PRESENZA E TECNICA METAMORFICA

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Quando siamo tesi, siamo volti verso l’esterno, lontano dalla presenza … una tensione ci porta verso qualcosa che non siamo noi, tendiamo a cercare qualcosa che la mente ritiene come una mancanza, ma in quel momento non si è più nel presente.

Se ci alleniamo a lasciarci andare, a lasciarci essere, ci stabiliamo nella presenza, e più siamo presenti, più ci avviciniamo ed entriamo in comunicazione con il nostro essere, riconoscendo la nostra essenza e la nostra grandezza.
Più siamo presenti meno la mente può intervenire e finisce col cedere il posto a questa presenza, non avendo più alcun accesso.

Nella presenza, a poco a poco vi è un’apertura e qualcosa in noi ci fa accedere ad un altro spazio, uno spazio all’interno del quale avviene un processo alchemico dove cessa la dualità e dove si vive un profondo senso di unità, ciò che in realtà siamo fin dalla nostra origine.

Questa presa di coscienza consapevole ci permette di sentire la nostra presenza nel mondo e ci libera istantaneamente da qualsiasi intenzione, così come da qualsiasi illusione di potere personale.

Entriamo nella comprensione della totalità delle energie della nostra vita, dove il passato e le proiezioni nel futuro si integrano totalmente con il presente, assumendoci l’intera responsabilità della nostra esistenza, incarnando completamente ciò che siamo senza rifiutare nulla della nostra storia.

Attraverso la Tecnica Metamorfica o altre vie possiamo scegliere di vivere tutto questo nella pace del nostro essere lasciando che la vita operi in noi, oppure subire sotto il peso dell’inconscio sia biologico che personale, lottando in continuazione con gli eventi e noi stessi.

Sta a noi rivelare e vivere questa UNITA’ – UNICITA’ in maniera cosciente.

La trasformazione è un processo naturale e automatico, la nostra forza vitale guidata dall’intelligenza innata può operare qualcosa di infinitamente più grande di ciò che le nostre limitazioni ci consentono di fare.

Cristin Naldi
Membro Praticante della Metamorphic Association

TECNICA METAMORFICA E TRAUMI

TRAUMI

 

La Tecnica Metamorfica concentra la sua attenzione sul periodo prenatale. Poichè il periodo di gestazione fa parte del passato, il lavoro con la T.M. riguarda quel tempo, ma il tempo non è qualcosa di lineare e gli eventi e gli schemi del passato sono ancora con noi. Allentando la struttura tempo, si libera la forza vitale della persona e la forza stessa può modificare e sciogliere le caratteristiche formatesi nel passato o ereditate dalle generazioni precedenti.

Riporto una interessante ricerca dove si afferma che i traumi si ereditano. Da genitori a figli e nipoti, fino alla terza generazione.

“I ricercatori del Brain Research Institute dell’Università di Zurigo sono riusciti a identificare piccole frazioni di materiale genetico chiamato microRna. Si tratta di brevi sequenze, veicoli con cui vengono trasmesse le istruzioni per costruire le proteine ma conservano anche la memoria di eventi traumatici

– Lasciano cicatrici indelebili, segni che si tramandano per generazioni. I traumi possono essere ereditari, le paure passare da padre in figlio. E segnare vite. Queste trasmissioni genetiche sono state studiate sui topi ma probabilmente hanno effetto anche sull’uomo.

Il processo per il quale i traumi possono essere tramandati fino alla terza generazione. Il segreto di questa ereditarietà si nasconde nei microRna, molecole genetiche che regolano il funzionamento di cellule, organi e tessuti. Il trauma altera questi ‘registi molecolari’, e il difetto viene passato alla progenie attraverso i gameti. A svelare un meccanismo finora misterioso è uno studio dell’università di Zurigo, pubblicato su ‘Nature Neuroscience’.

Coordinati da Isabelle Mansuy, i ricercatori del Brain Research Institute sono riusciti a identificare alcuni componenti chiave di questo processo, piccole frazioni di materiale genetico chiamato microRna. Si tratta di brevi sequenze, i veicoli con cui vengono trasmesse le istruzioni per costruire le proteine ma conservano anche la memoria di eventi traumatici. “Ci sono malattie come il disordine bipolare che si tramandano in famiglia nonostante non siano riconducibili a un particolare gene”, ricorda Mansuy, docente all’Istituto federale di tecnologia (Eth) e dell’ateneo di Zurigo.

Per identificare il meccanismo sono stati messi a confronto topi adulti che erano stati esposti a condizioni traumatiche nei primi anni di vita con altri topi, non traumatizzati. I ricercatori hanno studiato il numero e il tipo di microRna nei roditori traumatizzati e hanno scoperto che lo stress traumatico altera per eccesso o per difetto la quantità di numerosi microRna nel sangue, nel cervello e nel liquido spermatico. Modificazioni che influenzano il funzionamento delle cellule regolate da queste mini-molecole.

Gli studiosi hanno osservato che i topi traumatizzati modificavano il loro comportamento. Per esempio perdevano la naturale avversione agli spazi aperti e alla luce, e mostravano segni di depressione. Caratteristiche che tramite lo sperma venivano trasferite alla prole, anche se gli esemplari della progenie non subivano stress o traumi. Anche il metabolismo dei cuccioli di topo stressato cambiava: i livelli di insulina e di zuccheri nel sangue, ad esempio, erano inferiori rispetto a quelli dei topolini nati da genitori non traumatizzati.

“Siamo stati in grado di dimostrare per la prima volta – riassume Mansuy – che le esperienze traumatiche influenzano il metabolismo a lungo termine, che i cambiamenti indotti sono ereditari” e che gli effetti del trauma ereditato sul metabolismo e i comportamenti psicologici persistono fino alla terza generazione. “Lo squilibrio dei microRna nello sperma si è dimostrato un fattore chiave per il passaggio degli effetti del trauma da genitore a figlio”.

Anche se molte questioni restano aperte e dovranno essere chiarite in studi successivi, puntualizzano gli autori, la conclusione è che “i condizionamenti ambientali lasciano tracce nel cervello, negli organi e nei gameti, e attraverso i gameti queste tracce vengono trasmesse alla generazione successiva”. L’èquipe zurighese sta cercando adesso di verificare se anche nell’uomo i ‘colpevoli’ siano i microRna.”

Fonte: http://www.repubblica.it/…/…/genitori-traumi_figli-83509020/

Cristin Naldi
Membro Praticante della Metamorphic Association

IL DISTACCO NELLA TECNICA METAMORFICA

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Più volte nella Tecnica Metamorfica abbiamo parlato dell’importanza per il praticante  di mantenere una presenza priva di interferenze, motivazioni, giudizi e consigli,  consapevoli  del fatto che la guarigione avviene dall’interno e che sarà la forza vitale della persona a  guidare i cambiamenti necessari  apportando equilibrio e integrità.

Quando abbandoniamo la necessità di sapere o di fare, quando diventiamo semplicemente spettatori, permettiamo alla Fonte del vero sapere di manifestarsi. Nel distacco notiamo i fatti riguardo alla persona o semplicemente ai suoi piedi,  prendiamo atto di essi  e lasciamo che siano per poi abbandonare la conoscenza degli stessi. Come Praticanti siamo consapevoli che l’energia o potere del fatto è sufficiente per trasformarlo, così come il potere insito nel seme è capace di trasformarlo in una pianta.

Occorre solo permettere che questo accada naturalmente; lasciamo uno spazio vuoto, senza contaminarlo con i pensieri; lasciamo agire naturalmente il vuoto, che vuoto non è, ma è permeato di Intelligenza pura.

Diamo spazio a “tutto ciò che è”, diamo potere al vuoto alchemico, non ci mettiamo in mezzo, ma ci fidiamo della Sorgente, è un atto di completa fiducia verso la Perfezione e, proprio per questo, permettiamo la trasformazione .

È necessario lasciare andare il bisogno di fare o pensare qualcosa, per permettere che siano l’Intelligenza Innata e la Coscienza Superiore a occuparsi della realizzazione e della trasformazione dell’individuo.

Più siamo nel “non fare” nel “non intralciare” più permettiamo al potenziale della persona di manifestarsi.

Cristin Naldi

OPEN DAY TECNICA METAMORFICA

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OPEN DAY TECNICA METAMORFICA SABATO 16 APRILE 2016
DALLA 14.00 ALLE 18.00

Con la Tecnica Metamorfica si crea uno spazio piacevole e rilassante dove la persona può “semplicemente essere”.

La Tecnica Metamorfica si basa sul principio intuito da Robert Saint John in base al quale sulla zona di riflesso della colonna vertebrale sul piede, sulla mano, e sulla testa corrisponde il periodo prenatale, durante la gestazione il nuovo essere forma non solo il suo corpo fisico, ma anche la struttura mentale, emotiva e comportamentale. Le cellule del nostro corpo sono quindi impregnate di tutte le esperienze della nostra vita, incluso il periodo prenatale (dal concepimento alla nascita).

Durante la fase di gestazione sono state gettate le basi del nostro modo di essere e di comportarci. Disturbi e/o malattie di vario genere sono la manifestazione di debolezze codificate anche in questo periodo.

Quindi lavorare sull’area corrispondente a tale periodo significa lavorare sulla struttura temporale durante la quale tutte le nostre caratteristiche, forze e debolezze si sono formate.
 Allentando la struttura del tempo, la forza vitale della persona può modificare le caratteristiche formatesi nel passato (ancora attive) o ereditate dalle generazioni precedenti e scioglierle creando maggior libertà interiore.

La Tecnica è stata creata lavorando con bambini portatori di handicap e consiste in un leggero tocco di alcune parti dei piedi, delle mani e della testa. E’ adatta a tutti.

Si è rivelata un valido supporto  quando ci si sente stressati, nelle fasi di passaggio della vita ( infanzia, adolescenza, menopausa e andropausa…), durante la gravidanza e il post-partum, in caso di lutto, di separazione, di salute carente e come mezzo di integrazione del nostro essere.

Il numero e la frequenza delle sedute verrà determinato unicamente da ogni individuo. C’è chi è soddisfatto di ricevere anche una sola seduta, chi ne riceve assiduamente e chi quando ne sente il bisogno.

Cristin Naldi  Membro della Metamorphic Association

LASCIAMOCI CONDURRE

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Tutti noi abbiamo il bisogno di essere ciò che siamo, qualsiasi cosa sia. Cerchiamo sempre in tutti i modi di controllare e manipolare le nostre vite, di trattare le emozioni e le incertezze come se fossero percorsi lineari, ma non possiamo controllare ogni cosa o ogni aspetto della nostra vita semplicemente per non cedere all’imprevedibilità di qualcosa che va oltre la nostra comprensione. E’ la base della nostra essenza mostrarci per come siamo, c’è una forza vitale che può operare e opera dentro di noi, una magia che si manifesta in modi che non possiamo capire, dobbiamo solo lasciare che sia ed avere il coraggio di lasciare andare le vecchie immagini di noi, rompere gli schemi, abbandonare le nostre storie, accettare la morte dei nostri piccoli “io”.

“Metamorfosi ha un vantaggio rispetto ad altri metodi di disciplina interna e di realizzazione, perché attraverso di essa è il soggetto che compie il cambiamento, la creazione di un nuovo schema di vita, e non il praticante, il quale altro non è che un catalizzatore. Metamorfosi non è guarire, è essere, non è un cammino o un modo di vita, è la vita stessa. Chi è stato introdotto ai principi di Metamorfosi, comprenderà che cosa significhi questo “essere” la vita, capirà che vi è un modo di aprire se stessi alla totale sorgente di conoscenza, semplicemente risolvendo i “blocchi” che formano falsi centri di coscienza e di funzione…Per chi subisce la vita Metamorfosi è una pratica fine a sé stessa; ma per chi crea la propria vita, Metamorfosi è la vita stessa ”.Robert St.John

Nassim Haramein è un fisico teorico americano egli afferma che dentro di noi c’è un infinito potenziale. Tutti gli atomi che ci compongono sarebbero quantità infinite di informazione e di conoscenza a cui tutti potremmo accedere. Sarebbe sufficiente interiorizzare i sensi verso la singolarità, l’interno, per riuscire ad accedere all’infinita saggezza racchiusa dentro di noi. Quindi, tutti noi abbiamo un potenziale che può essere manifestato, ciò che ci impedisce di realizzarlo è la mente che interferisce continuamente cercando di dominare la nostra vita. Con la Tecnica Metamorfica possiamo permettere di lasciare che il movimento innato della nostra forza vitale si esprima totalmente, che ci guidi e attivi la trasformazione.

Lasciamoci condurre.

Cristin Naldi
Membro Praticante della Metamorphic Association

LA TECNICA METAMORFICA, IL BRUCO, IL SEME

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Riporto un interessante articolo di Emanuela Pacifici che descrive perfettamente il principio della Tecnica Metamorfica.

“Imbolc, Candlemass o Candelora, è il tempo in cui il grembo della Terra che nel periodo invernale ha custodito pazientemente i semi della prossima primavera, riceve le energie cosmiche, la spinta sacra alla nascita. Il seme, per poter Venire alla Luce, deve permettersi di uscire dal luogo caldo, umido, comodo, dal buio nutriente per sbocciare in una realtà sconosciuta.
Cos’è che spinge il seme a Fiorire? a lasciare il conosciuto per il mistero?
La stessa energia che spinge il bruco a non resistere alla trasformazione che lo renderà farfalla.
Sia il seme che il bruco non sanno coscientemente in cosa si stanno Trasmutando, non sanno che saranno più belli, perfetti, completi, divini.
Nel seme e nel bruco esiste l’istinto, a cui si abbandonano in perfetta fiducia, sanno che quello è l’unico modo per divenire quello che veramente sono, resistere alla Trasmutazione, scegliere di rimanere seme e bruco semplicemente non è naturale.
Quello che avviene nella natura, è una parabola meravigliosamente preziosa per raccontarci quello che avviene nel profondo di noi.
Il seme come nostro potenziale infinito di bellezza, grazia, perfezione, è lì nel buio, comodo, nutriente del nostro Essere, è pronto a ricevere la spinta energetica per Venire al Mondo.
E’ necessario però che sacrifichiamo l’immagine di noi stessi che ci siamo fatti, ogni cosa che consideriamo la nostra realtà. Dobbiamo necessariamente lasciare la crisalide di ciò che abbiamo sempre creduto di essere e permettiamo a Ciò che realmente Siamo di Nascere.
La crisalide per il bruco e il seme per il fiore, sono semplicemente fasi; uno stadio, non quello che Realmente Sono. E’ solo uno dei potenziali, non il potenziale unico e ultimo, nonostante sia il bruco che il seme non sappiano quello che diventeranno seguono l’istinto naturale, e in totale fiducia permettono al potenziale di quello che realmente sono di svilupparsi.
L’essere umano spesso, rimane invece nella sua originaria forma di bruco o seme, pensa che semplicemente è tutto lì, costruisce limiti e barriere invalicabili trasformando la crisalide in una sicura, comoda prigione.
E se fuori c’è la possibilità di essere farfalla?
Meglio non fidarsi, continuare a creare bruchi sempre più intelligenti, sempre più tecnologici, sempre più raffinati, ma che rimangono bruchi.
Ci hanno insegnato che non potremo mai essere perfetti, sani, immortali e noi bruchi ci siamo rassegnati a non poter avere le ali. Ci siamo organizzati un mondo su misura di bruchi e semplicemente ammiriamo le farfalle come un’altra specie, qualcosa che noi non potremo mai essere.
La libertà della farfalla in fondo ci spaventa anche.Se riusciamo a renderci conto che forse possiamo diventare farfalle, subito ci tiriamo indietro perché questa nuova rivelazione, intuizione, ci spinge fuori dall’unico mondo che conosciamo; ci rende un’altra specie.

E’ il momento di renderci conto che non esiste nessuno di noi che non è farfalla, siamo tutti farfalle che fingiamo di essere bruchi, alcuni diventano quello che in realtà sono, altri li ammirano e costruiscono crisalidi sempre più resistenti perchè la trasformazione non giunga mai al termine.
Come decidiamo di Venire al mondo in questa nuova primavera?
Nessuno romperà la nostra crisalide, nessuno costringerà il vostro seme a divenire fiore.
Cosa ci spingerà a lasciare il nostro ruolo di bruchi?
L’assoluta Fiducia che è nostro Diritto Essere Farfalle.”

Cristin Naldi

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