo che la nostra ricca  società occidentale premia l’individualismo rispetto all’interesse del gruppo  e offre un terreno idoneo a far prosperare questo tipo di individui, quindi sono intere legioni quelli che vogliono essere “famosi”. Chi riesce a ottenere un frammento di successo vede rafforzato il suo modello negativo con risultati reali, che naturalmente esagera nella sua campagna di autopromozione permanente.  La maggior parte amano l’ostentazione e adorano esibire le loro conquiste, sia che si tratti di successi economici, sia accademici, che sportivi o nobiliari. Molti di questi Beech si trasformano in autentici sfruttatori e credono che quelli che lavorano per loro siano molto privilegiati. In fin dei conti, “gli altri” aspirano semplicemente a migliorare.
Oltre a essere presuntuosi, arroganti, critici e fatui, di solito sono pedanti e affettati, in ogni caso sgradevoli, con tendenza all’antipatia. Riassumendo, l’empatia non è il loro forte.
Molti di loro amano addirittura mettere in risalto gli errori e i difetti degli altri, lo considerano una specie di compito  pedagocico che nessuno però ha richiesto loro.
Naturalmente nel loro sistema di credenze, la gente è un’astrazione, una massa anonima e comunque disprezzabile, soprattutto quando non lo ammirano in modo cieco e incondizionato.
D’altra parte, sono troppo difficili da compiacere, poichè hanno una scarsa capacità di adattamento a cene, luoghi in genere, comportamenti altrui, uscite ecc. Ricordiamo che pensano di meritare un trattamento speciale in tutti i settori della vita.
I Beech pensano di possedere un’ispirazione quasi divina. Queste presunte ispirazioni devono però concretizzarsi, ma i dettagli che portano a questa materializzazione, spesso penosi e umilianti, devono essere svolti da persone di condizione inferiore: mediocri formichine lavoratrici non toccate dalla grazia, che devono oltretutto indovinare cosa il grande uomo – o la grande donna – vogliono dire o pensare. Per questo non desiderano essere consultati nè importunati con banalità, senza dubbio prodotto dalla scarsa intelligenza di chi non comprende la loro genialità, e possono quindi reagire furiosamente.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la presunta genialità dei Beech non corrisponde alla realtà. Le fantasie di grandezza possono essere state utili per affrontare alcune situazioni complicate o sgradevoli o anche per ridurre il livello d’ansia. Molti si servono di un meccanismo mentale: la negazione di tutto ciò che non vogliono ammettere (essere come gli altri, essere sfruttatori, dover lavorare giorno dopo giorno per ottenere le cose ecc.). Immaginiamo per un momento quei Beech che vengono più volte licenziati per la loro difficoltà di lavorare in gruppo e per la loro pretenziosità e superbia. Pensiamo a coloro per i quali la strada del lavoro autonomo non ha prodotto il “meritato” compenso. In questi casi, utilizzano un altro dei loro meccanismi mentali e di difesa più pratici: la razionalizzazione.
A un livello più patologico, possono arrivare a credere realmente che gli altri complottino per danneggiarli e soffrire di idee deliranti di persecuzione, come accade ai paranoici.
Questi Beech che non trovano riscontro ai loro presunti meriti innati possono sentirsi vuoti, umiliati, tristi e ansiosi, ma soprattutto risentiti e rabbiosi.
Parecchi Beech accusano problemi digestivi, soprattutto intolleranze alimentari. Ciò sembra dovuto ai loro limiti e alle loro complicazioni mentali che a qualcosa di organico. Da tempo viene inoltre descritta una tendenza alla rigidità nella parte alta della colonna vertebrale e della mandibola.
Riguardo alle allergie non sembra risultare più incidenza nei Beech che in altre tipologie floreali, nonostante l’essenza in questi casi si dimostri solitamente utile.
Ma cosa porta  determinate persone a diventare Beech? Se consideriamo che molti di loro sono in realtà narcisisti, la genesi di questa tipologia sembra un po’ contraddittoria. Da una parte si ritengono più vulnerabili a questa condizione i figli unici o i primogeniti educati come se fossero essere particolarmente speciali. Venerati dai loro genitori, hanno visto come questi rinunciavano a ogni bisogno personale per adorarli, erano considerati un po’ come “Sua Maestà il bebè”. In questo modo, il bambino non ha appreso che gli altri sono essere indipendenti con le proprie necessità. Così il bimbo non deve dimostrare niente per essere ricompensato e potremmo quindi parlare di un evidente senso di superiorità.
Per spiegare come si forma un narcisista, esiste però un altro meccanismo evolutivo decisamente contrario al precedente, basato sull’apprendimento precoce e attribuito ad un ambiente familiare negligente o addirittura autoritario e punitivo, in cui il bambino ha dovuto sviluppare delle convinzioni compensatorie per superare la mancanza di aiuto e protezione e la scarsa autostima.

Beech come stato
E’ molto frequente vivere stati di intolleranza, soprattutto in determinati aspetti della vita: rumori, cani, moto, biciclette, certe persone, lavori in corso…Parliamo in questi casi di un Beech tematico. Le caratteristiche di questo stato sono in relazione con un livello variabile di intolleranza, irritabilità e rifiuto verso gli stimoli o situazioni implicate. Nel migliore dei casi, lo stato esploderà solo di fronte ad attivatori specifici, come il rumore di una moto, ma in troppe occasioni il Beech tematico è più limitante, sia perchè l’aspetto che non tollera (per esempio rifiuto verso uomini, donne, bambini ecc.) è molto ampio, sia perchè è raro incontrare persone di questo tipo che non uniscano varie intolleranze. In altre parole, è improbabile essere Beech solo per un’unica cosa.

Di fronte ad uno stimolo sgradevole si può reagire in modo sproporzionato. Sicuramente tutti noi siamo infastiditi da un motociclista incurante che circola per la città con una moto rumorosa. Si può persino misurare in decibel la magnitudo di questo inquinamento acustico. Tuttavia, la reazione può oscillare da una piccola smorfia di fastidio, del tutto proporzionata, a una catena di pensieri e sentimenti completamente ostili.
In determinate fasi della vita si possono scatenare episodi Beech, fortunatamente limitati nel tempo, per esempio gli adolescenti che si indignano e vanno fuori dai gangheri per qualsiasi cosa dicano o facciano i loro genitori.
Molti stati di stress, d’ansia o depressivi possono accompagnarsi a un tipo di irritabilità compatibile con Beech. Alcune donne vivono stati Beech durante la sindrome premestruale.
Un aspetto interessante dell’azione di Beech si esplica nei confronti della tendenza alla critica negativa che hanno numerose persone, pur non presentando un profilo narcisita. L’essenza è stata ampiamente sperimentata in persone molto critiche verbalmente sia in persone che rimangono come intrappolate in pensieri critici e denigratori verso persone e istituzioni, anche se non li esteriorizzano.

Livello spirituale
Sono poche le descrizioni di Bach in cui si evidenziano così chiaramente come in Beech gli aspetti positivi dell’essenza. L’importanza che il dr. Bach attribuisce a questa essenza spiritualizzata, in cui esiste un anelito inconscio di pensiero positivo, sicuramente il messaggio dell’anima alla personalità: “Per chi sente il bisogno di vedere più bontà e bellezza in tutto ciò che lo circonda.” Questo impulso positivo ci porta a trasformarci in esseri più empatici, con la capacità di immedesimarci nell’altro e comprenderlo: “Questo rimedio aiuta ad acquisire la capacità di vedere cosa c’è di buono anche nelle cose che sembrano loro sbagliate.” In questo modo svilupperanno certe virtù “al fine di diventare più tolleranti, indulgenti e comprensivi nei confronti delle diverse strade che ogni individuo e tutte le cose percorrono per raggiungere la propria perfezione finale.”

Ma per ottenere i frutti che il maestoso faggio ci offre, dobbiamo prima affrontare la nostra imperfezione, raggiungere l’autoconsapevolezza e conoscere i nostri limiti. Fare una cura di umiltà per vederci riflessi nei nostri simili. Solo affrontando la nostra umanità imperfetta possiamo scendere dalla nostra torre d’avorio e sentirci affratellati con gli altri .
Autovalutandoci obiettivamente e riconoscendo i nostri difetti non abbiamo più bisogno di proiettarli e additarli negli altri e senza dubbio ci comporteremo con più indulgenza verso di loro. In questo modo, siamo in grado di accettare la diversità che ci porta a provare empatia: tutti diversi anche se uguali.
Come osserva giustamente la Scheffer: “Il senso di isolamento e di rifiuto è sostituito da una sensazione di unità nella diversità, di parentela tra le anime, di armonia, cosa che in fondo anche il Beech negativo cerca.”
Come sempre, Bach dà un tocco di grande maestria alla seguente descrizione: “E’ ovvio che nessuno di noi è in posizione di giudicare o criticare, perchè anche se il più saggio di noi vede e conosce un piccolo frammento del Grande Schema di tutte le cose, sapendo così poco, non possiamo giudicare come funzionerà il Grande Progetto..”

Abstract: Ricardo Orozco – opere

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