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Il nostro corpo, la nostra mente, le nostre emozioni, il nostro comportamento e la nostra vita di tutti i giorni non sono altro che l’espressione della nostra condizione spirituale e del nostro livello di vibrazione. Il modo in cui rispondiamo al mondo esterno non è che il riflesso di quelle risposte al nostro mondo interiore.

Ci rendiamo conto che tendiamo a tornare e a bloccarci nella frequenza di vibrazioni che per noi significano sicurezza, che conosciamo bene e che ci danno una parvenza di stabilità? Proprio quella stabilità che con tanta energia tratteniamo, quella sicurezza alla quale ci aggrappiamo non sono altro che resistenza alla vita e a ciò che si manifesta.

In una situazione di malessere o di contrazione blocchiamo il naturale movimento dell’energia presente in ciascuno di noi impedendo ad un differente livello di energia vibrante di manifestarsi. Se ci apriamo a questo stato e lasciamo ad ogni emozione, dolore, paura, difficoltà semplicemente di essere, si manifesterà un movimento di espansione, di apertura che permetterà ad una vibrazione più sottile di manifestarsi. “Dentro di noi e intorno a noi, in questo istante c’è il paradiso. Per essere in paradiso non dovete andare da nessuna parte, non avete bisogno di muovervi da dove siete, …qualunque cosa vediate o sentiate possiede in sé la perfezione di un diamante e voi, se siete aperti, la percepirete…” Thaddeus Golas

Spesso la vita ci mette alla prova, non perché siamo sbagliati ma semplicemente per darci delle opportunità, per constatare se effettivamente ciò che comunichiamo, sentiamo o esprimiamo corrisponde alla verità di ciò che siamo, se il nostro cuore è in armonia con le nostre parole, se mentiamo a noi stessi, se ce la raccontiamo…proprio così…a volte creiamo immagini, ci raccontiamo storie per  illuderci di aver fatto un buon lavoro, di aver seguito chissà quale cammino, di aver lavorato così tanto per sentirci degni e meritevoli di chissà quale premio, ma il premio SIAMO NOI, il nostro diritto a splendere ad essere “solo” noi stessi.

Lasciamo andare tutto ciò che non serve, torniamo bambini, stupiamoci ancora della bellezza della vita, non sopravviviamo di scontato, non viviamo di rimpianti o paure, torniamo alla nostra nudità ed innocenza, apriamo gli occhi e vediamo la realtà che ci circonda, ORA, IN QUESTO ISTANTE…ADESSO, non domani, non quando avrò tempo. Distogliamo la mente dai ricordi del passato e dalle preoccupazioni o dai sogni per il futuro, questa folle corsa verso qualcosa che non esiste che ci ha impedito di  osservare la meraviglia di questo momento, trascurando le bellezze che ci circondano, vedendo sempre il bicchiere mezzo vuoto anziché mezzo pieno. Se siamo presenti, lucidi come dice William Samuel ci separiamo dal non-adesso, dal passato e dal futuro e iniziamo a vedere che nell’adesso siamo in contatto con il tutto, con la pace, la serenità e la felicità perché in realtà siamo sempre nella condizione di poter decidere su quale frequenza sintonizzarci.

Solo se saremo capaci di amare tutto quello che percepiamo e che facciamo, se saremo capaci di amare  ogni parte di noi anche la più meschina, arida, sfacciata, volgare e disonesta e se saremo capaci di amare il nemico dentro di noi, accogliendolo nelle “sue-nostre” imperfezioni e differenze, la nostra gioia continuerà a rinnovarsi. Solo quando capiremo che nessuno è superiore o inferiore a noi saremo liberi di cambiare e vivere nell’ equilibrio, in qualunque situazione ci troviamo possiamo essere nella pace, perché amando ogni parte di noi e dell’altro e amando tutto ciò che suscitiamo o l’altro suscita in noi, saremo liberi.

Concludo riportando un estratto di Thaddeus Golas: “Questo è un esempio perfetto: quando condanniamo gli altri, gli unici colpevoli siamo noi. Noi vediamo sempre e solo noi stessi, per cui è del tutto inutile pretendere di cambiare gli altri. Se un essere umano sapesse che cosa sta facendo, non lo farebbe; questo è evidente. Ma egli è in grado di rendersene conto tanto quanto lo siamo noi. E se non vuole assolutamente vedere che cosa sta facendo, basterà che glielo diciamo noi? Anche noi sbagliamo, quando gli neghiamo la libertà di sbagliare.”

Cristin Naldi
https://www.facebook.com/tecnicametamorficaluce/

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