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Parliamo del vivere bene.
La premessa fondamentale per vivere bene è star bene con se stessi.
Nessuno può pensare di vivere bene con gli altri se non ha una perfetta conoscenza di sé, se non si è accettato, se non si è amato.
Vivere bene con se stessi a volte risulta difficile perché le aspettative che abbiamo nei nostri confronti spesso sono altissime: spesso non ci percepiamo per come siamo, ma per come  vorremmo essere.
Questo modo di fare, di porgerci agli altri, di interagire con chi ci è attorno crea contrasti continui.
Per vivere bene invece è sufficiente essere noi stessi, dare il meglio di noi, accettarci per come siamo, anche con le nostre debolezze.
Non dobbiamo mai vergognarci delle nostre debolezze, proprio perché sono le nostre: l’importante è riuscire a gestirle per renderle lievi, leggere; non dobbiamo fissare continuamente il pensiero sul lato carente della nostra personalità, ma amarlo, accettarlo, capire che ognuno è diverso dall’altro e che se siamo carenti da una parte, eccelliamo da un’altra.
L’equilibrio che dobbiamo cercare in noi per star bene è l’equilibrio che poi portiamo all’esterno nei rapporti con gli altri.
Quello che può aiutare moltissimo è l’Umiltà, questa parola che continuamente ripeto: UMILTÀ.
Sentirsi piccoli perché parte di un Universo, sentirsi la cellula di un corpo regolato da leggi armoniose che ci permeano, ci guidano, ed a cui noi – volenti o nolenti – dobbiamo sottostare.
Se riusciamo a sentirci una cellula, tutto diventa più facile.
La nostra personalità passa in secondo piano: in primo piano c’è la nostra voglia  di star bene con noi stessi.
Ci sono periodi della Vita in cui lo star bene con noi stessi non è possibile perché troppe sono le situazioni che ci spingono a fare, a dimostrare e forse anche a mistificare il nostro vero Essere.
Poi però arriva un momento, nella maturità, quando tutto questo ci appare inutile ed abbiamo voglia di essere noi stessi fino in fondo.
Non abbiamo più voglia di dimostrare niente a nessuno.
Facciamo un’eccezione solo per noi stessi: dobbiamo dimostrare a noi stessi che sappiamo vivere bene, che viviamo il lato migliore di noi.
Spesso questo nostro essere noi stessi può creare malintesi con gli altri, ma se ci siamo accettati in toto, accettando anche i nostri limiti, sapremo anche spiegare agli altri come siamo fatti e, se gli altri faranno lo stesso lavoro su se stessi (amandosi, accettandosi, capendosi), potranno comprendere il meccanismo: io mi accetto esattamente come sono, quindi devo essere accettato per come sono, poiché nell’essere me stesso mi sforzo sempre di dare il meglio di me.
La Vita non potrà mai chiedermi qualcosa che non sono in grado di fare o di dare: la Vita mi porge quello che è in Armonia con le mie potenzialità.
È la mia personalità che tante volte smania per Apparire, per voler essere più di quanto io sia in grado di essere.
Tutto questo va abbandonato, e allora dentro di noi scenderà una calma profonda, vera, autentica, una pacificazione interiore…
Dobbiamo quindi prenderci per mano, coccolarci, amarci e soprattutto accettarci.
Ricordiamoci che non dobbiamo dimostrare nulla: dobbiamo semplicemente Essere.
Ricordarci sempre di Essere e vivere la parte migliore di noi.
Ogni volta che le situazioni generano contrasto, ogni volta che il nostro carattere si infiamma, quando vorremmo arrabbiarci, quando vorremmo farci valere, dobbiamo fermarci e pensare se veramente ne vale la pena.
Se in quel momento stiamo difendendo noi stessi dagli altri per un principio, per l’apparenza, per voler dimostrare…  allora dobbiamo fermarci  e capire veramente che non ne vale la pena.
Noi siamo come siamo, e come tali non siamo né migliori né peggiori se l’altro ci accetta o non ci accetta, se l’altro ci loda o ci critica: noi rimaniamo come siamo.
Amare se stessi vuol dire avere una grande conoscenza di sé, e questo ci porta a non essere soggetti agli alti e bassi che derivano dai giudizi altrui.
Ascoltiamo però gli altri quando danno giudizi su di noi: riflettiamo se sono veri, se possono servirci per portare un miglioramento nel nostro essere, e poi rimandiamoli al mittente.
Non possiamo permetterci di star male per gli altri, non dobbiamo entrare in meccanismi che  deprimono la nostra Energia, che ci tolgono le forze, che alimentano solo la rabbia e il risentimento.
Dobbiamo pensare che la Vita dev’essere vissuta al meglio, con Dignità, con Consapevolezza, con Rettitudine.
Cerchiamo di isolarci da chi ci butta la Paura addosso, da chi vive con ansia, da chi vede sempre tutte le situazioni in modo negativo; prendiamo le distanze: non ci fa bene questo modo di vedere la Vita, non serve né a noi né agli altri.
Con il pessimismo non si cambiano le situazioni.
Ognuno di noi deve essere impegnato a dare il meglio, deve fare della sua Vita un capolavoro di Onestà, di Rettitudine, di Condivisione e soprattutto di apertura verso gli altri.
Accogliamo gli altri senza giudizio.
Accogliamoli come parte di noi, cerchiamo nel rapporto con l’altro di dare sempre il nostro meglio e anche l’altro verrà contagiato e darà il meglio di sé.
Portiamo dentro di noi questo proponimento: di non lasciarci abbattere dagli altri, da forze esterne, da condizionamenti che continuamente vengono indotti dall’esterno.
Chiudiamoci in noi dando valore alla nostra Vita.
La Vita è nostra e noi abbiamo il dovere di viverla al meglio: nessuno può offuscare la nostra Gioia di vivere.

di Carla Parola
Questo articolo può essere liberamente divulgato, per intero o in parte, a condizione che non vi sia alcun addebito per esso e che questo avviso sia allegato. Questo materiale può essere utilizzato, a condizione che tutti i diritti, compresi quelli inerenti il materiale tradotto, rimangano all’autore.

 

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